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Voto: 6/10 Titolo originale: The Kid , uscita: 08-03-2019. Budget: $8,000,000. Regista: Vincent D'Onofrio.

The Kid: la recensione del film western con Chris Pratt e Ethan Hawke

11/06/2019 recensione film di William Maga

Vincent D'Onofrio torna alla regia per un western che racconta malinconicamente la due facce di una leggenda

Ethan Hawke e Chris Pratt in The Kid (2019)

La conoscenza del nome di Pat Garrett è fondamentalmente legata a doppio filo alla vita e, cosa più importante, alla morte, di William Bonney. E per quanto riguarda quest’ultimo, altrettanto probabilmente in pochi lo conoscerete come Henry McCarty, il nome che gli è stato dato alla nascita, ma è quasi una certezza che lo abbiate sentito nominare come Billy the kid, il soprannome da fuorilegge che gli fu affibbiato.

Per avere almeno una vaga idea di questo nome, non c’è nemmeno bisogno di sapere qualcosa della triste infanzia di Billy the kid o di quello che ha fatto e che lo ha reso un criminale, o nemmeno come è morto. Conoscere il suo nome è associarlo a un famigerato bandito deceduto giovane (c’è una ragione per cui non parliamo mai di “Bill l’Uomo di Mezza Età”), e questo è sufficiente. Questo è il potere della leggenda, che il regista Vincent D’Onofrio con The Kid prova ora ad affrontare con sentimento.

the kid film vincent d'onofrio posterSi tratta naturalmente della storia di Billy the kid, interpretato da un Dane DeHaan (Valerian e la città dei mille pianeti) dal fascino diabolico e dal ghigno malizioso che sta coprendo un terribile dolore doloroso. È il racconto della sua cattura da parte di un integerrimo uomo di legge, uno sceriffo locale incaricato dalle forze dell’ordine del governo federale di rintracciare e consegnare alla giustizia il giovane e famigerato ladro e assassino. È anche la cronaca del rifiuto da parte del fuorilegge di vedere la giustizia abbattersi su di se senza prima lottare.

La vicenda, prevedibilmente, richiede che la vicenda di Billy come fuggitivo braccato termini con relativa velocità, considerato specialmente il punto di partenza della sceneggiatura scritta da Andrew Lanham. Il film non è ‘lungo’ secondo la sua visione, e questo lascia un vuoto significativo nelle vite e nelle storie di quelli che vengono lasciati indietro. Il buco più grande lo troviamo proprio nella vita di Pat Garrett, lo sceriffo che dava la caccia a Billy cercando di portare a termine il compito nel modo giusto e soprattutto legale, ma che alla fine scelse, come qualcuno potrebbe suggerire, un metodo meno appropriato e forse codardo di porre fine alle scorribande del ragazzo.

La verità è mutevole, così come le voci sono antipatiche e, del resto, le leggende sono eterne. A causa di – e nonostante – quello che ha fatto, Billy è diventato un antieroe per sempre – il suo nome da solo è divenuto un significante di ribellione giovanile e criminalità romantica. Se qualcuno parla di Pat Garrett, però, è principalmente per essere colui che ha ucciso Billy the Kid. La morte dello sceriffo invece, assassinato da qualcuno, era così poco importante per gli annali che gli storici non hanno ancora oggi la minima idea di chi abbia premuto il grilletto.

In The Kid è interpretato da Ethan Hawke (Training Day) come un severo uomo di legge, sì, ma anche come un uomo che è tragicamente consapevole di come la storia scriverà – o, meglio, a malapena si preoccuperà di scrivere – la sua personale partecipazione agli eventi. Entrambi i personaggi, il fuorilegge e il suo inseguitore, sono tra quelli la cui vera natura è nascosta dalle rispettive personalità esteriori che li avrebbero resi famigerati – o notoriamente collegati – l’uno all’altro. Andrew Lanham e Vincent D’Onofrio sono chiaramente affascinati da tale connessione, oltre che da ciò che significa essere consapevoli di star vivendo una leggenda mentre prende forma. Questa storia, quindi, finisce per parlare di rimpianti, di sofferenza esistenziale e, in definitiva, di combattere contro il potere del mito. Potrebbe essere una lotta infruttuosa, ma almeno significa fare qualcosa di buono per le giuste ragioni.

the kid film chris prattIl racconto di questi due uomini è incorniciato dalla trama parallela di un giovane ragazzo di nome Rio (Jake Schur), che, con l’aiuto di sua sorella Sara (Leila George), uccide il padre violento dopo che costui ha picchiato a morte la loro madre. Il paterno zio Grant (Chris Pratt, quasi irriconoscibile dietro la folta barba e un comportamento freddo e crudele) giura vendetta per l’omicidio di suo fratello, costringendo Rio e Sara alla fuga verso una zia che vive a Santa Fe.

Mentre provano a seminare lo zio, i due capitano nel nascondiglio temporaneo di Billy the kid e della sua banda, proprio mentre stanno per subire un agguato da Pat Garrett e i suoi uomini. C’è una sparatoria, e Billy, apparentemente indifeso e accerchiato, si arrende. I fratelli allora si rivelano, tacendo su quello che è successo a casa, e chiedono all’uomo di legge un passaggio sicuro fino al Nuovo Messico. E dal momento che è una delle tappe dove uno della gang di fuorilegge verrà processato e poi impiccato, Pat Garrett è d’accordo.

La vicenda di Rio non è tanto importante per di per sé. Piuttosto, serve a gettare uno sguardo su Billy the kid dal punto di vista di quel tipo di mente che sarebbe in seguito cresciuta rimuginando sulle storie romantiche di un bandito di tal risma, che è andato incontro al suo destino in mezzo al nulla di una città di frontiera – racconti che sarebbero diventati già qualche anno dopo le fondamenta di molte leggende sul vecchio West.

Rio è anche il soggetto che guarda allo sceriffo con un certo senso di paura – incerto se le ripetute domande di Pat Garrett sul suo passato vogliano sinceramente aiutarlo o semplicemente siano una trappola. The Kid stesso sembra voler sottoscrivere il pensiero del passivo protagonista, testimone degli eventi. In un primo momento, presenta Billy come un ribelle carismatico, i cui crimini sono tanto insignificanti quanto inesprimibili, al contrario Pat Garrett è una gelida minaccia alla reale libertà di Rio e alla libertà generale che Billy rappresenta.

Dane DeHaan in The Kid (2019)Mentre il viaggio verso il destino finale di Billy the kid progredisce, però, la visione del film su ognuno di questi soggetti si evolve. Nel corso di una confessione dettata dall’alcol, Billy rivela come il suo passato si allinei con quello di Rio. La nostra impressione del famoso fuorilegge non è così più di un uomo duro e spensierato che lotta contro il mondo, ma di un giovane tormentato che non è mai riuscito a superare lo stato di ragazzo ferito.

C’è un’innegabile tristezza in questo ritratto, e mentre la storia inventa una serie di complicazioni per mantenere in piedi la trama dopo l’uscita di scena di Billy, The Kid trova una simile malinconia nella situazione di Pat Garrett. Il lungometraggio mostra una sorta di redenzione per il suo ruolo in questa storia, mentre si ritrova a combattere in modo retto e valoroso contro la pura malvagità. Ma la vera tragedia in questa situazione, che l’uomo legge dolorosamente conosce dentro di se, è che niente di tutto quello che sta facendo avrà mai un significato quando sei l’uomo che ha ucciso una leggenda, in buona fede.

Di seguito il trailer internazionale di The Kid, da noi arrivato direttamente in home video il 30 maggio: