Voto: 7/10 Titolo originale: You Won't Be Alone , uscita: 01-04-2022. Regista: Goran Stolevski.
Non Sarai Sola: la recensione del film horror macedone di Goran Stolevski
06/07/2022 recensione film Non sarai sola di Marco Tedesco
Noomi Rapace è tra i protagonisti di un'opera d'esordio sorprendente, una favola nerissima e gore girata con grande sensibilità
Lo sceneggiatore e regista macedone Goran Stolevski esordisce al lungometraggio con un folk horror sorprendentemente sicuro e in qualche modo diverso, Non Sarai Sola (You Won’t Be Alone). Il titolo promette qualcosa di minaccioso e di confortante allo stesso tempo. E il film è altrettanto generoso in ciò che offre.
Goran Stolevski mescola il soprannaturale con l’esistenziale per tracciare le molteplici vite di una strega e il risultato è una riflessione viscerale ma sorprendentemente profonda su ciò che significa essere umani. Gli appassionati del genere dovrebbero rispondere con entusiasmo alla sua uscita sottotraccia, mentre il pubblico che ha accolto benevolmente opere come The Witch, Midsommar e Babadook potrebbe presto inserirlo nella propria personale lista dei favoriti.
Il filmmaker ha alle spalle due dozzine di cortometraggi, tra cui il premiato al Sundance Would You Look At Her? (2017). La sua esperienza si manifesta ora in un film che sembra pienamente realizzato, e – soprattutto – senza compromessi. Se qualcuno avesse girato l’adattamento di una fiaba dei fratelli Grimm con la sensibilità di Terrence Malick, il risultato potrebbe assomigliare molto a Non Sarai Sola.
Girato in Serbia e ambientato nella Macedonia del XIX secolo, il film è pesantemente radicato nelle montagne, nei ruscelli e nelle foreste di quelle zone zona. Il direttore della fotografia Matthew Chuang regala a Goran Stolevski riprese liriche di erbe ondeggianti, campi di grano, farfalle in volo, il bagliore delle lucciole contro il cielo notturno e le brine calde alle prime luci dell’alba. La bellezza della natura circostante è spesso in contrasto con le lotte sanguinose e stoiche della vita quotidiana.
Yoana (Kamka Tocinovski) farebbe di tutto per proteggere la sua adorata bambina Nevena. Definita una ‘mangiatrice di lupi’, la strega Maria (Anamaria Marinca) ha altre idee. Con i suoi artigli affilati, le ciocche di capelli sciolti e il volto solcato dalle cicatrici di vecchie bruciature, regala uno spettacolo formidabile. Yoana fa un patto con la vecchia Maria e tiene la figlia prigioniera in una grotta che è allo stesso tempo santuario e prigione.
Alla fine Maria viene a chiamare e a reclamare qualcuno che vuole come sua figlia, da proteggere e istruire. L’adolescente Nevena (Sara Klimoska) si oppone all’idea e viene quindi abbandonata a se stessa. Consumare il sangue e le interiora di una vittima le permette di prendere il suo posto, e così sperimenta la vita di Bosilka (Noomi Rapace), Boris (Carloto Cotta) e della bambina Biliana (Alice Englert da adulta).
Ogni nuova vita diventa allora un’occasione per guardare e imparare. Nevena diventa più umana grazie all’imitazione e all’assimilazione, arrivando a provare un’intera gamma di emozioni, dall’amore alla perdita, fino al dolore e alla rabbia. Le viene anche insegnato a capire il posto delle donne nel mondo degli uomini. Una contadina partorisce in un campo e torna subito al lavoro. Quando c’è un uomo nella stanza, si sta zitte e si ascolta. Quando vive come un uomo c’è invece più libertà e più perdono.
Maria, invece, è sempre in disparte, invidiosa di ciò a cui assiste e dispettosa nella sua ira. Non può sopportare di vedere la facilità con cui Nevena soffoca il suo istinto di strega per inserirsi nelle varie comunità umane. Il fatto che Nevena sia stata privata della parola impone agli attori un notevole sforzo. I monologhi interni permettono di capire cosa stanno pensando, ma molto viene trasmesso anche dalla fisicità degli interpreti e dall’espressività dei loro volti.
In un eccellente cast corale, Noomi Rapace, Carloto Cotta, Alice Englert e Sara Klimoska riescono ad adottare un’andatura goffa e la camminata rigida di chi non è del tutto a suo agio nel proprio corpo. Osservano gli esseri umani “veri”, provando le loro espressioni e azioni; tentano una risata, alzano un sopracciglio, azzardano un sorriso. È come se fossero visitatori di un altro pianeta.
Intelligente e costantemente intrigante, Non Sarai Sola non rinuncia a mostrare sangue e budella. La vita di una strega richiede la forza di bere il sangue di animali ed esseri umani. Il processo di trasformazione richiede il versamento di interiora umane che vengono poi assorbite nel proprio corpo. Sentiamo i suoni squassanti di parti del corpo scartate che colpiscono il suolo o il rumore delle ossa che si spezzano e si rimodellano mentre Nevena si trasferisce in un nuovo corpo ospite.
In definitiva, la forza di Non Sarai Sola sta nella capacità di Goran Stolevski di bilanciare il gore con l’umanità. Apprendiamo la storia della ‘Vecchia Cameriera Maria’ e vediamo come Nevena viene trasformata dalle sue esperienze mentre il cerchio della storia di chiude. Si tratta di un’impresa narrativa ingegnosa e notevole, caratterizzata – e non è poco – dall’originalità e da un impatto emotivo sconvolgente.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Non Sarai Sola, nei nostri cinema il 7 luglio:
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