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Voto: 9/10 Titolo originale: Gremlins , uscita: 08-06-1984. Budget: $11,000,000. Regista: Joe Dante.

Dossier: Gremlins di Joe Dante, un insolito classico di Natale

27/12/2019 recensione film di Francesco Chello

A metà degli anni '80 usciva nei cinema la horror comedy prodotta da Steven Spielberg che faceva conoscere al mondo il tenero Gizmo e i suoi pestiferi 'fratelli'

gremlins 1984 film ciuffo bianco billy

Visto la tre giorni di feste appena conclusasi, ho pensato potesse essere simpatico parlare di un film che ci permettesse di restare ancora un po’ in tema natalizio. E cosa c’è di meglio di una dolcissima favola che racconta di tenere creaturine che, proprio la notte di Natale, allietano una piccola comunità con feste, baldoria e banchetti. Esatto, parliamo di Gremlins, che proprio quest’anno festeggia il suo 35° anniversario dall’uscita nei cinema.

Gli anni ’80 hanno avuto parecchi filoni di successo, non staremo qui ad elencarli tutti. Gremlins fa parte di uno dei filoni più particolari ed importanti, nonché tipici di quel decennio. Una serie di produzioni fresche, innovative, accomunate dallo stesso spirito, che proponevano un’idea nuova ed originale, che partivano dal fantastico per poi mescolare al suo interno vari generi, abbracciando un pubblico molto vasto, affascinando tanto il giovane quanto la persona adulta.

Idee fantastiche per un mondo fantastico, per citare Randall Peltzer. Mi riferisco a titoli come Ghostbusters, Ritorno al Futuro, Indiana Jones, I Goonies, solo per citarne alcuni (e senza voler fare torto ad altri che fanno indubbiamente parte di questo elenco).

Gremlins poster 1Quei classici titoli che (specie se hai vissuto il periodo) non ti stanchi mai di rivedere e che ti ricordano che – lo dico? ok, lo dico – film così non ne fanno più. Sembra un luogo comune, per qualche generazione magari lo è. Ma Gremlins (come altri che ho citato per i quali potrei copincollare la premessa) è uno di quei titoli che fan leva sul mio lato nostalgico integralista.

L’idea viene ad un esordiente Chris Columbus, che prende spunto dall’omonimo libro di Roald Dahl del 1943, da cui lo stesso scrittore aveva anche tratto una sceneggiatura commissionata dalla Disney destinata però a restare un progetto irrealizzato. Nel libro si raccontava di queste creature impertinenti che si diceva causassero danni inspiegabili agli aerei della Royal Air Force durante la guerra.

Dall’opera di Roald Dahl, in realtà, Columbus preleva solo i gremlins, scrivendo poi una nuova storia tutta sua. Lo script trova un produttore d’eccezione, il sempre lungimirante Steven Spielberg, talentuoso anche come producer, che con la sua Amblin prende in carico il progetto coinvolgendo anche la Warner Bros, iniziando un sodalizio con Columbus che proseguirà con I Goonies e Piramide di Paura.

Per la regia, Spielberg valuta inizialmente Tim Burton, dopo essere stato colpito dai suoi primi cortometraggi, ma viene frenato dal timore dell’inesperienza del giovane filmmaker che non aveva ancora esordito su un lungometraggio. La scelta ricade su Joe Dante, che aveva già un suo background che includeva The Howling / L’Ululato, in cui aveva già lavorato con Michael Finnell, produttore salito a bordo al fianco di Steven Spielberg che proprio dell’horror coi lupi mannari del 1981 era un grande fan.

Joe Dante inizia a lavorare sugli storyboard di Gremlins durante la lavorazione di Twilight Zone: The Movie, film a episodi uscito nel 1983 tratto dall’omonima (e storica) serie TV, progetto collettivo che vedeva coinvolti anche George Miller, John Landis e, appunto, Steven Spielberg, con ogni regista impegnato a dirigere il proprio episodio – di cui uno, Incubo ad Alta Quota (Nightmare at 20,000 Feet, remake dell’episodio televisivo scritto, al tempo, da Richard Matheson) diretto da Miller, che vedeva curiosamente la presenza di un gremlin a far danni sull’ala di un aereo di linea.

Hoyt Axton Gremlins (1984)La sceneggiatura originale di Chris Columbus aveva un taglio più cupo e orrorifico che prevedeva, tra le altre cose, alcune sequenze poi modificate o eliminate come la decapitazione della madre di Billy, il cane divorato e un assalto in un McDonald’s in cui i gremlins mangiavano i clienti anziché in panini del famoso fast food. Oltre al fatto che Gizmo avrebbe dovuto essere il personaggio cattivo, che si trasforma volutamente in gremlin.

Da buon supervisore, Steven Spielberg propose di mediare la direzione horror, suggerendo alcune rettifiche che si riveleranno determinanti come il nuovo ruolo di Gizmo (con conseguente inserimento di Stripe / Ciuffo Bianco a fargli da antagonista), tenerissima controparte positiva a cui lo spettatore finirà per affezionarsi. Allo stesso tempo, il produttore lascia saggiamente ampio spazio di manovra e libertà creativa a Joe Dante in cui nutre piena fiducia ed alla cui visione si può attribuire una buona parte di meriti della riuscita della pellicola.

Gremlins unisce fantastico, orrore e commedia. Un film che può andare in onda in televisione all’ora di cena nonostante ci sia gente che muore male per mano di mostriciattoli assassini. L’approccio con cui Joe Dante ci presenta il suo Gremlins è quello di una favola nera, a partire dalla voce fuori campo di Randall Peltzer che introduce la vicenda (e che alla fine, la conclude) in abbinamento alla suggestiva ambientazione di Chinatown che ospita il pittoresco negozietto di Mr. Wing.

Una brevissima ma incisiva situazione che da sola riesce a settare l’atmosfera sul fantasy, rendendo immediatamente plausibile tutto ciò che verrà dopo. A cominciare dalla presentazione del mogwai (che in cantonese vuol dire ‘diavolo’, ‘demone’ o, appunto, gremlin), di cui non viene detto praticamente nulla se non le tre famosissime regole per prendersene cura: non esporlo alla luce, non bagnarlo, non dargli da mangiare dopo la mezzanotte.

Il primo atto serve ad impostare un contesto quasi rassicurante che farà più fragore nel momento in cui dovrà essere capovolto. Vigilia di Natale, piccola ed innevata cittadina americana (che utilizza il set della Universal che sarà riutilizzato per Ritorno al Futuro), allegra famigliola un po’ sopra le righe ma genuina ed unita, l’arrivo di un cucciolo tenerissimo (Gizmo, il mogwai). C’è pure Corey Feldman in un ruolo di contorno, lo stesso anno in cui interpreta Tommy in Venerdì 13: Capitolo Finale. Ad un tratto, il genio di Dante. Entrano in scena i gremlins e la horror comedy praticamente deflagra in un modo rivoluzionario. Piccoli mostri assassini che seminano morte e distruzione in un film per famiglie. Un gioco di contrasti fatto di scene che riescono, allo stesso tempo, a proporre violenza risultando divertenti o, altre volte, inquietare nonostante il tono leggero.

gremlins nataleTutto perfettamente accompagnato dalla musica di Jerry Goldsmith, che compone un simpatico theme per i gremlins in evidente contrapposizione alle loro perfide malefatte. Dante è bravissimo nel modulare questo tono particolarissimo ed indefinito che in mano a qualcun altro avrebbe potuto diventare goffo o demenziale. A seconda dei momenti, il regista sa quando spingere sul comico, sull’eccesso, sulla violenza.

Se da un lato si ride per i gremlins che fanno bagordi in un bar tra alcolici, sigarette e partite a carte, dall’altro si viene colpiti dalle loro aggressioni ai poveri cittadini di Kingston Falls. Gremlins in tutina e scaldamuscoli da aerobica, ma anche tritati in un frullatore o fatti esplodere nel microonde – col sangue verde che sostanzialmente nasconde lo splatter alla censura, un po’ come faceva quello bianco di Ken il Guerriero.

Le critiche ricevute sulla dose di violenza, così come succede a Indiana Jones e il Tempio Maledetto, spinsero la MPAA (su pressione anche dello stesso Steven Spielberg) ad introdurre il PG-13, divieto che potesse fungere da via di mezzo tra i già esistenti PG e R. Un film, quindi, dall’impostazione apparentemente (e potenzialmente) anarchica in cui tutto il suo spirito sovversivo è pianificato nei minimi particolari. Una storia che pesca a piene mani nel fantastico ma in cui, Chris Columbus e Joe Dante, non mancano di inserire sprazzi di critica sociale capaci di fornire spessore al contenuto.

A cominciare dal profilo di due protagonisti, Billy e suo padre, rispettivamente aspirante fumettista (nel frattempo impiegato controvoglia) e bizzarro (e sfortunato) inventore, due professioni con velleità artistiche puntualmente castigate da un società che concede sempre meno spazio al talento visionario. Una società fatta di arrivismo, interessi, che riduce la possibilità di sognare. Il ruolo delle banche, la benevolenza verso i ricchi e potenti, il chiudere ogni porta all’onesto in difficoltà. Senza dimenticare la morale sul rispetto, il senso d’umanità, l’approccio sbagliato dell’uomo verso l’ignoto, in sostanza quello che involontariamente i Peltzer fanno col mogwai è ciò che la nostra società fa con tutti i doni di madre natura.

gremlins 1984 filmIl film è colmo di omaggi e citazioni, a conferma dell’amore di Joe Dante nei confronti di un certo cinema. Ciuffo bianco impugna la motosega in stile Leatherface, al convegno di inventori si può notare la presenza di Robby il Robot (da Il Pianeta Proibito del 1956) e la macchina del tempo de L’Uomo che Visse nel Futuro del 1960, oltre ai camei degli stessi Steven Spielberg e Jerry Goldsmith.

Sul tabellone del cinema si possono leggere ‘Watch the Skies’ e ‘A Boy’s Life’, i working title utilizzati in pre produzione per Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo ed E.T., l’extraterrestre, con quest’ultimo che viene omaggiato anche da un pupazzetto nel negozio di giocattoli oltre che da un gremlin che cita la celebre battuta ‘telefono/casa’.

Alla tv vengono mostrati spezzoni de La Vita è Meravigliosa (così come nei due Mamma ho Perso l’Aereo, sempre di Columbus) e L’Invasione degli Ultracorpi, mentre al cinema i gremlins assistono alla visione di Biancaneve e i Sette Nani (con uno di loro che indossa le orecchie di Topolino). Nella stanza di Billy sono presenti i poster di Mad Max e del già citato Ai Confini della Realtà, i gremlins giocano al videogioco di Star Wars, si menziona Orson Welles ed i suoi radio drama fantascientifici. Cameo anche per Kenneth Tobey, che aveva preso parte a molti film di fantascienza negli anni ’50 – tra cui La Cosa da un Altro Mondo, e Chuck Jones, leggenda dell’animazione Warner Bros; un personaggio minore si chiama Lew Landers come il regista di film di genere attivo tra gli anni ’30 e ’50.

Un film di questo tipo necessita poi di effetti speciali di prim’ordine per funzionare. I mogwai ed i gremlins sono frutto di un incredibile mix di talento ed ingegno, dal design ai particolari, alla messinscena. Eccezionali modelli e animatronics che portano benissimo il peso degli anni, per un risultato sullo schermo ancora credibile ed accattivante. Le creature hanno un vasto campionario di movimenti, espressioni facciali, dettagli. Animatronics che arrivarono a costare anche tra i 30 ed i 40mila dollari a esemplare, motivo per il quale la sicurezza sul set venne intensificata, arrivando a controllare ogni giorno, alla fine delle riprese, auto e furgoni di chiunque lavorasse al film per evitare furti. La voce di Gizmo è di Howie Mandel, che registra le battute anche in altre lingue per permettere la localizzazione del doppiaggio senza rischiare di perdere l’essenza del suo lavoro; Michael Winslow, invece, doppia i gremlins.

gremlins 1984 film ciuffo biancoLa parte di Randall Peltzer va al cantautore (e saltuariamente attore) Hoyt Axton, prima scelta di Dante che si era innamorato della sua performance da papà in The Black Stallion; Axton è estremamente genuino in un ruolo di cui ha improvvisato gran parte delle battute, seguendo solo le linee guida del copione.

Il semisconosciuto Zach Galligan ottiene il ruolo da protagonista superando la concorrenza di Emilio Estévez e Judd Nelson, anche grazie al feeling spontaneo sbocciato con Phoebe Cates, che era stata ingaggiata per interpretare la sua fidanzata. Dick Miller, immancabile feticcio di Dante, è il signor Futterman, burbero e patriota, unico a mettere in guardia sull’esistenza dei gremlins. Polly Hollyday veste infine i panni della signora Deagle, una sorta di Scrooge al femminile a cui verrà riservata una fine spassosissima.

Gremlins esordisce nelle sale americane l’8 giugno del 1984 (lo stesso giorno di Ghostbusters – Acchiappafantasmi di Ivan Reitman). L’uscita era originariamente prevista per Natale, ma la Warner Bros. decise di anticiparla per poter competere con la Paramount, che a fine maggio aveva pianificato Indiana Jones, e la Columbia con i suoi Ghostbusters. La release italiana avviene il 16 novembre dello stesso anno. Incassa complessivamente circa 153 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 11 milioni, un risultato eccellente che lo rende il quarto maggior incasso del 1984, conquistando anche 7 premi (5 Saturn Award, 1 Golden Screen ed 1 Young Artist Award). Soprattutto, raggiunse velocemente uno status di cult che gli vale ancora oggi.

E ricordate, se il vostro condizionatore si mette a fare i capricci, la vostra lavatrice impazzisce o il vostro televisore si oscura all’improvviso, prima di chiamare un tecnico accendete tutte le luci, guardate in tutti gli armadi, i cassetti e sotto i letti. Perché non si sa mai … può darsi che a casa vostra sia capitato un gremlin!

Di  seguito la clip internazionale di Gremlins in cui Billy riceve in regalo Gizmo: