Voto: 4.5/10 Titolo originale: Night Swim , uscita: 03-01-2024. Budget: $15,000,000. Regista: Bryce McGuire.
Night Swim: la recensione del film horror con la piscina infestata di Bryce McGuire
22/02/2024 recensione film Night Swim di William Maga
Kerry Condon è tra i protagonisti del thriller soprannaturale prodotto da James Wan e Jason Blum
Una piscina è certo un segno di benessere nelle zone più periferiche, soprattutto in Minnesota, e se addirittura interrata risulta ancora più un ‘vezzo’, perché inutilizzabile per la maggior parte dell’anno. Sfoggiarne una significa avercela fatta e vivere la versione del Sogno Americano di Clark W. Griswold. È la ciliegina sulla torta della propria prosperità.
Per i personaggi al centro di Night Swim, la piscina stregata nel giardino di casa sembra essere la risposta ai problemi della famiglia: “Ora siamo quelli con piscina!”, annuncia orgogliosa la figlia adolescente. Nel frattempo, il padre fissa lo specchio d’acqua come il Jack Torrance dell’Overlook Hotel, e noi sappiamo bene che c’è qualcosa di molto, molto sbagliato in atto.
Questa modestissima rivisitazione di Shining (1980), con qualche maldestro accenno a Lo squalo (1975), suona più che altro come un brutto racconto breve di Stephen King e sembra persino in linea con i temi del re del brivido. Ma, alla fine, i personaggi sono generici e ben poco sviluppati e, a parte un paio di momenti efficaci, il regista si diverte troppo poco il maneggiare un concept intrinsecamente assurdo di Night Swim.
Prima uscita importante del 2024 americano (è arrivato nei cinema il 5 gennaio), Night Swim è stato prodotto dalla Blumhouse Productions e distribuito dalla Universal Pictures. Negli Stati Uniti, tradizionalmente il primo film del nuovo anno ad arrivare nelle sale è una ‘ciofeca’ usa e getta, destinata semplicemente a fare da controprogrammazione alla sfilza di titoli predestinati a raccogliere premi.
La Blumhouse aveva infranto questa regola non scritta nel 2023 con M3GAN (la recensione), una rivelazione capace di incassare sul mercato interno 100 milioni di dollari. Purtroppo, non c’è nulla di così sorprendente in Night Swim, un thriller soprannaturale di stampo classico in cui la tipica casa infestata si restringe a una piscina in giardino.
Lo sceneggiatore e regista Bryce McGuire ha sviluppato il lungometraggio dal suo omonimo cortometraggio di 4 minuti del 2014, realizzato insieme a Rod Blackhurst. Purtroppo, questa versione estesa strizza raramente l’occhio al pubblico, preferendo giocare d’anticipo, cosa difficile da accettare vista la sciocca impostazione a monte. Il più delle volte, il risultato è quindi involontariamente divertente, e svuota l’esperienza dell’orrore sperato.
Ed è un peccato che Bryce McGuire non abbia iniettato più umorismo nel film, perché in fondo il potenziale per creare qualcosa di interessante in tal senso c’era. Consideriamo il prologo ambientato nel 1992, in cui Rebecca (Ayazhan Dalabayeva), una ragazzina in ciabatte da coniglietto, cerca di recuperare la barchetta giocattolo del fratello malato dal fondo della piscina.
Quando ci cade dentro, l’illuminazione della piscina tremola come una torcia elettrica difettosa tenuta in mano da qualcuno che indaga sui rumori nel buio. Un’inquadratura dal basso mostra Rebecca che nuota nell’acqua, ricordando l’apertura di Lo squalo. E subito dopo viene sballottata come Susan Backlinie prima di scomparire, mentre il colpevole rimane invisibile per la maggior parte del film, come lo squalo Bruce. La sequenza non può essere definita spaventosa, ma la bambina sotto attacco nell’acqua crea comunque un senso di pericolo. Eppure, è tutto così familiare che potrebbe anche essere una parodia.
Trent’anni dopo, l’ambientazione vera e propria segue la famiglia Waller, che si sta ambientando nel sobborgo di Twin Cities dopo aver acquistato la casa la cui piscina, a loro insaputa ovviamente, è responsabile di innumerevoli sparizioni.
All’inizio, la piscina migliora le loro vite. Ray (Wyatt Russell), un giocatore di baseball professionista che è stato costretto a lasciare il gioco dopo aver contratto la sclerosi multipla, usa l’acqua proveniente da una sorgente naturale per aiutarsi nella terapia fisica. Sua moglie, Eve (Kerry Condon), e i loro figli, la figlia adolescente Izzy (Amélie Hoeferle) e l’impacciato preadolescente Elliot (Gavin Warren), si divertono insieme nell’acqua.
Ma il solito messaggero sorridente, un barbuto tecnico della piscina (Ben Sinclair) che filosofeggia sull’antico rapporto dell’umanità con l’acqua, suggerisce che è innaturale che qualcosa di primordiale ci richiami alla sostanza da cui ci siamo evoluti.
Ray, che guarisce miracolosamente grazie all’acqua, afferma che la piscina è “la cosa più bella che mi sia mai capitata”, mentre il resto della famiglia è inquieto dopo aver visto strane apparizioni notturne intorno allo specchio d’acqua. La piscina li aiuta o li sta osservando? “E se facesse entrambe le cose?” Chiede Elliot.
Con l’intensificarsi di Night Swim, emerge progressivamente la mitologia che si cela dietro la piscina, che non sveleremo, e bisogna ammettere che si tratta di un’idea interessante. Ma per esplorarla Bryce McGuire ricorre ad alcuni trucchetti da film horror: figure minacciose si profilano (o galleggiano o nuotano) sullo sfondo; Eve indaga sulla storia inquietante della piscina; i Waller dimenticano di accendere le luci di notte, anche quando sono più terrorizzati.
Quando Ray inizia a tossire bile nera e a inseguire la sua famiglia per tutta la casa, le specifiche della piscina sono meno importanti del familiare territorio di genere a cui il regista ha attinto, e non con un’esecuzione terribilmente ispirata. Il direttore della fotografia Charlie Sarroff ha almeno operato in modo adeguato; tuttavia, è chiaro che i 98 minuti complessivi sono stati ridotti dal montatore Jeff McEvoy, che ha sforbiciato a caso alcune scene e lasciato dettagli confusi.
Così è la colonna sonora di Mark Korven a fare la maggior parte del lavoro pesante, sottolineando i momenti più tesi con bassi potenti.
Se non fosse per il cast credibile, Night Swim sarebbe il tipico horrorino da cestone dell’autogrill. Wyatt Russell è una presenza simpatica sullo schermo e riesce a vendere il suo ruolo con i tipici comportamenti da padre americano, come il dare consigli attraverso metafore sul baseball.
La Eve di Kerry Condon è invece contraddittoria, ma non in modo convincente: a un certo punto afferma di aver avuto paura delle piscine da bambina, mentre in un altro momento dice che il padre della Marina le ha insegnato i salvataggi in acqua. Resta però un personaggio e figura materna molto più forte di Wendy Torrance. Ai ragazzini manca solo la bidimensionalità.
Bryce McGuire tenta di ravvivare l’atmosfera con versioni notturne del gioco acquatico Marco Polo, o le sue declinazioni in chiave horror (oltre a nuotate diurne e persino una festa in piscina …), ma tutta l’azione in piscina non fa che sottolineare come il cortometraggio funzionasse molto meglio come idea di 4 minuti.
Di seguito trovate il secondo trailer italiano di Night Swim, nei cinema dal 22 febbraio:
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