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Voto: 5.5/10 Titolo originale: Incredibles 2 , uscita: 14-06-2018. Budget: $200,000,000. Regista: Brad Bird.

Gli Incredibili 2: la recensione del film animato di Brad Bird

16/07/2018 recensione film di William Maga

La famiglia Parr torna al cinema dopo 14 anni con una storia che punta forte sui momenti divertenti e sulla ricchezza visiva, ma che tralascia di approfondire davvero le problematicità del nuovo status quo dei protagonisti

Una delle trovate più clamorosamente intelligenti del comunque avanguardistico Gli Incredibili nel lontano 2004, veniva giocata dalla Pixar nei momenti finali, quando Mr. Incredibile, sua moglie Elastigirl e i loro tre figli, Violet, Dash e Jack-Jack, si trovavano davanti a un nuovissimo pericoloso e sconosciuto nemico, poco prima però che scendessero improvvisi sullo schermo i titoli di coda.

L’idea che potesse essere letta come un’anticipazione dell’inevitabile sequel che sarebbe stato messo in cantiere da lì a breve era stata tuttavia non solo più volte smentita dallo stesso sceneggiatore e regista Brad Bird, ma venne interpretata come una specie di presa in giro nello spirito di La pazza storia del mondo – Parte I (History of the WorldPart I) di Mel Brooks, che già nel 1981 prometteva in una sorta di ‘promo’ conclusivo (poi ripreso anche da Robert Rodriguez nel suo Machete) una Parte II che in realtà non venne mai scritta e / o diretta. La domanda alla quale con più urgenza deve rispondere Gli Incredibili 2 ora che effettivamente è uscito sbugiardando tale premesse è allora se la scelta di procedere con un seguito abbia davvero ripagato

Il film animato comincia esattamente da quel cliffhanger, con Helen Parr / Elastigirl (doppiata in originale da Holly Hunter e in italiano da Giò Giò Rapattoni) che diventa la supereroina ‘immagine’ di una nuova campagna mediatica per il rilancio degli individui coi superpoteri, ritenuti dal Governo pericolosi e fuori controllo. Tale iniziativa viene portata avanti dal miliardario filantropo dalla parlata fluida Winston (Bob Odenkirk) e da sua sorella Evelyn (Catherine Keener / Ambra Angiolini), che intendono riabilitare l’immagine dei supereroi del paese, costretti a vivere in incognito dopo una campagna mediatica negativa contro di loro.

E con la mamma fuori di casa intenta in nobili faccende, tocca così a Robert “Bob” Parr / Mr. Incredibile (Craig T. Nelson / Fabrizio Pucci) fare il ‘casalingo’ e occuparsi dei tre figli, tutti alle prese con diverse e difficili fasi della crescita. Presto sbuca fuori un nuovo cattivo, vestito con un costume nero, grandi occhi luminosi e denti argentati da roditore, che ipnotizza la popolazione attraverso gli schermi televisivi e si fa chiamare IpnotizzaSchermi. Questo nome, sebbene evocativo, stride un po’ per le sue connotazioni da 21° secolo in una pellicola che annovera tra i suoi pregi una straniante un’estetica rétro, dove ogni gadget e gizmo trasuda di delizioso futurismo anni ’60.

Sembra assurdo, ma il primo capitolo uscì un anno prima del Batman Begins di Christopher Nolan, che pure si sarebbe addentrato in un inedito ritratto del supereroe come essere umano pieno di difetti e frustrato, sebbene in un contento ben più cupo. E l’influenza di Brad Bird sul sottogenere da allora tanto in voga è stata altrettanto potente: cosa sono gli Avengers, dopo tutto, se non una quasi rivisitazione de Gli Incredibili più o meno divertimento e stilosa?

Guardando oggi – dopo 19 film della Marvel e 5 della DC – a Gli Incredibili 2, tuttavia, è chiaro che personaggi  del genere e il concept sono a un passo dall’esaurimento (e qui si pesca parecchio anche da Watchmen). È positivo che Elastigirl ottenga una porzione superiore di luci della ribalta assieme a una immancabile manciata di messaggi proto-femministi (“Lascia il segno, non aspettare il permesso!”), ma Violet si ‘evolve’ affrontando i triti problemi sentimentali con un ragazzo che non se la fila, mentre Dash, che doveva fare i conti col problema di mantenere i suoi poteri segreti nel primo film, ora ha semplicemente bisogno di aiuto con i compiti di matematica. Tutto qui.

Il capofamiglia invece, dal suo deve imparare che andare in aiuto di un figlio che non capisce le frazioni può essere altrettanto faticoso che impedire a un treno di precipitare da un ponte crollato. Vecchie conoscenze come la stilista Edna Mode (Bird / Amanda Lear), sono invece infilati un po’ a forza nel contesto, mentre i nuovi ‘super’, introdotti nel corso di un cocktail party per i combattenti del crimine, sono simpatici di facciata, anche se ben poco concreti nella sostanza: tra questi spiccano Brick, un donnone massiccio rivestito di mattoni che regge delicatamente il suo bicchiere da Martini o l’anziano Reflux (“Condizione medica o superpotere? Decidi tu!”), anche se si lambiscono i territori del dimenticato Mystery Men del 1999 e dei suoi patetici supereroi come Blue Raja, alias Jeff, un lanciatore di posate.

E se sorprende sentire un cartone animato imprecare o avere in mano un bicchiere di whisky ogni volta che è in scena, a deludere è la scarsa profondità di analisi dei protagonisti, delle implicazioni dei loro comportamenti, e delle situazioni in cui si trovano coinvolti, come famiglia e come super-esseri, spesso solo accennati e mai ripresi. Addirittura, a ben ascoltare, le motivazioni dell’IpnotizzaSchermi non suonano nemmeno così assurde o peregrine, ma passano prestissimo in secondo piano.

Sindrome è ancora adesso probabilmente uno dei più interessanti villain mai apparsi in un cinecomic, e non per i danni che era in grado di provocare, ma per il dolore emotivo causato a Mr. Incredibile e ai suoi cari. Così, le due ore di Gli Incredibili 2 puntano forte sull’effetto simpatia delle nuove e imprevedibili abilità del piccolo Jack Jack, che regalano senza dubbio alcuni dei momenti più divertenti della storia della Pixar (vedere la lotta con un procione troppo curioso). L’occhio dello spettatore viene soddisfatto anche dagli altissimi valori produttivi, che provano a distrarre dall’eseguità della trama (il budget qui è di 200 milioni di dollari, ricordiamolo).

E se i personaggi appaiono sul grande schermo incredibilmente tridimensionali, quasi fossero marionette per la stop-motion, lo studio degli aspetti architettonici potrebbe riempire un intero numero speciale di Domus (vedere la casa di Winston, con il suo motivo cilindrico), così come pure le ‘abilità speciali’ della casa dei Parr, governate da un apposito telecomando che Dash prova a usare senza successo nel modo corretto, sono una fusione di familiarità e fantascienza degna del miglior Jacques Tati.

Di tutti i sequel messi in piedi dalla Pixar, solo l’incomparabile Toy Story 2 è riuscito a essere degno – se non migliore – dell’originale. Qui si fa un passo indietro, si punta su un film d’animazione riservato esclusivamente ai bambini, dalla morale semplice e ben poco soggetto a stratificazioni per i più cresciuti. Più che alla mancanza di ispirazione poi, fa davvero sorridere – o sconcertare – la condanna di un cattivo che ricorre all’ipnosi per dire ai consumatori che sono resi passivi dal capitalismo (l’esatto contrario di quanto accadeva in Essi Vivono di John Carpenter).

Di seguito il secondo trailer italiano di Gli Incredibili 2, che arriverà nei nostri cinema solo il 19 settembre:

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