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Voto: 6/10 Titolo originale: Spenser Confidential , uscita: 06-03-2020. Regista: Peter Berg.

Spenser Confidential | La recensione del film di Peter Berg (per Netflix)

16/03/2020 recensione film di Francesco Chello

Mark Wahlberg collabora per la quinta volta con il regista per un buddy movie R-Rated che adatta abbastanza liberamente il romanzo Wonderland di Robert B. Parker

Mark Wahlberg in Spenser Confidential (2020)

Dal 6 marzo scorso, la library di Netflix si è arricchita di una nuova produzione originale che risponde al nome di Spenser Confidential. Film diretto da Peter Berg, che per il suo esordio in una produzione originale del colosso streaming non poteva non affidarsi al suo attore feticcio, quel Mark Wahlberg con cui qui firma la quinta collaborazione.

In pratica, gli ultimi quattro lungometraggi destinati al cinema del regista americano avevano tutti il 48enne come protagonista, mi riferisco a (in ordine cronologico) Lone Survivor, Deepwater: Inferno sull’Oceano, Boston: Caccia all’Uomo e Red Zone – 22 Miglia di Fuoco (la recensione). Ad eccezione di del primo di questa lista, i tre film più recenti di Peter Berg non hanno ottenuto un buon riscontro al box office, questo nonostante si tratti di titoli piuttosto validi nel proprio genere.

Spenser Confidential film poster 2020In questo senso, fare una deviazione su Netflix può essere stata una scelta mirata (e salutare) per il regista, che in questo modo ha potuto evitare un eventuale ridimensionamento (per quanto tu sia bravo, gli incassi restano chiaramente il focus principale degli studios …) e continuare a confrontarsi con un certo tipo di produzioni. Una mossa che ha una sua logica considerando che, dopo un passaggio in sala per così dire ‘sfortunato’, i suddetti titoli hanno trovato il gradimento di un pubblico che ha saputo premiarli in home video e sulle piattaforme streaming, ragion per cui bypassare i cinema (con relativi rischi) arrivando direttamente a quel tipo di utenza potrebbe rivelarsi, in questo momento, una decisione intelligente.

Non è un caso, quindi, che per questa incursione netflixiana Peter Berg e Mark Wahlberg (entrambi anche produttori di Spenser Confidential) siano andati su materiale potenzialmente idoneo a sviluppare un eventuale franchise, che rende per certi versi ambiziosa una decisione che appariva solo ben ponderata.

Lo Spenser del titolo, infatti, è un personaggio creato da Robert P. Parker (40 romanzi dal 1973 al 2011, più uno completato da Helen Brann – sua agente – nel 2013) e poi, in seguito alla morte di quest’ultimo, rilevato da Ace Atkins (al momento 8 romanzi, dal 2012 al 2019) – Spenser Confidential è l’adattamento di Wonderland del 2013, firmato proprio da Atkins. Un prolifico personaggio letterario che aveva già avuto delle trasposizioni televisive: a cominciare da Spenser for Hire, serie tv da 3 stagioni (1985/1988) con Robert Urich nei panni del protagonista, che dal 1993 al 1995 diede vita a quattro film televisivi, oltre a uno spin-off (A man called Hawk, una sola stagione nel 1989) dedicato al personaggio/spalla Hawk (presente anche nel film del 2020), all’epoca interpretato da Avery Brooks, il mitico Sisko di Star Treek Deep Space Nine; successivamente, viene aperto un nuovo ciclo con Joe Mantegna, che interpreta Spenser in altri tre film per la TV tra il 1999 ed il 2001.

Se ragioniamo su Spenser Confidential nell’ottica di un percorso congiunto Peter Berg / Mark Wahlberg, personalmente finirei per piazzarlo sull’ultimo gradino del quintetto di titoli realizzati dal duo. Che non significa sia una bocciatura (anzi, e tra poco vi spiego perché), ma semplicemente che i quattro precedenti si fanno preferire per il modo in cui combinano dramma, tensione e spettacolarizzazione, arrivando d un risultato complessivo maggiormente impattante. Berg è un regista che apprezzo e che si è perfezionato negli anni, ormai una garanzia per un certo tipo di film; bravo a dosare gli elementi e calibrarne il punto d’incontro, a dirigere l’azione.

Post Malone in Spenser Confidential (2020)Tirare in ballo gli altri film resta un pourparler, un ragionamento sugli step di un tragitto, magari anche una semplice questione di gradimento/risultato finale. Anche perché Spenser Confidential appartiene ad un genere abbastanza diverso dai precedenti, un particolare che giustifica meno un paragone e sottolinea la voglia (apprezzabile) di regista e attore protagonista di mettersi alla prova con qualcosa di differente.

Qui spaziamo dal crime alla action comedy, gli accadimenti criminosi sono serissimi, ma il tono che circonda Spenser e la sua cricca è leggero, scanzonato anche se mai ridicolo. In questo senso, si tratta probabilmente di uno dei lungometraggi più disimpegnati di Peter Berg (di certo l’unico tra quelli recenti), nonché il meno spettacolare sotto il profilo action, nonostante il regista trovi comunque il tempo di assestare alcune sequenze d’azione ben orchestrate – su tutte, il finale a Wonderland con l’assalto a bordo di Black Betty (come l’omonima canzone che in una delle sue versioni fu portata alla ribalta dai Ram Jam nei 1977) e la successiva resa dei conti.

Il materiale originale viene riletto e rielaborato nella sceneggiatura firmata da Sean O’Keefe e Brian Helgeland. Il nostro Spenser è un ex poliziotto di Boston finito in carcere per aver pestato un superiore corrotto, una pena che accetta (e che poi sconta) con assoluta coscienza. Uscito dopo cinque anni è intenzionato a rifarsi una vita come camionista in Arkansas, ma la schiena dritta ed il richiamo del senso di giustizia gli impediranno di stare lontano dal suo vecchio mondo (e dai guai). Il personaggio gode di una caratterizzazione sufficiente a creare quel minimo di feeling con lo spettatore. E’ sveglio, pulito, ha la battuta pronta, non si tira indietro di fronte alle scazzottate in cui riesce a darne più di quante ne prende – facendo valere un passato nel pugilato che ci viene fatto solo intuire.

Mark Wahlberg and Winston Duke in Spenser Confidential (2020)Caratteristiche che calzano a pennello su un Mark Wahlberg in buona forma (più asciutto rispetto alla fase di massa targata Michael Bay) calatosi con gusto nel personaggio. Intorno a Spenser ruotano una serie di personaggi il cui insieme si rivela uno dei punti a favore del film, che va ad incanalarsi su una sorta di buddy movie grazie alla presenza del già citato Hawk, che in questa versione è ben interpretato da Winston Duke, un gigante buono che unisce calma flemmatica a maniere forti e che nutre il sogno di sfondare nell’MMA.

La struttura da buddy comedy si allarga presto a quartetto con le aggiunte del vecchio Henry, una specie di figura paterna di Spenser nei cui panni si muove con assoluta esperienza e battuta tagliente un sempre bravo Alan Arkin, e di Cissy, ex (ma non del tutto) del protagonista, sboccata ed esuberante, che ha il volto ed i tempi comici della stand up comedian Iliza Shlesinger. Tra i quattro si crea una strana ma riuscita alchimia che contribuisce positivamente al tono generale, la classica squadra (variegata ed improvvisata) di buoni che si infilano in situazioni più grosse di loro. Nel cast anche Bokeem Woodbine, che ritrova Wahlberg con cui aveva recitato in Il Grande Colpo, film del 1998 in cui c’era anche il già citato Avery Brooks, e un cameo del rapper Post Malone nel ruolo del detenuto Squeeb.

Al centro di Spenser Confidential – che è stato classificato R-Rated – c’è un intrigo piuttosto elementare, nel senso che in primissima battuta ti risulta fin troppo facile intuire chi è innocente, chi è il cattivo (con poco spessore, tra l’altro) e pure il colpo di scena, sgamatissimo fin da subito. Insomma, non è il plot il suo punto di forza, quanto il modo in cui il protagonista e i suoi soci si muovano al suo interno.

Peter Berg ha modo di affidarsi ad elementi familiari inseriti in un contesto per lui meno consueto, riuscendo così a fondere il thriller poliziesco ad un tono comedy che alleggerisce il tutto e che viene veicolato da Spenser e il suo indovinato gruppo di amici. Il risultato finale è quello di un film scorrevole e piuttosto godibile, apprezzabile per il modo in cui non tende a prendersi sul serio, ma piuttosto tenta di divertire divertendosi. E che lascia la porta aperta al classico sequel che non ritieni indispensabile ma vedresti comunque volentieri.

Di seguito trovate il trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di Spenser Confidential: