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Recensione fumetto: URLO (Nel Buio + Progenie) di G. Ciapponi e L. Conca

30/06/2022 news di Raffaele Picchio

Con l'occasione della pubblicazione del secondo volume andiamo a parlare dell'intero progetto, sorprendente e terrificante 'graphic nightmare' di ambientazione rurale distribuita dall'inarrestabile SaldaPress

urlo nel buio + progenie fumetto 2022

Ci troviamo immersi nella natura più incontaminata. Uniche tracce di presenze umane sono una lontanissima autostrada e un capannone agricolo circondato da alberi. Un uomo corre tra gli alberi, è terrorizzato e si guarda intorno. Qualcosa lo sta inseguendo. “Questo deve essere un incubo” dice tra se stesso. Ed è così “in medias res”, esattamente come un sogno, che inizia il terrificante URLO, progetto horror di Luca Conca (alle tavole) e Gloria Ciapponi (alla sceneggiatura) distribuito dalla sempre attenta e benemerita SaldaPress.

Un progetto coraggioso e affascinante, che mesi fa si presentò al pubblico con il primo atto intitolato Nel Buio (96 pagg., 19,90 euro) e che proprio in questi giorni vede trovare la sua continuazione nel secondo atto, Progenie (96 pagg., 19,90 euro).

Ma che cos’è URLO? Intanto sarebbe più corretto parlare di “graphic nightmare” piuttosto che “graphic novel”, perché quello che immediatamente colpisce sfogliando le prime pagine è proprio questa tangibile sensazione “onirica”, tanto che ci si ritrova a sussurrare le stesse identiche parole dell’uomo che si raccontava in apertura, nel momento in cui lui stesso le sussurra.

E questo “uomo” è tratteggiato in modo impersonale e anonimo, potrebbe essere chiunque ed infatti in quel momento avviene abilmente il transfer tra lettore e personaggio: lui diventiamo noi, impauriti e confusi. A scappare.

L’abilità della scrittura della Ciapponi e lo straniante passaggio che avviene tra placide tavole a colori dove il verde prevale a un oscuro e nervoso tratto “a penna” che spesso fa venire in mente gli orrori scritti e illustrati di Thomas Ott.

Nel Buio procedeva senza un secondo di pausa in questa fuga assurda, di un uomo inseguito e angosciato da qualcosa che non comprende e non conosce ma che lo vuole forse morto, praticamente una riproposta “concettuale” del celebre quadro di Evard Munch con cui, non credo a caso, le due opere condividono il titolo.

urlo nel buio fumetto 2022 (2)Alla fine della corsa e con un paio di abili colpi di scena, Nel Buio si chiudeva quasi in modo circolare, ritornando alle placide tavole a colori dell’inizio, in cui l’armonia della natura (conosciuta e non) proseguiva nel miracolo della vita. Tante erano le domande che rimanevano alla fine della storia, ma anche una sensazione di completezza che mai avrebbe lasciato immaginare quello che questo secondo volume, Progenie, invece porta avanti.

Come si sarà sicuramente compreso, si stanno facendo salti carpiati per non rivelare nulla e lasciare intatta la sorpresa a chi leggerà, ed è impossibile parlare di questo secondo atto senza rivelare nulla di quello che è accaduto nell’inizio. Perché URLO, con il secondo volume, riprende esattamente da dove eravamo rimasti narrativamente con il primo volume e ne svela la sua complessità.

Quello che si pensava potesse essere stato un nostro terribile incubo è una verità. E’ un mondo che esiste e che ha delle sue ragioni. Scopriremo cosa c’è su quell’autostrada appena accennata nel primo volume. Scopriremo il capannone e chi lo gestisce. Scopriremo un sacco di cose, ma miracolosamente Gloria Ciapponi evita con abilità ogni spiegone razionale (e quindi mantenendo intatto e puro quel senso “onirico” che impregna tutta l’opera) riuscendo a rilanciare ogni volta nuovi dubbi e facendoci porre sempre nuove domande.

Ed è proprio nel titolo Progenie (che tra l’altro riprende anche in un certo senso la tavola di chiusura del primo volume) che questa volta si concentrerà il focus principale della narrazione: la madre e i figli, il senso di protezione e di preservare la propria specie difendendola da quelle predatorie. E l’uomo, come è sempre giusto ribadire, è l’animale peggiore.

In un mondo in cui l’horror cerca sempre più di diventare di volta in volta “rassicurante” cercando giustificazioni e spiegazioni del proprio “male”, URLO ha il coraggio di prendere il lettore e lanciarlo in un mondo ostile e senza alcun appiglio, senza dargli spiegazioni chiare e che sta a lui cogliere e comprendere. Un mondo agghiacciante che non riconosce ma che in nient’altro è che il suo quotidiano.

Insomma, URLO è un horror per chi ama porsi domande, ma che nello stesso tempo ha però paura di ricevere risposte. C’è solo da essere orgogliosi che sotto tanta brace alla fine qualche fiamma arde ancora ed è tenuta accesa dalle realtà del nostro paese. Anche perché alla fine della lettura la voglia di saperne ancora di più è altissima e non rimane che supportare il progetto nella speranza di vedere in quali orrori Conca e Ciapponi avranno deciso di far convogliare quanto abilmente costruito fino ad ora.

Di seguito (e sopra) un paio di tavole tratte da Urlo – Il Buio:

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