Voto: 6.5/10 Titolo originale: Deep Blue Sea , uscita: 28-07-1999. Budget: $60,000,000. Regista: Renny Harlin.
Recensione story: Blu Profondo (1999) di Renny Harlin
03/12/2019 recensione film Blu profondo di William Maga
Il film con Samuel L. Jackson e Thomas Jane è uno shark movie teso e cattivo sottovalutato ai tempi, ma capace di guadagnarsi un poso d'onore nel genere
Non esattamente un successo in patria, dove incassò circa 74 milioni di dollari a fronte di un budget di oltre 60 milioni (alla fine 165 milioni in tutto il mondo), Blu Profondo (Deep Blue Sea) usciva nei cinema esattamente 20 anni fa, nel novembre del 1999, diretto dallo specialista di film d’azione Renny Harlin (58 minuti per morire, Cliffhanger).
All’epoca, la Warner Bros. e i realizzatori pregarono critica e spettatori di non rivelare le sorprese dello shark movie, anche se sarebbe bastato vedere i trailer televisivi per sapere che l’assassino misterioso in questione era uno squalo (anzi un trio di pescecani …) al quale una scienziata impegnata a debellare il morbo dell’Alzheimer ha aumentato geneticamente la massa cerebrale violando la famosa convenzione di Harvard e trasformandoli, di fatto, in predatori ‘super-intelligenti’ e implacabili.
Variazione parascientifica sul tema classico del seminale Lo Squalo di Steven Spielberg, Blu Profondo è azione allo stato puro: un incubo da 104 minuti girato quasi interamente nella gigantesca piscina servita come set per il Titanic di James Cameron solo un paio di anni prima. “Se avessimo girato in mare aperto – spiegò Renny Harlin – avremmo dovuto controllare le onde, le correnti, i venti, il sole: i film di questo tipo sono famosi per le terribili difficoltà che presentano le riprese. Girando invece a Fox Baja Studios di Rosarito, abbiamo potuto sfruttare le cisterne d’acqua più grandi del mondo».
Naturalmente, il messaggio ecologista (“Attenti scienziati a non violare il codice etico, c’è il rischio di costruire mostri ingovernabili”) è solo uno spunto per mettere in scena una sfida all’ultimo morso tra i suddetti pescecani e un pugno di scienziati chiusi nel laboratorio marino in mezzo all’oceano. Diceva sempre il regista: “Lo squalo è l’archetipo dei nostri terrori inconsci, richiama paure ancestrali”. Ed esattamente così, tra un omaggio a Moby Dick e una citazione all’Alien di Ridley Scott, Blu Profondo si diverte a spaventare lo spettatore ricorrendo agli ormai celebri trucchi animatronici (curati dalla Industrial Light & Magic), capaci di rendere i tre esemplari di squali mako più terrificanti e guizzanti che mai sul grande schermo, macchine di morte che abitano nei nostri ambienti e diventano archetipi dell’inconscio.
Sotto lo sguardo del miliardario scettico Samuel L. Jackson (quello stesso anno nelle sale anche con Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma) fattosi convincere a seguire da vicino l’esperimento finale, la ‘caccia all’uomo’ di Blu Profondo si srotola secondo le regole del genere catastrofico, alternando scene raccapicriccianti (prese il Rated-R per ‘graphic shark attacks and for language’) a parentesi più ironiche e leggere.
Come fossero un apocalittico castigo diretto di Dio, i pescioni famelici anticipano sempre le mosse degli umani, quasi giocando al gatto e al topo in quella sorta di astronave sottomarina, sicché la pattuglia di protagonisti si assottiglia strada facendo. La domanda allora diventa: in quanti riusciranno a sopravvivere e a riemergere in superficie alla fine?
Se il rapper LL Cool J (reduce dall’horror Halloween – 20 anni dopo) si diverte a impersonare il cuoco di bordo dalle mille risorse ‘gastronomiche’, il biondo Thomas Jane (uscito da La sottile linea rossa) fa il Rambo della situazione, mentre la lanciatissima Saffron Burrows (La perdita dell’innocenza) è la scienziata avvenente e seducente che si spoglia davanti alla bestia cattiva nel tentativo di confonderla.
Blu Profondo, insolitamente teso e cattivo per un blockbuster hollywoodiano, non lesina certo i colpi di scena, con il predicozzo a sfondo religioso che per fortuna si ferma al punto giusto, lasciando gli spettatori a chiedersi in più di un’occasione come accidenti abbiano fatto a rendere certi effetti, dopo averli prima spinti a credere che gli squali non siano in effetti creature poi tanto pacifiche e altruiste, con buona pace di Piero Angela e di Quark. Un gioiellino all’epoca non proprio compreso e valorizzato, tra i pochissimi a guadagnarsi un posto nelle classifiche dei film di squali più memorabili.
Nel 2018 è uscito, direttamente in home video, povero e svogliatissimo sequel / remake diretto da Darin Scott, intitolato semplicemenre Blu Profondo 2 (la recensione).
Di seguito il full trailer internazionale di Blu Profondo:
© Riproduzione riservata