Neil Druckmann su The Last of Us: “Vi dico perché il film è deragliato”

Prima che la HBO iniziasse a sviluppare un adattamento seriale per la TV di The Last of Us, Screen Gems e Sony stavano sviluppando un film per il cinema insieme con il produttore Sam Raimi e il direttore creativo del videogioco Neil Druckmann, che ne stava anche scrivendo la sceneggiatura. Il progetto, alla fine, non è mai decollato, e ora ne sappiamo il motivo.

Durante una recente intervista con il podcast Script Apart, Neil Druckman ha infatti rivelato che il progetto, messo in piedi nel 2016, è andato in pezzi perché lo studio voleva concentrarsi maggiormente sulle scene d’azione:

Quando stavo lavorando alla versione cinematografica di The Last of Us, molte delle riflessioni e delle note che mi giungevano erano del tipo ‘Come possiamo renderlo più grandioso? Come possiamo realizzare set più grandi? 

Lo sceneggiatore ha quindi continuato dicendo che questa situazione ha portato alla caduta del progetto, spiegando:

[Queste richieste] non hanno funzionato con The Last of Us e penso che – in ultima analisi – sia questo il motivo per cui il film non è stato più realizzato.

Per quelli di voi che hanno giocato al primo capitolo, saprete che sebbene ci sia una buona quantità di azione nella storia, ci sono anche momenti più riflessivi e personaggi costruiti più ‘tranquillamente’ che la portano avanti con successo. Sacrificare tali aspetti in nome dell’action hollywoodiano più puro è quindi sembrato direttore creativo della Naughty Dog qualcosa a cui opporsi fermamente.

Neil Druckmann ha proseguito sottolineando come il progetto della serie TV abbia, al contrario, contribuito a catturare le intenzioni originali del suo team per il videogioco. Parlando del loro approccio, ha detto:

Il nostro approccio per il VG di The Last of Us è stato ‘Realizziamolo come se fosse un film indipendente‘. Affrontiamolo come un team che gira un film indie, per il modo in cui è girato, il modo in cui sembra ‘piccolo’ e intimo. E con lo show TV possiamo appoggiarci ancora di più a questa idea, perché non dobbiamo avere tante sequenze d’azione quante ne troviamo nel gioco.

Nel gioco ci sono alcune meccaniche precise per stabilirne il ritmo generale. Il giocatore deve toccare quei meccanismi di tanto in tanto, hai bisogno di avere abbastanza scontri per ‘oliarli’. Ma possiamo buttare via tutto ciò [per la serie], perché ora ci troviamo su un medium diverso. Giochiamo coi punti di forza di questo medium.

Come annunciato qualche tempo fa, la serie di The Last of Us vede protagonisti Pedro Pascal (The Mandalorian) nei panni di Joel, Bella Ramsey in quelli di Ellie e Gabriel Luna come Tommy.

Questa la trama ufficiale:

Joel (Pascal) è un sopravvissuto temprato dagli eventi che viene assunto per portare di nascosto Ellie (Ramsey), una ragazzina di 14 anni, al di fuori da un’oppressiva zona di quarantena. Quello che inizia come un lavoro semplice diventa presto un viaggio brutale e straziante, poiché entrambi devono attraversare gli Stati Uniti e dipendere l’uno dall’altra per sopravvivere.

Joel viene descritto come un “uomo tormentato dai traumi e dai fallimenti del passato che deve attraversare un’America devastata dalla pandemia, proteggendo nel contempo una ragazza che rappresenta l’ultima speranza dell’umanità“.

Il progetto televisivo è stato sviluppato da Craig Mazin, già creatore dell’acclamata miniserie Chernobyl della HBO. Ha scritto personalmente l’adattamento ed è anche produttore esecutivo con Neil Druckmann. Il pilot sarà diretto dal regista russo Kantemir Balagov (Beanpole).

Si dice che la HBO “miri a un tono drammatico serio per l’adattamento”. Il resto del team di produzione include Carolynn Strauss (Chernobyl) e Carter Swan insieme a Evan Wells della Naughty Dog e Asad Qizilbash della PlayStation Productions.

Il trailer del VG di The Last of Us:

© Riproduzione riservata