Voto: 6/10 Titolo originale: HK/変態仮面 , uscita: 13-04-2013. Regista: Yuichi Fukuda.
Hentai Kamen 2: Abnormal Crisis, la recensione del film di Yûichi Fukuda
12/01/2017 recensione film HK: Hentai Kamen di Alessandro Gamma
Il seguito del cult del 2013 diverte, ma soffre dell'eccessiva lunghezza e dell'incapacità di sconfinare in territori davvero oltraggiosi
Le storie di supereroi sono in questo momento la cosa più importante al cinema e in TV e, considerando gli incassi degli ultimi Doctor Strange e Suicide Squad, questa mania non scemerà tanto presto. Quelli che però sono stanchi delle sceneggiature approssimative e ripetitive di Marvel e DC possono respirare una boccata di aria fresca grazie a Hentai Kamen, un supereroe che indossa sul volto mutandine da ragazza che gli donano superpoteri “sessuali-formi”. Il primo film di HK – adattamento live action della serie manga Kyūkyoku!! Hentai Kamen ideata da Keishu Ando – nel 2013 è stato una delle più grandi sorprese ai botteghini del Giappone ed è considerato un classico di culto in tutto il mondo grazie alla sua esilarante e bizzarra premessa e alla sua capacità di prendere in giro e stravolgere i luoghi comuni dei cinecomics. E adesso è arrivato l’atteso sequel, Hentai Kamen 2: Abnormal Crisis.
Partendo da un riferimento esilarante (uno dei tanti) a Spider-Man 2, ritroviamo Kyosuke Shikijo (Ryohei Suzuki) all’università, incerto se abbandonare il suo secondo lavoro come combattente pervertito del crimine. Quando la sua fidanzata, Aiko (l’adorabile Fumika Shimizu), lo costringe a restituire quel Santo Graal che sono le sue mutandine (di cui il ragazzo ha assoluto bisogno per trasformarsi), Kyosuke decide di mettere in stand-by i suoi doveri di paladino. Tuttavia, con la comparsa di un misterioso villain che aspira (letteralmente) la biancheria intima delle donne a livello nazionale, tutti capiscono che non passerà molto tempo prima che Kyosuke torni a indossare il suo attillatissimo costumino e a dare ai cattivi un po’ di colpi col suo ‘pacco’.
La prima pellicola è stata un curioso e divertente diversivo costruito su un’intuizione tanto assurda quanto brillante, ma finiva per trascinarsi a causa della durata eccessivamente dilatata. E durava 105′. Immaginate quindi come può essere un secondo capitolo che arriva alle due ore … Onestamente, i minuti extra non lo fanno sembrare più pesante, però, grazie alla portata più ampia e alle performance più mirate e rilassate del cast di ritorno. Suzuki è sempre spassoso, dimostrando un’assoluta aderenza al ruolo e alle sue nevrosi (tanto che è quasi preferibile in versione Kyosuke che come Hentai Kamen). Le sue esplosive grida di panico e la sua esitazione nel combattimento corpo a corpo (plesso solare!) fa sempre ridere. La Shimizu adotta invece ancora un atteggiamento tutto d’un pezzo altrettanto gustoso, soprattutto quando la ridicolmente drammatica posta in gioco prende il sopravvento nel momento clou. Tsuyoshi Muro riprende il suo malvagio ruolo con un colpo di scena che strappa un sorriso per come viene orchestrato, mentre Nana Katase si presenta ancora una volta nei panni della madre scoppiettante, per davvero.
Anche la regia di Yûichi Fukuda soddisfa lo spettatore in diversi modi. I cenni ai film di supereroi precedenti sono ben studiati, specie quelli al già citato Spider-Man 2. Una sequenza presumibilmente tragica che viene girata con una punta di autoconsapevolezza e un pizzico di oscenità ripaga in modo creativo. I suoi tempi comici sono migliorati, anche se la stessa situazione viene ripetuta un po’ troppo spesso. In ogni caso, non se ne ha mai abbastanza di movimenti pelvici inconsulti. Il budget più elevato amplia, come detto, la portata con numerose battaglie in approssimativa CGI più esilaranti, situazioni più stupide e anche nuovi set; qualcosa che nel primo film mancava. I camei di attori noti come Hirofumi Arai (Outrage Beyond) e Kyosuke Yabe (Crows Zero) aggiungono poi ulteriore pepe alla festa.
Ma i problemi del capostipite sono ancora presenti, assieme ad altri nuovi, rendendo HK2 un seguito inferiore all’originale. Due ore per un film del genere sono impegnative, e questa sensazione si avverte in particolare quando già oltre la metà Kyosuke decide allenarsi con un maestro (interpretato dal ritornante Ken Yasuda). I nuovi personaggi inoltre non destano una grandissima impressione. Yūya Yagira è interessante quanto un muro bianco nelle vesti di un cattivo alla Piccola bottega degli orrori / Dottor Octopus, ma almeno Ayame Misaki resta impressa come professoressa universitaria sexy.
Il punto realmente dolente però, è che l’opera di Fukuda non fa nulla di realmente audace o nuovo con la sua sconclusionata premessa. Se le commedie a sfondo sessuale – specie americane – sono vendute un tanto al chilo da anni ormai, infarcite di volgarità varie ed eventuali, e con la barra delle polemiche per i suoi potenziali contenuti e per la mancanza di buon gusto posta piuttosto in alto – almeno in teoria -, Hentai Kamen 2 risulta alla fine piuttosto docile (per quanto possa essere docile un film in cui un uomo strofina le sue parti basse sul volto di altri uomini per metterli fuori combattimento). Non è la parodia di un sequel alla Zoolander 2, ma non è neppure un successo come 22 Jump Street. Nonostante tutto, HK2 rimane discretamente entertaining, specie per chi ha già amato il primo capitolo (che comunque non è necessario aver visto per forza).
Di seguito il trailer originale di Hentai Kamen 2: Abnormal Crisis:
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