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Voto: 7/10 Titolo originale: Sound of Violence , uscita: 21-05-2021. Regista: Alex Noyer.

Sound of Violence | La recensione del film horror di Alex Noyer (BIFFF 2021)

09/04/2021 recensione film di Gioia Majuna

Il regista approfondisce i temi del suo corto Conductor (2018), appoggiandosi alle belle prove di Jasmin Savoy Brown e Lili Simmons per costruire un'opera dalla premessa intrigante, ma lacunosa

sound of violence film 2021 Jasmin Savoy Brown

Sulla carta, Sound of Violence di Alex Noyer – presentato ora all’europeo BIFFF dopo l’anteprima al SXSW – sembrerebbe possedere tutti gli elementi necessari per entrare di diritto tra gli horror indie più ‘deviati’ del 2021. Il suo concept e la trama sono senza dubbio in grado di stimolare la curiosità degli appassionati e il film espande temi che il regista ha già esplorato in passato.

Tuttavia, l’esecuzione alla fine fallisce a causa di messaggi contrastanti riguardanti le motivazioni e lo stato d’animo del personaggio principale e della messa in scena piuttosto inverosimile della ‘violenza’ citata nel titolo. Alex Noyer cerca infatti di strafare con la sua protagonista e con le tematiche che aveva esplorato con successo nel suo pluripremiato cortometraggio del 2018 Conductor. Come diceva il cattivo di quell’opera, “Comincia in modo semplice; poi aggiungi un colpo ben assestato.”

SoundofViolence.jpgAlexis (Jasmin Savoy Brown) ha convissuto con la sordità fino a quando non ha assistito all’omicidio della sua intera famiglia, avvenuto quando aveva appena 10 anni. In quel frangente, il suo udito improvvisamente ritorna, combinato alla cromestesia, che le garantisce la capacità di vedere colori ipnotizzanti insieme a certi particolari suoni. Nel caso di Alexis, i colori appaiono solamente quando sente il dolore fisico di un corpo umano martoriato. Ora adulta, la ragazza lavora come insegnante di musica, continuando nel tempo libero a sperimentare con i suoni, nella speranza di creare una composizione degna di nota. Per ottenere la sua visione, ha bisogno di suoni potenti.

Alexis ha una coinquilina che la supporta, Marie (Lili Simmons), che conosce la sua storia e la sua passione per i suoni. Le due assumono così coppie che si dedicano al BDSM per consentire ad Alexis di registrare gli ‘strani’ rumori di cui ha bisogno, solo che tutti hanno i loro limiti. Alexis brama di più. Minacciata dalla possibilità di perdere di nuovo l’udito, Alexis compie allora passi metodici e sempre più sanguinari per registrare i rumori di cui ha disperato bisogno e completare il suo ‘capolavoro’.

Il primo lungometraggio di Alex Noyer si costruisce su un tema dal quale si sente chiaramente attratto: le drum machine come possibili strumenti di violenza estrema. Il suo documentario 808 aveva debuttato al SXSW del 2015, appoggiandosi alla popolarità del Roland TR-808, uno strumento compatto ma versatile utilizzato da musicisti come Beastie Boys, Whitney Houston e Phil Collins. Poi, nel 2018, il filmmaker era tornato sulle scene col sopracitato Conductor, apprezzatissimo nel circuito dei Festival di settore. Là, un adolescente partecipava -e vinceva – un concorso in un centro commerciale di periferia rivolto a chi riuscisse a creare il beat migliore usando una delle drum machine, solamente per scoprire che il ragazzo era inconsapevolmente responsabile di un omicidio di natura oscura e truculenta. Il corto funzionava perché di breve durata, scioccante e – soprattutto – non si fermava a chiedersi il perché di quello che era accaduto.

Al contrario, Sound of Violence inizia impostando Alexis come un personaggio capace di generare empatia. Conosciamo il suo passato traumatico e il motivo della sua passione per la musica e i suoni. Durante il veloce flashback sulla sua infanzia possiamo sperimentare il suo improvviso cambiamento dalla sordità all’estasi sensoriale attraverso il sound design e la fotografia saturata di colori. I primi 30 minuti del film consentono agli spettatori di rimanere inchiodati e al passo con l’arco narrativo di Alexis. Poi, dal nulla, scatta qualcosa.

sound of violence film 2021 simmonsAlexis passa dall’essere un personaggio col quale relazionarsi a uno di proporzioni machiavelliche. Non solo non esita a esercitare violenza fisica contro vittime riluttanti per ottenere i suoni di cui ha bisogno, ma lo fa attraverso complessi strumenti di tortura che – presumibilmente – ha costruito in precedenza. Fino al primo ‘assalto’, non abbiamo visto nulla che suggerisse che lei avesse la capacità di pensare e mettere in pratica qualcosa del genere. Un minuto la vediamo camminare in un vicolo sorpresa di vedere un senzatetto sdraiato lì. Il seguente il poveraccio è legato a una sedia degna dell’Enigmista di Saw progettata per entrare in funzione azionando una drum machine.

Questo è il primo di molti dispositivi che Alexis utilizza con l’avanzare di Sound of Violence, uno più raccapricciante dell’altro. Durante questi segmenti, aziona in piena ‘beatitudine’ tali macchine di morte, immergendosi nei suoni della lacerazione della pelle, come se stesse componendo una partitura elettronica. La vista di lei in uno stato di trance euforica mentre sullo schermo vediamo e sentiamo lo strazio di corpi mutilati impedisce allo spettatore di provare qualsiasi tipo di empatia per Alexis.

Altre varianti della sceneggiatura di Sound of Violence avrebbero potuto funzionare facilmente. In Conductor il ‘prototipo’ di Alexis si presentava ad esempio senza un background o una storia personale, e il fulcro della trama rimanevano comunque lo shock e lo stupore degli aggeggi che riusciva a costruire. E proprio come nella saga di Saw, le forze del male inventavano là metodi di tortura elaborati, ma agli spettatori non veniva chiesto di allinearsi con quelle forze. Non secondario, le vittime dell’Enigmista hanno tutte peccati nascosti, quindi gli spettatori possono arrivare persino a ‘comprendere’ il bisogno di giustizia divina come scusa per divertirsi con la mattanza sadica.

In alternativa, si sarebbe potuto decidere che Alexis inizialmente provocasse dolore senza intenzionalità, magari con il senzatetto, e poi scoprisse gradualmente di non potersi più fermare a causa della dipendenza dai colori generati dalla sofferenza. Infine, Sound of Violence avrebbe potuto utilizzare il sound design per bloccare la violenza e consentire agli spettatori di ascoltare soltanto i suoni di beatitudine che ode Alexis, permettendoci di capire quando si sarebbe spinta troppo oltre.

Tuttavia, nessuna di queste strade viene seguita. La protagonista dovrebbe essere una sociopatica per permettere a se stessa di infliggere danni consapevolmente ad altri, ma non vediamo segnali che lei sia così, almeno fino a quando non viene rivelato che Alexis è un’assassina sociopatica che costringe il pubblico a girarle le spalle.

sound of violence film 2021Ultimamente abbiamo visto diverse storie su coloro che fanno parte della comunità dei non udenti, come dimostrano film quali Sound of Metal di Darius Marder e CODA di Sian Heder, e ci sono poche opere con rappresentazioni positive e realistiche della sinestesia. In più, l’impulso di Alex Noyer alla realizzazione di horror guidati dalla musica è senz’altro intrigante.

E per quello che vale, sia Jasmin Savoy Brown che Lili Simmons offrono prestazioni convincenti. La prima, grazie a un sinuoso modo di muoversi da ballerina è una scelta perfetta per interpretare un compositore musicale e creatore di suoni, mentre l’altra garantisce un’energia giocosa e birichina che la rende adatta come coinquilina di Alexis, migliore amica e possibile sogno amoroso.

In definitiva, Sound of Violence avrebbe tutte le premesse per essere una storia innovativa e avvincente su una giovane donna spinta a comporre la colonna sonora perfetta che scopre di poter creare i suoni di cui ha bisogno solo attraverso misure estreme. Chi ha amato Conductor voleva che Alex Noyer approfondisse quella storia, come dimostrano i numerosi commenti lasciati al corto su YouTube. Il regista ha però optato per ‘convertire’ la sua scioccante vicenda di sangue in un horror più psicologico e guidato dai personaggi, ottenendo un risultato molto diverso a causa di alcune scelte poco ponderate.

Sfortunatamente, gli unici che potrebbero godersi Sound of Violence sono allora quegli spettatori che amano il genere torture porn senza grandi sottigliezze, mentre tutti gli altri rimpiangeranno il potenziale sprecato.

Di seguito trovate il teaser trailer internazionale di Sound of Violence: