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Voto: 6/10 Titolo originale: The Adam Project , uscita: 11-03-2022. Budget: $116,000,000. Regista: Shawn Levy.

The Adam Project: la recensione del film sci-fi di Shawn Levy (su Netflix)

11/03/2022 recensione film di William Maga

Ryan Reynolds è il protagonista di un'opera che gli offre la possibilità di 'recitare', ma che non riesce a elevarsi da mero intrattenimento usa e getta da piattaforma streaming

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The Adam Project ha molto in comune con la precedente collaborazione tra il regista Shawn Levy e la star Ryan Reyolds dell’anno scorso, Free Guy – Eroe per gioco (la recensione), in particolare il contenuto ‘scientifico’ alquanto discutibile nell’arazzo di fantascienza intessuto sullo schermo e alcuni punti piuttosto dubbi della trama, ma questo nuovo film presentato in esclusiva da Netflix può contare su un aspetto e su toni più seriosi e, di conseguenza, dà al protagonista l’opportunità di ‘recitare’ piuttosto che semplicemente ammiccare verso la cinepresa. Il risultato è un prodotto divertente sul momento, ma probabilmente incapace di lasciare un’impressione duratura.

Aleggia inoltre la sensazione che la matassa di The Adam Project meritasse una tela più ampia su cui dipanarsi (ma non è detto che non venga in futuro messa in cantiere una serie TV per sopperire …). Il worldbuilding è infatti troppo modesto perché il film abbia il peso desiderato dai suoi autori e un riferimento diretto a Terminator serve solo a sottolineare ulteriormente quanto questa narrazione sia inferiore al classico di James Cameron (entrambi occupano zone della sci-fi affini: il viaggio nel tempo viene utilizzato per alterare un possibile futuro apocalittico).

The Adam Project film netflix 2022 posterIn ogni caso, l’Adam adulto (Reynolds) è un pilota della resistenza del 2050 che ricorre al viaggio nel tempo nel tentativo di tornare nel passato e ‘correggere’ qualcosa che avrà un impatto profondamente negativo sulla vita umana se gli fosse permesso di esistere. Mentre salta nel tunnel spaziotemporale, però, la sua navicella viene danneggiata da un incrociatore spaziale al suo inseguimento comandata da Maya Sorian (Catherine Keener), che ha invece interesse a mantenere lo status quo. La destinazione prevista di Adam è il 2018, l’anno che lui ha stabilito essere quello ‘critico’, ma la fretta e i danni riportati si traducono in un atterraggio nel nostro 2022.

Una serie di espedienti lo costringe quindi a cercare il se stesso pre-adolescente (Walker Scobell), la cui vita consiste principalmente nell’affrontare da un lato la recente morte di suo padre, Louis (Mark Ruffalo), con battute sarcastiche rivolte a sua madre, Ellie, ancora in lutto (Jennifer Garner), e dall’altro a farsi pestare dai bulli dopo la scuola. L’arrivo dell’Adam adulto cambia naturalmente le cose. Inseguiti da Sorian e dai suoi subalterni, i due Adam individuano così la moglie perduta di Adam, Laura (Zoe Saldana), quindi viaggiano indietro nel tempo per entrare in contatto con Louis, che detiene la chiave per la soluzione alla ricerca dell’Adam adulto.

La chiave per godersi The Adam Project è non pensare troppo profondamente a quello che succede e all’eventuale logica. Non soltanto la sceneggiatura si rifiuta di impantanarsi nei dettagli, ma preferisce ignorarli del tutto. A partire dai classici paradossi temporali, lo script non spende molto tempo a pensare alle ‘regole’ del gioco. Come popcorn movie spensierato funziona benissimo comunque. Le sequenze d’azione, sebbene non sfrenatissime, sono coreografate ed eseguite con competenza, e ci sono alcune simpatiche scene ‘buddy’ tra i due Adam.

Gli attori secondari – Jennifer Garner, Mark Ruffalo, Zoe Saldana e Catherine Keener – sono tutti sottoutilizzati, enfatizzando l’idea secondo cui The Adam Project avrebbe potuto funzionare meglio come progetto seriale a lungo termine. La Sorian della Keener in particolare avrebbe necessitato di un maggiore sviluppo. Si percepisce che il personaggio ha una qualche profondità, ma il minutaggio risicato la costringe ad assumere una posa quasi caricaturale nei panni di un villain de-invecchiato tramite CGI.

Il paragone con Terminator è allora appropriato, e non solo perché The Adam Project vi fa esplicito riferimento. Attraverso una comparazione punto per punto, il film di Shawn Levy (non stranamente) non riesce mai a tenergli vagamente testa. Il viaggio nel tempo è sempre difficile da gestire per gli sceneggiatori. Alcuni prendono la strada più facile, come in Doctor Who o in Time Cop. Altri almeno cercano di costruire un modello di coerenza intrinseca basato su regole e paradigmi. Qui viene usato il viaggio nel tempo come mero espediente di trama, senza preoccuparsi di considerare alcune delle implicazioni della sua attuazione.

The Adam Project film netflix 2022Come anticipato, la produzione offre a Ryan Reynolds una gradita opportunità di rompere gli schemi rispetto allo stile irriverente e fatuo che ha caratterizzato la maggior parte delle sue prove negli ultimi sei anni. Sebbene l’attore 45enne abbia sempre preferito i ruoli più leggeri, The Adam Project gli dà la possibilità di scatenare emozioni sincere in modo credibile.

Invece, come suo alter ego più giovane, Walker Scobell ha studiato attentamente l’esperto collega, incorporando molti dei modi di fare della star (sia fisici che vocali) nella sua interpretazione.

Nel complesso, The Adam Project soffre quindi di molti degli stessi difetti che hanno caratterizzato svariati recenti progetti di alto profilo di Netflix: molta carne al fuoco, poca effettiva sostanza. La premessa è intrigante e il cast è di prim’ordine ma, nel complesso, il risultato non è all’altezza. Per riempire un paio d’ore senza troppe pretese va benone, ma sperare che vada oltre è fuori discussione.

Di seguito – sulle note di Foreplay/Long time dei Boston – trovate il full trailer internazionale di The Adam Project, nel catalogo di Netflix dall’11 marzo: