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Titolo originale: For Your Eyes Only , uscita: 24-06-1981. Budget: $28,000,000. Regista: John Glen.

Recensione story: 007 Solo per i tuoi occhi di John Glen (1981)

02/11/2021 recensione film di Marco Tedesco

Roger Moore vestiva con ironia gli eleganti panni di James Bond per la quinta volta nel sedicesimo capitolo della saga, votato all'avventura e aiutato da un montaggio perfetto

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La prima sequenza di 007 Solo per i tuoi occhi (For Your Eyes Only), diretto dall’esperto della saga John Glen nel 1981, è probabilmente la più memorabile e riuscita del film e non ha assolutamente nulla a che vedere con il resto della trama. Vediamo James Bond (Roger Moore) che sale su un elicottero. Il cattivo di turno, relegato su una sedia a rotelle con tanto di gatto bianco in braccio (è Ernst Stavro Blofeld, che però non si poteva più nominare per via di controversie legaeli, come pure la SPECTRE), che telecomanda l’apparecchio a distanza e comincia a far ‘ballare’ il nostro eroe. L’agente segreto di sua Maestà, ovviamente, riconquista il controllo della situazione, inforca la carrozzella del cattivo con il pattino dell’elicottero, la solleva e la depone, letteralmente, nel buco di una ciminiera.

Come già detto, il villain in questione non ricomparirà più per tutta la durata del sedicesimo capitolo della fortunata saga ispirata alla creazione di Ian Fleming. Questa scena di apertura di Solo per i tuoi occhi  non ha un ‘senso’, ma è solo una sorta di marchio di fabbrica premesso al film: ed è un marchio di alto livello, cinque minuti di cinema puro montati a un ritmo mozzafiato, quasi geniali nella loro totale gratuità.

Soloperituoiocchi.jpgPoi arrivano i titoli di testa lussuosissimi, e più osé di quanto visto fino a quel momento, accompagnati dalla canzone For your eyes only, cantata dalla bella voce di Sheena Easton e musicata da Bill Conti (nominata all’Oscar e ai Golden Globe l’anno seguente) E Solo per i tuoi occhi può finalmente partire.

Una nave che affonda. Un archeologo di fama (Jack Hedley) che viene assassinato, insieme alla moglie, a suon di raffiche di mitra da un brutto ceffo cubano. Ed ecco il nostro 007 che si intrufola in una villa popolata di fusti con la faccia da delinquente e di bellone discinte. Si accorge appena in tempo che gatta ci cova: stende un paio di scagnozzi e si dà alla fuga. Stanno per beccarlo quando viene aiutato da una misteriosa fanciulla, armata di balestra (Carole Bouquet). È la figlia dell’archeologo. Cominciate a capirci qualcosa?

È chiaro, è tutto chiaro: su quella nave affondata all’inizio c’era qualcosa che è ora appetito dai servizi segreti e dalle organizzazioni criminali di mezzo mondo. Il padre della ragazza, alla faccia dell’archeologia, era un agente incaricato del recupero. Ora le cose si complicano, a scapito della verosimiglianza (ma qualcuno ha mai chiesto a 007 di essere verosimile?) e a tutto vantaggio dell’avventura. James Bond deve contattare una certa persona: dov’è? A Cortina d’Ampezzo. E andiamo sui monti del Veneto allora; siamo qui apposta.

I nessi ‘logici’ di Solo per i tuoi occhi sono quasi tutti così, molto spensierati. A Cortina, comunque, non c’è ancora la chiave dell’intrigo. Ci sono però una bionda pattinatrice che sì innamora del nostro agente con licenza di uccidere, e due sciocchi ragazzetti in motocicletta che vogliono farlo fuori. Il tutto è occasione per una carrellata sugli sport invernali, dallo sci al bob all’hockey al salto dal trampolino, che 007 – naturalmente – pratica con perizia.

Dopo di che, non contento di aver guidato un’auto, nella prima parte del film, in maniera tale da far impallidire un pilota di Formula Uno, e di aver praticamente stravinto le Olimpiadi sul ghiaccio, James Bond trascorre il secondo tempo di Solo per i tuoi occhi scalando montagne manco fosse Reinhold Messner e dando sfoggio di abilità subacquea. Si sprecano le controfigure per il povero Roger Moore, che alla sua età (54 anni all’epoca) aveva pure il diritto di avere il fiatone.

solo per i tuoi occhi bond 1981 Carole BouquetTutto si conclude bene, con un delizioso finalino in cui Margaret Thatcher in persona (cioè una sosia quasi perfetta) telefona al protagonista per complimentarsi; ma 007, in tutt’altre faccende affaccendato, la lascia a parlare con un pappagallo.

Grazie a un Roger Moore sempre più spiritoso (al quinto film della saga), Solo per i tuoi occhi è degno dei migliori film ispirati al personaggio creato nel 1953 da Ian Fleming. Abbandonate la frivolezza fantascientifica di Moonraker – Operazione spazio (1979), si ritornava – giustamente – alla collaudatissima (e vincente) ricetta fatta di spionaggio-avventura-depliant turistico (si passa anche da Corfù e dalle Meteore) tipica dei film che avevano visto mattatore Sean Connery.

Saggia anche l’idea di affidare la sua prima regia assoluta a John Glen, già montatore e responsabile della seconda unità in un paio di precedenti capitoli. Solo per i tuoi occhi gode di un montaggio eccezionale (di John Grover), senza un centimetro di pellicola che avanzi o venga sprecato. Insomma, pur nei limiti di una collaudatissima formula, le due ore di Solo per i tuoi occhi risultano ancora oggi divertimento assicurato.

Di seguito trovate il trailer internazionale di Solo per i tuoi occhi: