Voto: 5.5/10 Titolo originale: The Box , uscita: 29-10-2009. Budget: $30,000,000. Regista: Richard Kelly.
Riflessione: The Box di Richard Kelly, un flop ai confini della realtà (di Hollywood)
23/11/2024 recensione film The Box di Redazione Il Cineocchio
Cameron Diaz, James Marsden e Frank Langella erano al centro di un'opera dal grande potenziale, incapace di esprimerlo in un lungometraggio
Quando Richard Kelly debuttò come regista con Donnie Darko nel 2001, sconvolse il panorama del cinema indipendente. Quel film, un mix di horror psicologico e racconto di formazione ambientato negli anni ’80, conquistò rapidamente un pubblico appassionato, trasformandosi in un cult. Il protagonista, Jake Gyllenhaal, nel ruolo del tormentato Donnie, e la trama intricata basata sui viaggi nel tempo catturarono l’immaginazione degli spettatori.
Ben presto, Donnie Darko divenne un classico dei “film di mezzanotte”, con fan che si travestivano da Frank il Coniglio durante la notte di Halloween.
Il successo di Donnie Darko sembrò alimentare l’ego di Kelly, che iniziò a percepirsi come una nuova e importante voce artistica del cinema indie. Dopo cinque anni, tornò così sulle scene con Southland Tales (2006), un film epico e ambizioso che criticava l’amministrazione Bush. Ambientato in un futuro distopico, la pellicola esplorava una società dominata dalla pornografia, da guerre perenni e da ribelli che viaggiavano nel tempo.
Southland Tales si rivelò però un disastro al botteghino: un film dall’ambizione indiscutibile, ma dalla narrativa caotica e divisiva. Alcuni critici lo elogiarono per il suo coraggio, mentre altri lo criticarono per la sua confusione.
Dopo questo fallimento, Kelly ridimensionò le sue idee, ritornando nel 2009 con il suo terzo (e, finora, ultimo) film, The Box. Basato sul racconto breve Button, Button di Richard Matheson, scrittore regolare per la serie Ai Confini della Realtà (The Twilight Zone), The Box presentava un cast di spicco: Cameron Diaz, James Marsden e Frank Langella.
Il racconto originale di Matheson, pubblicato nel 1970 su Playboy, proponeva un’idea semplice ma intrigante: una donna, Norma, riceve una scatola con un pulsante. Le viene detto che, premendolo, riceverà 50.000 dollari, ma qualcuno che non conosce morirà. Norma preme il pulsante e riceve il denaro, solo per scoprire che la vittima è suo marito, giustificando la domanda ironica del misterioso offerente: “Conoscevi davvero tuo marito?”.
Richard Kelly decise di ampliare questa premessa per il grande schermo. In The Box, Norma (Diaz) e suo marito Arthur (Marsden) sono sul punto di perdere i loro prestigiosi lavori: lei è una professoressa, lui un ingegnere che lavora su telecamere per le sonde marziane. Arlington Steward arriva con una scatola dotata di un pulsante rosso e un’offerta aumentata a 1 milione di dollari, con 24 ore per decidere.
Quando Norma preme il pulsante senza consultare Arthur, inizia una corsa frenetica per restituire il denaro e scoprire chi è veramente Arlington. Il film introduce complotti oscuri, spie segrete e tecnologie aliene avanzate, che sfociano in un intreccio etico e fantascientifico simile a quelli tipici di Ai Confin della Realtà. Nel finale, la coppia affronta una nuova scelta morale: il figlio, ferito in un incidente, potrebbe essere salvato grazie a un altro pulsante magico, ma solo attraverso un sacrificio di sangue. La storia si collega quindi a temi universali come il valore morale dell’umanità e l’intervento di intelligenze extraterrestri.
Nonostante il potenziale della premessa, The Box non fu ben accolto. Molti critici trovarono che dilatasse inutilmente un’idea minuscola e interessante, trasformandola in un racconto esagerato e confusionario. Il film ottenne solo il 42% di approvazione su Rotten Tomatoes, su 153 recensioni. Peter Bradshaw del Guardian gli assegnò una sola stella ad esempio, definendolo un “video musicale per una traccia prog-rock infernale, allungato a dismisura con assurdità incredibili e inutili”.
L’adattamento di Kelly fu anche confrontato con una versione precedente del racconto di Matheson, trasposta proprio in un episodio del revival di Ai Confini della Realtà del 1985, diretto da Peter Medak e interpretato da Mare Winningham e Brad Davis. L’episodio, in contrasto con il film, mantenne la narrazione breve e concisa, rimanendo più fedele all’originale.
Il principale problema di The Box risiede così nella difficoltà di estendere un tema filosofico, simile al “Problema del carrello ferroviario“, a una durata cinematografica. La storia invita alla riflessione: accetteresti di ricevere una somma ingente di denaro, sapendo di causare indirettamente la morte di un estraneo? E quali sarebbero le conseguenze karmiche di questa scelta?
The Box non fu un successo commerciale: con un budget di 30 milioni di dollari, riuscì a malapena a pareggiare i costi al botteghino. Dopo questo flop, Kelly produsse solo un altro film, Operation: Endgame (2010), una commedia d’azione che passò inosservata. Negli anni successivi, ha annunciato diversi progetti ambiziosi, ma nessuno di essi ha mai visto la luce.
L’autore ha espresso il desiderio di realizzare un sequel di Donnie Darko, ma ha anche ammesso di non possederne i diritti. Il sequel S. Darko, prodotto senza il suo coinvolgimento, non ottenne peraltro il favore né della critica né del pubblico.
Con The Box, Richard Kelly ha dimostrato nuovamente la sua propensione per idee audaci e filosofiche, ma la sua incapacità di tradurle in una narrazione coesa ha segnato una permanente battuta d’arresto nella sua carriera.
Di seguito trovate il trailer italiano di The Box:
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