Titolo originale: Sleepwalkers , uscita: 10-04-1992. Budget: $15,000,000. Regista: Mick Garris.
Recensione (per me, è no) | I Sonnambuli di Mick Garris
27/09/2021 recensione film I sonnambuli di Marco Tedesco
Nel 1992 Màdchen Amick e Peter Krause erano i protagonisti di un modesto horror vampirico scritto appositamente per il cinema da Stephen King
Nel 1992 tornava alla carica il gatto, animale tra i più ‘sacri’ al genere horror. Grazie a un attacco concentrico di felini, infatti, Charles e Mary Brady (Brian Krause e Alice Krige), detti ‘sonnambuli’, ma in realtà vampiri a tutti gli effetti, assetati del sangue delle giovani vergini di una piccola città dell’Indiana, saranno sconfitti.
Belle, bionde, incestuose, capaci di smaterializzarsi e di rendersi invisibili, le due pericolose creature rappresentavano la trovata ‘inedita’, pensata direttamente per il cinema (una vera e propria novità, questa si), del re del brivido Stephen King, già solito ad essere coinvolto – direttamente o indirettamente – in progetti hollywoodiani.
Quello de I Sonnambuli (The Sleepwalkers), non stranamente, non è da annoverarsi tra i suoi lavori migliori. Trascorre la prima metà inerte, poi si risveglia quando succede il finimondo grazie all’arte della seduzione del gatto, unico nemico di questa stirpe di mutanti, di diversi, condannati dagli uomini alla continua emigrazione: tanto è vero che il prologo del film diretto da Mick Garris (autore di corretta efficacia, al tempo noto per essere stato lo sceneggiatore di La Mosca 2 e il co-regista della versione tv di Nightmare, qui alla sua prima di una lunga serie di collaborazioni con lo scrittore del Maine) si svolge a Bodega Bay, proprio il luogo dove avevano attaccato gli Uccelli di Alfred Hitchcock.
Naturalmente siamo nei primi anni ’90, quindi lo splatter artigianale del decennio precedente fa spazio al crescente potere degli effetti speciali digitali – grezzi e goffi nell’esito – che tramutano col morphing i sovrumani madre e figlio (è lui che ha il compito di procurarsi il sangue) in disgustosi mostri non lontani da quelli visti nel coevo Il Pasto nudo di David Cronenberg.
Non mancano qualche lodevole spunto gore o la fascinazione d’ambiente, i gatti in attesa della ‘guerra’ sono un’immagine pregna di cinema, e l’America di provincia, con i suoi sceriffi e le famigliole per bene, si offre come vittima, con un tocco di humour, ma niente di troppo ardito o di dissacrante.
Al di là dei giovani protagonisti di bell’aspetto (c’è anche Màdchen Amick, reduce dal successo di Twin Peaks), pronti a cambiare look grazie a un trucco quotidiano di quasi tre ore per merito dell’esperto Tony Gardner (Darkman, L’armata delle tenebre), l’unica vera ragione di interesse in I Sonnambuli rimane forse, allora, il giochino di riconoscere, nascosti tra le comparse, nomi gloriosi del cinema del terrore, da John Landis a Tobe Hooper, da Clive Barker a Joe Dante, fino allo stesso Stephen King, tutti amici, amanti della paura come categoria dello spirito.
Di seguito il trailer internazionale di I Sonnambuli:
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