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Voto: 5/10 Titolo originale: Ant-Man and the Wasp: Quantumania , uscita: 15-02-2023. Budget: $200,000,000. Regista: Peyton Reed.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, recensione del film di Peyton Reed che apre la Fase 5 del MCU

15/02/2023 recensione film di William Maga

Il regista opta per abbandonare la leggerezza dei due precedenti capitoli in favore di un guazzabuglio che pesca a destra e a manca senza personalità e stile

ANT-MAN AND THE WASP Quantumania film kang

Fino ad oggi, i film di Ant-Man si erano dimostrati un’oasi di modesto intrattenimento nel vasto deserto di seriosa gravità dei cinecomic di casa Marvel. Il capostipite del 2015 ha introdotto Paul Rudd nel ruolo dell’ex galeotto imbranato Scott Lang, a cui è stata concessa la strana super-capacità scientifica di ridursi fino alle dimensioni di un insetto.

Ma la vera riduzione ‘di scala’ è avvenuta a livello concettuale: Ant-Man, con tutti i suoi incredibili effetti speciali degni di Radiazioni BX: distruzione uomo, si rivelò uno dei film tratti dai fumetti più scorrevoli visti fin lì, simpatico nella sua posta in gioco così drasticamente ridotta. Il sequel, Ant-Man and the Wasp del 2018 (la recensione), aveva scelto di non strafare e adeguarsi; a malapena includeva un cattivo, tanto si impegnava a offrire agli spettatori qualche risata leggera e un po’ di pathos familiare ai margini del Marvel Cinematic Universe che conta.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania, ora, schiaccia tutto questo flebile fascino da sitcom come un misero scarafaggio senza valore. Peyton Reed, già dietro alla mdp per i primi due film, è tornato alla regia, ma non si direbbe proprio visto dove ha deciso di condurre la sua saga.

ANT-MAN AND THE WASP QUANTUMANIA film posterQuesto terzo capitolo è infatti un mero interludio inelegante e balbettante in attesa di qualcosa di più grande (ed auspicabilmente migliore). Incastra i suoi attori nel vuoto digitale, annegandoli in un oceano di uno e di zero. E si preoccupa più di preparare la prossima ‘Fase’ del super-franchise pluridecennale che lo ingloba che di far divertire il pubblico durante i suoi 125 minuti (due scene post credits incluse).

In altre parole, Ant-Man and the Wasp: Quantumania è l’epitome (e forse anche il nadir …) del rigonfio universo interconnesso di film Marvel che i suoi due predecessori avevano felicemente evitato.

Mentre i due capitoli precedenti creavano problemi ‘di dimensioni’ nei cortili e nelle strade di San Francisco, stavolta l’azione si svolge quasi interamente nel Regno Quantico, quel piano subatomico in cui i suoi microscopici personaggi continuano a rimanere bloccati senza possibilità di uscirne.

Scopriamo così un intero paesaggio alieno laggiù, un ‘mondo perduto’ sotto il nostro mondo. Con la sua flora sovradimensionata e la fauna dotata di antenne, questo luogo ricorda vagamente una visione fantascientifica uscita degli anni Cinquanta, un pianeta proibito alla fine di un viaggio fantastico. O – se volete – il recentissimo Strange World di casa Disney (la recensione).

È un segnale esplorativo inviato dalla figlia adolescente di Scott, Cassie (Kathryn Newton), a risucchiare nell’abisso quantico l’intera famiglia di Pym & van Dyne, cioè Hope / Wasp (Evangeline Lilly), la cui storia d’amore con Scott rimane curiosamente avulsa dalla sfera sessuale (e dalla chimica tra i due attori …). A fare da involontari compagni di viaggio ci sono poi gli anziani genitori avventurieri di Hope, l’Ant-Man originale Hank Pym (Michael Douglas) e la Wasp originale Janet van Dyne (Michelle Pfeiffer).

E proprio quest’ultima nasconde un grande segreto riguardante il lungo periodo da lei trascorso nel proprio nel Regno Quantico che sorprendentemente guida ciò che viene fatta passare, maldestramente, per una trama portante in Quantumania.

Se tutto questo è però in linea con la concezione dei fumetti della Silver Age di Ant-Man come esploratore fantascientifico, il film si impegna per mantenersi a diversi gradi di distanza da quei cliché. Quello che emerge è allora più che altro una space opera (contenuta) frettolosa e vagamente scherzosa, che saccheggia a piene mani da Star Wars in modo ancor più incessante – ma molto meno riuscito – di quanto fatto dal cugino Guardiani della Galassia, provando forse addirittura ad avvicinarsi alla parodia Balle Spaziali di Mel Brooks, infilando lungo il percorso citazioni più o meno spudoratamente velate a La Fabbrica di Cioccolato, Dune e Alice nel paese delle meraviglie.

ANT-MAN AND THE WASP Quantumania film modokSul versante comico, Ant-Man and the Wasp: Quantumania opta per sostituire tuttavia quel mattacchione di Michael Peña (grande macchina da spiegoni), in favore di una erratica – e modesta – bizzarria alla Rick and Morty dei poveri per mano dello sceneggiatore Jeff Loveness.

Ci sono un sacco di battute che vorrebbero emulare la verve di Joss Whedon, un cameo di una certa leggenda del SNL e la fusione a sorpresa di due cattivi della Marvel in una battuta di spirito ambulante (o galleggiante …) che quasi sicuramente deluderà i fan di entrambi.

Un po’ come in Thor: Love and Thunder della scorsa estate (la recensione), la frivolezza di fondo si scontra però con la letale e drammatica serietà del villain di turno, un megalomane interdimensionale di nome Kang il Conquistatore (l’unico personaggio vagamente bidimensionale). Introdotto nella serie di Disney+ dedicata a Loki (non sarete mica tra quelli che pensano che non faccia alcuna differenza in fatto di essere sul pezzo saltare a pie pari gli show per la TV vero??), Kang è interpretato con una calma sussurrata e ‘minacciosa’ dallo shakespeariano Jonathan Majors, il cui impegno nel pronunciare generici luoghi comuni sui cattivi non riesce a dissipare l’impressione che la Marvel stia disperatamente cercando di recuperare l’imponenza intimidatoria di Thanos.

E per quanto Ant-Man and the Wasp: Quantumania funzioni essenzialmente come una ‘macchina da hype’ per questo pesante futuro crossover (Avengers: The Kang Dynasty uscirà nel 2025), fargli affrontare il Vendicatore letteralmente più ‘piccolo’ del gruppo non rafforza esattamente la sua posizione di nuovo temibile ‘boss finale’ …

Ma, soprattutto, il film  di Peyton Reed è un colossale pugno nell’occhio. La strategia della Marvel di girare tutto e il contrario di tutto su green screen raggiunge nuovi livelli di completezza; la tavolozza di colori è torbida come un pozzo di fango, i set sono piatti come uno screensaver, le scene più concitate sono pura brodaglia pre-visualizzata.

Ant-Man and The Wasp Quantumania film 2023 hankE gli attori che vi si muovono non possono che sembrare smarriti. Tutto il carisma che Paul Rudd e la compagnia di star avevano precedentemente garantito a questa famiglia allargata viene inevitabilmente risucchiato in un buco nero: dal momento che nulla i Ant-Man and the Wasp: Quantumania è – o sembri – lontanamente ‘reale’, tutti quanti si esibiscono sullo sfondo di un drammatico vuoto.

Forse tutto si riduce allora a questioni di dimensioni. Per molti versi, gli altri film di Ant-Man erano stati convincentemente ‘piccoli’. Si divertivano a distorcere il quotidiano a dismisura, a trasformare il mondo reale rimpicciolendo o facendo giganteggiare i personaggi e gli oggetti ti tutti i giorni che li circondavano.

Questo è un piacere che manca nel Regno Quantico, che è senza identità e senza spessore. Come pure il corrispondente minimalismo supereroistico del protagonista Ant-Man, la leggerezza che lo aveva contraddistinto.

Insomma, Ant-Man and the Wasp: Quantumania è la prova, se ancora ce ne fosse bisogno, che ‘più grande’ non sempre significa migliore. Nel provare a crescere alle dimensioni tipiche degli altri cinecomic Marvel, rimpicciolisce proporzionalmente il divertimento di chi guarda.

Di seguito trovate il trailer italiano di Ant-Man and the Wasp: Quantumania, nei nostri cinema dal 15 febbraio: