Quando la Dc fa un 'cinecomic Marvel' meglio della Marvel
Perché non iniziare la recensione di Shazam! Furia degli Dei (Shazam! Fury of the Gods), con un’altra storia? C’era un tempo ,nel quale il savio Leo Ortolani fece scalpore con una sua vignetta. Con una sola direte voi? Non ci riferiamo all’anticipazione di temi forti come per il suo personaggio Cinzia, ma a quella ‘velata critica’ nei confronti di mamma Disney e alla delegata dell’ufficio stampa di quasi una decina di anni fa.
Da un lato c’era il ‘dark & gritty’ lanciato da Christopher Nolan con la sua trilogia sul Cavaliere Oscuro, che si andava a scontrare con uno stile più ‘frivolo e leggero’ definito da casa Marvel. Del resto abbiamo un universo DC ricco di divinità, magia oscura, poteri che vanno oltre i 9000 che si prestava a un’interpretazione più seriosa nonostante i temi fantastici. Dall’altro un settings Marvel inizialmente caratterizzato sul pianeta Terra e con pochi accenni a poteri cosmici.
Al destino, come sappiamo, non manca l’ironia.
Uno stile, quello dei Marvel Studios e quello della Warner/DC, che ha sempre provato a differenziarsi l’uno dall’altro. Spesso contrapponendosi, anche forzatamente, pur di non fare qualcosa già fatto dall’altra fazione. Il pubblico premiò di più i film Marvel. Per quanto possano esserci piaciuti alcuni film della Warner, non raggiunsero mai quel livello di apprezzamento da parte del pubblico che invece premiò il trademark Kevin Feige.
Arrivò un momento, che neanche noi sappiamo definire esattamente. C’è chi vede nel finale della Fase 1 l’inizio di un costante declino. Chi salva qualcosa della Fase 2 e della Fase 3. Chi nulla. Chi incolpa la ‘woke culture’ per l’autoimposta incapacità di produrre storie interessanti senza infastidire terzi.
Alcuni sottolineano che le troppe uscite annuali non rendono possibile la produzione di contenuti di qualità (ndr. Soprattutto visiva. Dopo aver visto i recenti Wakanda Forever e Quantumania ho iniziato a rivalutare le scene di combattimento in 3D di Blade 1 e 2). Non è compito nostro dare colpe, ma solo guardare ai risultati. E il risultato è che c’è qualcosa di dannatamente marcio nella Dimensione 616.
Prima di dipingerci con i colori dei ‘fanboy DC’, c’è però da sottolineare che anche la Warner Bros. non abbia quasi mai proposto una scelta ‘culiniara’ migliore nel corso degli anni. Tra bassi, medi e bassissimi tutti i titoli DC avevano bisogno di un James Gunn.
Crediamo in lui e ci aspettiamo molto da un amato ‘figlio di Troma’.
Se con il primo capitolo avevano la nostra curiosità, con il secondo film si meritano tutta la nostra attenzione. Non che il prodotto di David F. Sandberg sia un capolavoro. Soffre degli stessi problemi del primo film del 2019 (la recensione). Scene inconcludenti. Antagoniste che stridono in un ruolo non proprio loro.
Personaggi che in maniera molto sbrigativa arrivano a luoghi o situazioni eccessivamente velocemente. Creature ENORMI che compaiono da dietro a un bus per creare una Boo Machine degna di un racconto per infanti. Deus ex Machina che risolvono OGNI aspetto complicato. Scelte che di solito ci farebbero strappare gli occhi e sentire il pesante rotolio di oggetti sferici, ma che qua riescono a passare quasi in secondo piano.
Il film funziona. Procede bene, fa ridere e intrattiene. Tutte cose che i competitor di casa Marvel faticano a ottenere da molto tempo.
Ribattezzati i ‘Philadelphia Fiasco’, portano alto il nome del loro team. Tre antiche divinità (Lucy Liu, Helen Mirren e Rachel Zegler) hanno un obiettivo. Riappropriarsi dei poteri sottratti a loro padre, il titano Atlante. Questi poteri sono confluiti in quelli del Campione scelti dal Mago Djimon Hounsou (ndr.Avendo interpretato anche Papa Midnight in Constantine, come ci rapportiamo alla timeline?
Il Mago è Papa Midnight in pensione o, senza troppi spoiler, il suo futuro al termine di Shazam! Furia degli Dei? … Propenderei per la seconda opzione) e ora è il momento di riappropriarsene. Lo scontro sarà inevitabile, coinvolgendo tutta la famiglia di Billy Batson e la stessa città.
Come già scritto, Shazam! Furia degli Dei ci è piaciuto, ma principalmente per averlo messo in rapporto con quanto proposto dal genere ultimamente. Una piacevole ventata fresca in una scena piatta e molto noiosa. Un’opera che tra i suoi punti di forza ha un’ottima CGI.
SPOILER Il ‘premio Cineocchio‘ di Shazam! Furia degli Dei lo vince Gal Gadot. Non tanto per la sua sempre apprezzabile presenza scenica, ma per essere la Divinità dei ‘Deus Ex Machina’. Nel film ci sono molti punti che aspettano l’arrivo di un personaggio per risolvere la trama oltre la causa e l’effetto, ma quando vedrete arrivare Gal, capirete cosa significa ESATTAMENTE una divinità che scende dalla macchina. FINE POILER
Ah si, ci sono ben 2 scene post credits che rivelano qualcosina su dove potremmo andare a parare.
Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Shazam! Furia degli Dei, nei nostri cinema dal 16 marzo: