Voto: 5.5/10 Titolo originale: Los olvidados: Cicatrices , uscita: 27-04-2023. Regista: Nicolás Onetti.
What the Waters Left Behind: Scars, la recensione del film slasher di Nicolás Onetti
13/06/2024 recensione film What the Waters Left Behind: Scars di Marco Tedesco
Il regista firma in solitaria un sequel che ricalca fedelmente la formula del capostipite, nel bene e nel male
What the Waters Left Behind: Scars (Los olvidados: Cicatrices) ci riporta tra le rovine della città scomparsa di Epecuén, già intrigante scenario di What the Waters Left Behind del 2017. Questa volta l’argentino Nicolás Onetti dirige senza l’aiuto del fratello Luciano, che è comunque coinvolto nella bella colonna sonora, mentre Camilo Zaffora si è occupato della sceneggiatura.
Il film si apre con un breve prologo nelle Isole Falkland, dove un ufficiale britannico impara la dura lezione di voltare le spalle al nemico. Anche se sembra che sia morto.
Da lì ci uniamo ai Ravens, una band composta da Billy Bob (Matías Desiderio), Jane (Clara Kovacic) e Mark (Juan Pablo Bishel), il loro manager Javi (Agustin Olcese) e Sophie (Eugenia Rigón), che sta concludendo un tour.
Ed è un bene che stiano per fare l’ultimo spettacolo della tournée, perché la vita di strada li ha portati a scontrarsi l’uno con l’altro. Billy Bob frequenta una groupie di nome Carla (Magui Bravi) che chiede un passaggio verso casa. Dice che suo zio farà assaggiare loro un po’ del suo famoso barbecue come ringraziamento.
Naturalmente, sappiamo che in un horror l’offerta di un BBQ in una località remota è un segnale di allarme importante, ma alcune persone devono impararlo nel modo più spiacevole.
Ad ogni modo, se avete visto il primo film, saprete che si trattava in pratica di The Argentinian Chainsaw Massacre, fino alle carni di provenienza sospetta. What the Waters Left Behind: Scars non si allontana troppo da quella formula, e questo è il suo problema principale.
Invece di provare a fare qualcosa di diverso, come i sequel del classico di Tobe Hooper a cui si ispira apertamente, Onetti e Zaffora scelgono di dare agli spettatori il bis della stessa portata.
E se vi è piaciuto What the Waters Left Behind, questo aspetto potrebbe non essere un male, soprattutto se non lo avete più rivisto e i suoi dettagli non sono troppo freschi nella vostra memoria. Entrambi sono degli slasher indipendenti sopra la media, meschini e che indossano con orgoglio la grande influenza di Non Aprite Quella Porta, con tanto di scena della cena.
Inoltre, prevedono una discreta quantità di sequenze di torture e, sebbene What the Waters Left Behind: Scars non sia così brutale o grafico come il primo capitolo, dovrebbe offrire abbastanza cattiverie da rendere felici i fan del genere.
C’è una sola idea nuova e interessante, anche se non si rivela del tutto vincente: con il passare dei minuti, i litigi tra i membri della band sembrano diventare quasi un virus. Si diffonde ai cannibali e presto anche loro si scagliano l’uno contro l’altro.
Si tratta di capire se si tratta di una svolta inaspettata per i prigionieri o solamente di un’aggiunta al tono già piuttosto nichilista del film.
Come nel 2017, la vera protagonista di What the Waters Left Behind: Scars è Epecuén stessa. È un luogo reale che ha trascorso trent’anni sommerso sotto le acque dopo la rottura improvvisa di una diga. Ciò conferisce alla visione un aspetto apocalittico che non si potrebbe ricreare in studio.
Il direttore della fotografia Luciano Montes de Oca e la sua macchina da presa sfruttano al meglio la location e Yanel Castellano aggiunge alla ricetta creature e spargimenti di sangue a completare questo paesaggio infernale.
Insomma, sebbene sia piuttosto derivativo e non possa essere considerato una visione essenziale, i fan dallo stomaco forte dovrebbero trovare What the Waters Left Behind: Scars meritevole di una visione.
Di seguito trovate il trailer internazionale di What the Waters Left Behind: Scars, arrivato direttamente su Prime Video il 12 giugno:
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