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Titolo originale: Alien , uscita: 25-05-1979. Budget: $11,000,000. Regista: Ridley Scott.

Recensione libro | Dietro le quinte di Alien di J. W. Rinzler

22/12/2020 news di Alessandro Gamma

Con centinaia di fotografie, concept, interviste inedite e resoconti d'epoca di ogni persona coinvolta nella lavorazione, l'autore mette insieme quello che si può considerare il volume definitivo sul classico firmato da Ridley Scott nel 1979

dietro le quinte di alien saldapress

Tanti libri che ci portano dietro le quinte di un film adottano un approccio simile, sfiorando soltanto la superficie di quello che si potrebbe dire in merito con interviste limitata agli individui ai vertici della produzione, fornendo ai fan irriducibili del suddetto titolo ben poco materiale appetibile o inedito. Quindi, quando la SaldaPress decide di portare sul mercato italiano un trattato coinvolgente come Dietro le quinte di Alien (The Making of Alien, 336 pagg, 69 euro), occorrono alcune settimane per digerire ogni storia, citazione e aneddoto che si trova all’interno.

dietro le quinte di alien saldapress (5)Orchestrato dall’esperto Jonathan W. Rinzler, il suo lavoro è completamente avvincente. L’autore incornicia dettagliatamente la ‘cronologia’ di ogni individuo nel progetto e il relativo ruolo chiave nel processo artistico, dallo sceneggiatore Dan O’Bannon allo sceneggiatore e regista Walter Hill, dal concept artist H.R. Giger e il regista e storyboard artist Ridley Scott fino agli attori Sigourney Weaver, Yaphet Kotto, Veronica Cartwright, Ian Holm e Bolaji Badejo, il novellino celato sotto il costume dello Xenomorfo. Il resoconto delle loro carriere incrociate e degli sforzi che hanno portato alla realizzazione di quello che sarebbe diventato un classico del fanta-horror fornisce una comprensione dettagliata delle produzioni hollywoodiane negli anni ’70. Per i fan del film e del franchise più in generale, non si potrebbe chiedere di più per il 40° (ok, 41° …) anniversario di Alien (il nostro dossier sul film).

Jonathan W. Rinzler, che ha alle spalle simili lavori  – ancora purtroppo inedito dalle nostre parti – per Star Wars, L’impero colpisce ancora, Il ritorno dello Jedi, i film di Indiana Jones e Il pianeta delle scimmie, ha ormai trovato e consolidato quello che è il miglior formato per garantire agli appassionati della fantascienza l’esperienza di lettura immersiva definitiva. Per molti versi Dietro le quinte di Alien è un resoconto del necessario processo di valutazione dietro ad ogni grande sforzo creativo. La prima bozza di una storia non è mai la migliore, e a volte nemmeno la centesima lo è. Ma i migliori libri e i migliori film vengono rivisti da altre persone, solitamente produttori, editori, studi, dipartimenti, alcuni con prestigio e denaro a sostenerli, a volte a oltranza, con modifiche apportate a ogni nuovo capitolo, con creatori e idee che vengono testati per dimensioni, licenziati, reintrodotti e talvolta ripresi di nuovo.

Alla fine di molti film, quelli che vi hanno contribuito sono esausti e disillusi, alcuni addirittura devastati. Non sempre queste sensazioni vengono alleviate da un conseguente successo di pubblico e critica. Ed è stato ancora più difficile lavorare a un progetto come Alien, un mash-up tra sci-fi e horror messo insieme sul finire degli anni ’70, quando fare fantascienza significava o il freddo dramma di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick o le spettacolari montagne russe galattiche di Guerre Stellari di George Lucas. Dietro le quinte ci sarebbero state inevitabilmente sovrapposizioni e scontri tra creativi, come tra il noto “artista dei graffiti” Roger Christian e l’esperto di suoni Ben Burtt. Ma, alla fine, Alien dovette essere qualcosa di diverso per farsi notare.

dietro le quinte di alien saldapress (4)Le storie di Dan O’Bannon e i contributi e i conflitti annotati nel suo diario da H.R. Giger sono tra i più intriganti, e se per caso pensavate di aver già letto tutto ciò che fosse disponibile a riguardo sarete sorpresi dallo scoprire che in realtà c’è molto altro di cui non sospettavate minimamente l’esistenza. L’influenza di John Carpenter è stata fondamentale per far passare l’idea del film oltre il primo gradino, in particolare i suoi film Dark Star e La Cosa. Durante il viaggio produttivo altri creatori avrebbero incrociato le strade con il progetto Alien: gente del calibro di Steven Spielberg, Alan Ladd Jr., John Dykstra, Brian Johnson, Nick Allder, Ron Cobb, Jerry Goldsmith e persino Jean ‘Moebius’ Giraud.

Se 2001: Odissea nello spazio nel 1968 aveva fatto notare i film di fantascienza e Guerre Stellari nel 1977 li aveva resi popolari e profittevoli, Alien nel 1979 riuscì a cementare la professionalità degli esperti di effetti speciali visivi e di un intero spettro di realizzatori di film a Hollywood e in tutto il mondo. Da quel momento, inoltre, il cinema di fantascienza avrebbe anche potuto rivolgersi a un pubblico esclusivamente adulto e fare paura.

Nel volume di Jonathan W. Rinzler troverete ovviamente anche alcune curiose notizie sul casting iniziale di Alien, come ad esempio il nome di Meryl Streep tra le candidate al ruolo di Ripley, che – tra l’altro – inizialmente non era nemmeno stato scritto per una donna. In effetti, fu il coevo successo di film con protagoniste donne come Jane Fonda a spingere a cambiare in corsa il genere del protagonista del film. Dietro la mdp invece, Ridley Scott e i suoi assistenti alla regia si avvicendarono nell’esercitare trucchi secolari nei confronti degli attori durante le riprese. Oltre alla vicenda ben documentata della reazione reale di Veronica Cartwright alla scena del chestburster (svenne sul set durante quella scena), Scott & Company spinsero infatti gli attori, specialmente Yaphet Kotto, a stuzzicare e ‘maltrattare’ Sigourney Weaver, sia per tenerla isolata e nervosa che per costringerla a prendere consapevolezza del dover diventare il leader carismatico dell’equipaggio della Nostromo una volta che la cinepresa avrebbe iniziato a girare.

Gli appassionati di concept art adoreranno poi gli incredibili e dettagliatissimi storyboard disegnati personalmente da Ridley Scott. Jonathan W. Rinzler ha incluso anche pagine chiave di diverse bozze della sceneggiatura, che illustrano varie modifiche alla trama e ai personaggi e i lettori termineranno il volume con una più vasta comprensione dei motivi motivi per cui H.R. Giger fece molta fatica a collaborare con la 20th Century Fox e del perché le varie fasi di costruzione delle creature aliene siano state così difficili da visualizzare e costruire per tutti quelli che vi contribuirono (Carlo Rambaldi incluso).

Insomma, con le sue oltre 1.000 fotografie (per lo più a colori), i concept e le interviste inedite, Dietro le quinte di Alien si può tranquillamente considerare l’opera più imponente e completa pubblicata ad oggi, un must per gli appassionati di cinema e i fan del franchise.

Di seguito altre immagini:

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Dietro le quinte di Alien di J. W. Rinzler