Voto: 6.5/10 Titolo originale: No matarás , uscita: 16-10-2020. Regista: David Victori.
Non Uccidere: la recensione del film notturno dello spagnolo David Victori
25/09/2022 recensione film Non uccidere di Gioia Majuna
Mario Casas è il credibile protagonista di un thriller a combustione lenta che riflette sul peso delle nostre scelte e le relative conseguenze da gestire
Docile e mite, Dani (Mario Casas), il protagonista del thriller esistenziale del regista spagnolo David Victori, Non Uccidere (No Matarás), è il tipo di personaggio che non agisce. Il mondo, le persone che lo circondano e le circostanze lo spingono semplicemente ad ‘andare avanti’. Si prende cura dell’anziano padre, ma quando questi muore, la sorella Laura (Elisabeth Larena) gli prenota un viaggio intorno al mondo, che lui ha sempre sognato. Alla vigilia della partenza, l’incontro casuale con una scatenata tatuatrice, Mila (Milena Smit), porta a un incontro violento con conseguenze mortali e ferite profonde.
I punti di confronto di tono ed estetici più immediati sono i film dei fratelli Safdie, Good Time (2017) e Diamanti Grezzi (2019). Dall’evento scatenante, un’energia frenetica spinge tutto in avanti e il protagonista, nel tentativo di tirarsi fuori da una fossa sempre più profonda, compie una scelta sbagliata dopo l’altra, peggiorando le cose a ogni passo e aumentando continuamente la pressione.
Anche il look di Non Uccidere è simile a quello dei Safdies. David Victori e il direttore della fotografia Elias M. Felix scelgono la mdp a mano e la posizionano vicinissima a Dani mentre il ragazzo si trova impantanato nel suo incubo peggiore. Lo spettatore non ha così solo un posto in prima fila per l’azione, ma anche un senso di vicinanza e immediatezza che è palpabile: l’effetto è quello di essere quasi in grado di raggiungere Dani e di provare a fermarlo, ma di non riuscire a farlo.
Il ritmo incalzante non parte immediatamente; la sceneggiatura di Victori, Jordi Vallejo e Clara Viola si prende infatti il tempo necessario per gettare le basi. Vediamo Dani alla deriva, sballottato da poteri esterni al suo controllo. Il più forte di questi è Mila. Praticamente una forza della natura, si aggrappa a lui e lo trascina con riluttanza in un’avventura caotica.
Per molto tempo, la vicenda si srotola come una vorticosa storia d’amore di una notte, la storia di un ragazzo mansueto e pacato che viene fatto uscire dal suo guscio da una donna con una grande personalità che si fa improvvisamente strada nella sua orbita. Le cose non si mettono male fino al minuto 40 circa. Ma quando deragliano, lo fanno in grande stile.
Mario Casas (Contrattempo) è l’elemento portante dell’intero film. Il suo Dani inizia come un personaggio passivo, quel tipo di personaggio che è fin troppo facile interpretare in modo piatto e insipido e non particolarmente interessante. Il vero arco di Non Uccidere è che Dani è ‘costretto’ ad agire: è nelle sue scelte che risiede la sua personalità. Ma anche nei momenti in cui lo vediamo come un noioso sottomesso e benintenzionato, l’attore 36enne gli conferisce calore e pathos, in modo che non appaia mai come un ‘recipiente vuoto’.
Più che l’azione, Non Uccidere è la risposta di Dani a ciò che accade. Si trova nel bel mezzo di una situazione impossibile, una posizione orribile in cui non c’è una buona e ovvia via d’uscita. Ma non è solo inseguito da minacce esterne, anche la sua stessa moralità lo insegue a ogni passo. Costretto ad agire, a fare una scelta terribile, deve poi fare i conti con gli effetti di quella scelta, sia interiori che esterni. Lo stress, la tensione, il terrore lo portano al punto di rottura. Mario Casas è fin troppo comprensibile e autentico, non c’è da stupirsi che abbia vinto il Premio Goya (il più importante riconoscimento cinematografico spagnolo) come miglior attore. È ricco di sfumature e molto, molto realistico.
Di seguito trovate il trailer italiano di Non Uccidere:
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