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Studio | Chi guarda film in streaming (legale) va anche più spesso al cinema

15/04/2019 news di Redazione Il Cineocchio

Almeno negli Stati Uniti, gli esercenti possono stare per il momento tranquilli, perché la guerra tra metodi di fruizione di un lungometraggio non ha ancora un vincitore assoluto, anzi

sala cinematografica spettatori

Se ricordate, un paio di anni fa vi avevamo sottoposto i pareri dei nostri redattori in merito allo spinoso e apparentemente inevitabile mutamento del metodo di fruizione di un film, una discussione latente deflagrata durante il Festival del Cinema di Cannes per bocca dell’allora Presidente di Giuria Pedro Almodóvar.

Chi sta vincendo oggi la guerra tra streaming e cinema allora? Netflix, Amazon Prime e altre piattaforme online stanno seriamente danneggiando le sale cinematografiche, giusto? Sbagliato. Se è vero che questo è stato un tema decisamente caldo fin da quando le piattaforme di streaming hanno iniziato a diffondersi nel mondo alcuni anni fa, nuovi dati rivelano che la credenza popolare non è affatto veritiera. Anzi, pare che le persone che tendono a usare maggiormente i canali di streaming (legale naturalmente) sono anche quelle che si recano di più al cinema. È come se gli appassionati a cui piace guardare i film siano disposti anche a uscire di casa per vederne uno … Che strano …

best-streaming-serviceTutti sono sicuri che Netflix e soci stiano inesorabilmente uccidendo le sale cinematografiche. Secondo lo studio Quantitative Economics and Statistics della EY, le persone che tendono a guardare molti film in streaming tendono appunto ad andare al cinema (almeno negli Stati Uniti). Ciò suggerisce che una grande quantità di soggetti che abitualmente guardano lungometraggi non fa distinzioni tra sala cinematografica e streaming casalingo. Vogliono solamente guardare un film – il che significa che sia cinema che servizi di streaming ne escono vincitori.

Secondo lo studio in questione:

Coloro che si sono recati al cinema con maggior frequenza tendono anche a consumare contenuti in streaming più frequentemente. Per ogni fascia di età e razza, le ore medie di streaming settimanali sono risultate più alte per gli intervistati che aveva visitato una sala cinematografica 9 volte o più rispetto agli intervistati che avevano visitato una sala cinematografica solo una o due volte. Inoltre, gli intervistati che hanno visitato una sala cinematografica solo una o due volte negli ultimi 12 mesi hanno riferito in media 7 ore di streaming a settimana contro 11 ore di streaming a settimana per coloro che hanno visitato una sala cinematografica 9 o più volte.

Per rafforzare ulteriormente questi risultati, lo studio aggiunge anche che gli spettatori che non vanno al cinema spesso hanno meno probabilità di usufruire di contenuti in streaming a casa:

cinema abbandonatoColoro che non hanno visto un film al cinema negli ultimi 12 mesi hanno più probabilità di svolgere un’attività di streaming inferiore rispetto a quelli che hanno visto almeno un film durante lo stesso periodo. Tra coloro che non hanno fatto visita ad una sala cinematografica nel corso degli ultimi 12 mesi, quasi la metà (49%) non ha visto alcun contenuto online in streaming. Tra quelli che non hanno fatto visita ad una sala cinematografica negli ultimi 12 mesi, solo il 18% ha guardato in streaming contenuti online per 8 o più ore alla settimana.

Lo streaming è ora più popolare che mai e all’orizzonte si stanno affacciando altri importanti servizi, come Disney+ e AppleTV+. Nonostante queste opzioni aggiuntive però, la partecipazione alle visioni ‘condivise’ dentro a un multisale è costante (almeno in America, dove la pirateria è tenuta abbastanza sotto controllo). Anzi, è addirittura più che costante.

Secondo la CNBC:

L’anno scorso, il botteghino domestico americano ha avuto un anno record, arrivando a 11.9 miliardi di dollari, con un aumento del 5% nel numero di biglietti venduti, e 263 milioni di persone – ovvero il 75% della popolazione – ha visto almeno un film al cinema.

L’animosità degli esercenti e di alcuni addetti ai lavori si è rivelata un po’ esagerata forse, anche se lo studio non rivela quali film abbiano catalizzato maggiormente l’attenzione del pubblico (magari a discapito di proposte medio/piccole o ‘d’autore’ …). Adesso comunque sarebbe curioso vedere uno studio simile fatto in Italia.

Fonte: EY