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Voto: 4.5/10 Titolo originale: The Creator , uscita: 27-09-2023. Budget: $80,000,000. Regista: Gareth Edwards.

The Creator: la recensione del film sci-fi con le I.A. diretto da Gareth Edwards

28/09/2023 recensione film di William Maga

Il regista di Rogue One torna sulle scene con un'opera incredibilmente derivativa e pressapochista che se ne frega altamente della logica, sperando che gli effetti speciali siano sufficienti a soprassedere

the creator film 2023 gareth

In un’industria cinematografica hollywoodiana consumata ormai da tempo da franchise, sequel, spin-off ecc., è ammirevole che Gareth Edwards abbia convinto un grande studio – i 20th Century Studios – a produrre un’epopea di fantascienza originale e indipendente da qualsiasi brand noto.

Di buone intenzioni, purtroppo, sono però lastricate le strade che portano all’Inferno, e questo è certamente il caso di The Creator. Una amalgama visivamente impressionante, ma scritta in modo scadente e pesantemente derivativa, di antenati di genere assortiti, il ‘seguito’ di Rogue One: A Star Wars Story risulta così un prodotto sciatto, confuso e poco convincente che richiede una sospensione dell’incredulità tremendamente eccessiva.

The Creator fornisce una comoda metafora di se stesso attraverso la sua intrigante visione di robot senzienti che hanno giganteschi buchi tubolari nel cranio. La trama non è certo il punto forte della sceneggiatura di Gareth Edwards e Chris Weitz, che oscilla tra il prendere in prestito e sintetizzare pezzi di film migliori e lo stabilire il suo worldbuilding – e poi mettere in scena sequenze e incidenti – con una lucidità minima e una logica ancora minore.

the creator film 2023 posterA ogni svolta, uno sviluppo narrativo implora infatti una domanda (o tre …) che rimane senza risposta, messa da parte per consentire al film di procedere lungo il suo percorso urgente e dal tono predicatorio. Già a metà, poco di ciò che sta accadendo regge a un semplice esame del momento, trasformando l’intera opera in una semplice vetrina per l’abilità di Garaeth Edwards nell’orchestrare un’azione di tipo bellico, cosa che qui si rivela alquanto limitata, dato che non ci sono scene importanti capaci di far alzare la temperatura in tal senso.

Un conciso prologo cinematografico spiega come l’umanità si sia sviluppata e sia diventata dipendente da onnipresenti robot dotati di Intelligenza Artificiale, impiegati come cuochi, autisti e agenti di polizia all’interno della società. Un attacco nucleare nel cuore di Los Angeles, tuttavia, ha inasprito definitivamente il rapporto degli Stati Uniti con i loro compatrioti meccanici e così, nel 2065, il Paese è ormai in pieno conflitto con l’I.A..

Il campo di battaglia principale è la Nuova Asia, un’amorfa regione orientale che ha accolto l’Intelligenza Artificiale come la prossima fase dell’ ‘evoluzione’, in cui troviamo una contadina affermare che i cyborg hanno ‘il cuore più grande’ dei soldati yankee.

Non è mai chiarito come le macchine abbiano sviluppato una coscienza o anche solo emozioni complesse; perché dormano, mangino e fumino; e perché alcuni di loro camminino con maschere di pelle umana addosso e altri no (e, se è per questo, perché alcuni assomiglino a cittadini anziani e altri ad adulti più giovani).

Ciò che Gareth Edwards rende evidente è che i bot sono fondamentalmente uguali alle persone in ogni modo immaginabile, nonché i nuovi ‘diverso’ della Terra, desiderosi di ‘libertà’ e tuttavia oppressi e perseguitati da americani guerrafondai spietati (un commento politico, in effetti, vagamente sorprendente).

Il racconto di Edwards & Weitz è una saga che pesca dalla guerra del Vietnam e che dipinge i robot come nobili, amorevoli e altruisti, e l’umanità – cioè gli statunitensi – come malvagi e assassini. Sfortunatamente, i personaggi dotati di I. A. non sono interessanti; sono solo dei valorosi simboli, almeno quando non sono il bersaglio di uno scherzo, come accade quando alcuni poliziotti robot vengono fatti saltare in aria e poi se ne vanno in giro confusi e senza testa come fossimo in un film di Star Wars.

Cercando di fare dell’I.A. una ‘specie’ a sé stante, The Creator costruisce una dinamica binaria noi / loro che, fin dall’inizio, risulta del tutto priva di forza e, peggio ancora, viene usata come veicolo per sermoneggiare in modo insulso.

Inoltre, non è minimamente qualcosa di mai visto prima, in ogni suo aspetto. Incanalando Blade Runner, Terminator 2: Il giorno del giudizio, I figli degli uomini, Avatar, Apocalypse Now, District 9, RoboCop, Atto di Forza e almeno altri 20 predecessori, The Creator parla di Joshua (John David Washington), un soldato delle forze speciali americane con un braccio e una gamba protesici ad alta tecnologia che subisce una perdita catastrofica mentre lavora sotto copertura in Nuova Asia per trovare il creatore di A.I., il misterioso e imprendibile Nirmata.

the creator film 2023A causa di un raid mal pianificato, Maya (Gemma Chan), la moglie incinta di Joshua, viene infatti uccisa e lui fallisce la sua missione. Anni dopo, viene convinto a riprendere il suo turno di servizio dai malvagi pezzi grossi dell’esercito Andrews (Ralph Ineson) e Howell (Allison Janney), perché sostengono che Maya sia in realtà ancora viva.

Questa volta, il suo compito principale sarà quello di individuare una nuova arma creata da Nirmata, dal nome in codice Alpha One, che minaccia di dare all’A.I. il vantaggio decisivo nella guerra in corso.

Quando Joshua raggiunge Alpha One, si scopre che si tratta di una robo-bambina che ama i cartoni animati e ha il potere di controllare tutti i dispositivi elettrici col pensiero.

Joshua chiama la piccola Alfie (Madeleine Yuna Voyles) e cerca di usarla per rintracciare Maya, mettendola sempre più in contrasto con i suoi simili. Purtroppo, The Creator fallisce miseramente nel tentativo di sviluppare un rapporto tra i due protagonisti; Joshua è un eroe monocorde, Alfie è simpaticamente vuota, e le loro scene insieme sono estremamente prive di vita.

Gareth Edwards presume che Madeleine Yuna Voyles sia abbastanza adorabile da rendere adorabile non solo Alfie, ma tutta la sua razza robotica. L’azzardo, tuttavia, non paga, lasciando il film precipitare verso una conclusione pro-robot destinata a cadere nel melodramma.

The Creator è un’accozzaglia inetta e disinteressata a scandagliare davvero le potenziali questioni morali e spirituali sollevate dall’Intelligenza Artificiale, oggi così al centro dell’attenzione generale.

Piuttosto, è semplicemente una trasparente parabola anti-intolleranza cristologica, concepita senza alcuna delle sfumature che potrebbero permetterle di risaltare in modo stimolante. È anche un pasticcio di sceneggiatura raffazzonata, esemplificato dall’Harun di Ken Watanabe, un robot ribelle giapponese che appare e scompare a caso, ha informazioni vitali che porrebbero fine alla guerra (ma le comunica solo a Joshua naturalmente) e riceve un destino davvero sconcertante.

the creator film 2023Se non per emanare un’aria di onorevole gravitas – e quindi per incarnare la superiorità delle I.A. – non c’è motivo per un attore del calibro di Ken Watanabe di assumere un ruolo così pietosamente mal scritto (forse Donnie Yen non era disponibile …).

Impreziosendo i suoi grandiosi panorami girati in loco con strutture architettoniche, figure e veicoli in ricca CGI – tra cui un’elegante base aerea chiamata Nomad che utilizza un sistema di puntamento ‘a muro di luce’ per sganciare bombe sui suoi avversari I.A. – il nuovo lavoro di Gareth Edwards può essere certo visivamente stupefacente, tanto che il suo senso estetico si dimostra abbastanza forte da compensare la sua generale faciloneria.

Per la maggior parte, però, il regista prende in prestito le sue idee da coloro che lo hanno preceduto, con tanto di automi delle forze dell’ordine che assomigliano ai droidi della catena di montaggio di Star Wars e al Chappie di Humandroid.

Sia in termini di forma che di contenuto, e fino all’esasperazione, The Creator degrada nella semi-incoerenza durante un finale prolungato che cerca vanamente di tirare le corde del cuore. Insomma, è una creatura dolorosamente meccanica. Come dice a un certo punto un personaggio, “non è reale, è programmazione”.

Di seguito trovate il full trailer italiano di The Creator, nei cinema dal 28 settembre: