Titolo originale: Nope , uscita: 20-07-2022. Budget: $68,000,000. Regista: Jordan Peele.
Nope di Jordan Peele: guida all’interpretazione, da Gordy a Jupe, fino al significato del titolo
13/08/2022 news di Redazione Il Cineocchio
Proviamo a capire meglio il significato del fanta-horror con Daniel Kaluuya e Keke Palmer
Allerta SPOILER. Questo articolo parla di importanti snodi della trama di Nope, il nuovo fanta-horror diretto da Jordan Peele (la recensione) che molto probabilmente sta creando qualche grattacapo ai fan che stanno andando al cinema a vederlo e sono in cerca di una spiegazione (o di rassicurazioni) circa alcune teorie che potrebbero sopravvenire nel corso delle sue due ore.
Come i precedenti Scappa – Get Out e Noi, anche Nope offre brividi e mostri, ma non quelli che il pubblico si aspettava.
Per coloro che si stanno ancora grattando la testa su Gordy lo scimpanzé, sul ‘messaggio nascosto’ del film o su cosa fosse esattamente l’UFO, di seguito trovate un tentativo di rispondere ad alcune domande scottanti.
Perché Jordan Peele ha voluto intitolarlo Nope?
Il titolo del film è racchiuso al meglio nella scena in cui il personaggio di Daniel Kaluuya, O.J. Haywood, crede di aver incontrato degli alieni. Quando le creature si dirigono verso di lui, la sua reazione è un severo e deciso “No” (“Nope in originale”).
Il titolo vuole rappresentare quindi la nostra reazione come pubblico alle cose che ci spaventano.
“Mi piacciono i titoli che riflettono ciò che il pubblico pensa e sente in sala“, ha detto Jordan Peele quest’anno al CinemaCon. “Soprattutto il pubblico nero: amiamo l’horror, ma c’è uno scetticismo del tipo: ‘Non mi spaventerai, vero?’. Personalmente, mi galvanizzerò di quelle volte in cui sentirò esclamare ‘No!’ nel nostro cinema”.
Prima dell’uscita del film, alcuni fan avevano anche ipotizzato che il titolo potesse essere un acronimo per “Not Our Planet Earth” (“Non il nostro pianeta Terra”) o “Not of Planet Earth” (“Non del pianeta Terra”), data la base fantascientifica di Nope.
Chi è Gordy lo scimpanzé?
Gli spettatori che si aspettano di vedere un classico film coi dischi volanti e gli alieni potrebbero rimanere sorpresi dal fatto che la scena di apertura di Nope è la drammatica conseguenza di un attacco portato da un animale.
Gordy potrebbe essere stato ispirato da veri fatti di cronaca, come quello dello scimpanzé Travis ai danni di Charla Nash nel 2009. Travis, apparso in spot pubblicitari della Coca-Cola e in programmi televisivi come il “Maury Povich Show”, strappò il naso, le labbra, le palpebre e le mani della donna prima di essere ucciso dalle autorità.
Allo stesso modo, in Nope, Gordy lascia Mary Jo Elliott (interpretata da Sophia Coto) – co-star nel “Gordy’s Home” – con gravi ferite al volto (e forse a un arto), che da adulta coprirà con un velo, e una protesi. Da notare che indossa una t-shirt con la sua immagine da bambina, forse un modo per ‘esorcizzare’ il terribile evento.
Qual è il legame tra Gordy e l’UFO?
Il filo che lega Gordy all’UFO è il personaggio di Steven Yeun, Ricky “Jupe” Park.
Una versione più giovane di Ricky (interpretato da Jacob Kim) faceva infatti parte del cast dello show “Gordy’s Home” e si era nascosto sotto un tavolo durante l’attacco omicida dell’animale.
Il pubblico ne vede le conseguenze attraverso il limitato campo visivo di Ricky, compresa la sua scioccata curiosità per una scarpetta fermatasi in perfetto equilibrio verticale macchiata di un’unica goccia di sangue.
Da adulto, Ricky elabora quindi l’evento traumatico vendendo l’accesso ai macabri cimeli di “Gordy’s Home”, racchiusi in una stanza segreta del Jupiter’s Claim, il suo parco divertimenti a tema western. L’uomo ha probabilmente l’impressione che il suo pubblico voglia pagare per vedere spettacoli bizzarri e insoliti e quindi decide di creare un’attrazione che sfrutti proprio la presenza dell’UFO in quella zona per tornare alla fama di un tempo.
Alla fine, scopriamo però che Ricky che non ha per nulla imparato la lezione e ha sottovalutato la sua capacità di controllare l’UFO a scopo di lucro, proprio come i creatori del “Gordy’s Home” non avevano capito che lo scimpanzé era ancora un animale selvatico perfettamente capace di uccidere.
Che tipo di mostro c’è in Nope?
L’antagonista principale è un disco volante vivente, una mostruosità mangia-persone che si nasconde dentro una nuvola. Come avviene per altre bestie feroci, non bisogna guardare direttamente l’UFO se non si vuole provocare la sua rabbia e un attacco.
Le origini dell’UFO non vengono precisate direttamente, ma sembra che si trovi in quell’area da circa sei mesi, e che sia carnivoro. John Dabiri, un professore di aeronautica e di ingegneria meccanica dell’Università di Caltech che ha aiutato Jordan Peele a creare il concetto dell’UFO, si è ispirato a specie marine come calamari e meduse, secondo quanto riportato da Thrillist.
Il regista ha girato una scena per raccontare la storia dell’origine del disco volante, che viene soprannominato ‘Jean Jacket‘ nel film, anche se non poi è stata inserita nel montaggio finale.
“Non voglio fare spoiler, se mai dovesse venire pubblicata in seguito”, ha detto John Dabiri a Thrillist. “Potrebbe essere utile per cercare di capire da dove viene e come funziona”.
Qual è il ‘messaggio’ di Nope?
Al di là dell’evidente commento rammaricato sulla ‘cancellazione’ dei neri dagli inizi di Hollywood, i temi principali del film riguardano la nostra ‘dipendenza’ dal consumo eccessivo di tragedie e la nostra convinzione di poter addomesticare agilmente i predatori, sfruttandoli per l’intrattenimento delle masse festanti e il guadagno di denaro.
In un’epoca in cui i social media dominano aggressivamente ogni aspetto delle nostre vite, Nope contribuisce a dimostrare come nessuno sia innocente quando si ha a che fare con le allettanti possibilità offerte da uno ‘spettacolo’ e come l’impegno di persone diverse in tale ‘spettacolo’ sia indicativo di quanto ampio possa essere lo spettro dello sfruttamento dello stesso. Ma ci sono sempre delle conseguenze.
“Volevo mettere in piedi uno spettacolo, qualcosa che promuovesse la mia forma d’arte preferita e il mio modo preferito di guardare quella forma d’arte: l’esperienza cinematografica”, ha confermato Jordan Peele a Empire. “Quando ho iniziato a scrivere la sceneggiatura di Nope ho cominciato a scavare nella natura dello spettacolo, nella nostra dipendenza dallo spettacolo e nella natura insidiosa dell’attenzione che prestiamo“.
Di seguito – sulle note di Ball of confusion degli Undisputed truth – trovate intanto il final trailer italiano di Nope, nei nostri cinema dall’11 agosto:
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Fonte: USAt