Addio a Drew Struzan, il maestro del pennello che ha dato un volto ai sogni del cinema
15/10/2025 news di Stella Delmattino
A lui si devono i leggendari poster di Blade Runner, Indiana Jones, I Goonies, La Cosa, E.T. e Ritorno al futuro

Abbiamo perso uno dei più grandi. Drew Struzan è morto all’età di 78 anni. La notizia è stata confermata sul suo account Instagram ufficiale con un messaggio firmato Greg:
«Con il cuore pesante devo dirvi che Drew Struzan ha lasciato questo mondo ieri, 13 ottobre. Ritengo importante che sappiate quante volte mi abbia espresso la gioia che provava nel sapere quanto apprezzavate la sua arte.» – Greg
Quel Greg è con ogni probabilità Greg Boas, produttore del documentario Drew: The Man Behind the Poster (2013), che ripercorreva la carriera straordinaria di Struzan con testimonianze di Steven Spielberg, George Lucas e Guillermo del Toro.
Da bambini molti di noi si sono innamorati del suo tratto: poster che non erano marketing, ma magia di cinema su carta. Per tanti, lui è il motivo per cui si colleziona ancora oggi poster art.
Dalle copertine degli album ai miti del grande schermo
Negli anni ’70 Struzan illustrò album per i Beach Boys, i Bee Gees, Black Sabbath, Alice Cooper, per poi passare ai poster cinematografici. Nel 1977 realizzò il nuovo design per la riedizione di Star Wars, il celebre poster “Circus”. Raccontava così l’idea:
«Quando ricevemmo il billing, scoprimmo che non c’era abbastanza spazio per tutti i crediti, quindi dovevamo inventare un modo per ricavarne di più. Pensammo: “Perché non prendere ciò che abbiamo e dipingerlo in modo che sembri affisso sopra altri poster?”. Così ottenemmo lo spazio extra in basso. È stato un caso di necessità, madre dell’invenzione.»
Da lì, i suoi pennelli sono diventati storia del cinema: Blade Runner, Indiana Jones, I Goonies, La Cosa, E.T., Ritorno al futuro. Avventura, mistero, emozione – con un calore e una texture che nessun software può replicare. Il suo stile è diventato il modello da emulare.
Ha segnato anche la cultura dei fumetti, firmando copertine per Action Comics, Daredevil e Star Wars, unendo mondi illustrati e cinema pop.
Un ritiro mai davvero definitivo, un’arte senza tempo
Si era ritirato nel 2008 dopo Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, ma tornò più volte: La Torre Nera, Batkid Begins, Star Wars: il risveglio della Forza, Dragon Trainer. Anche con l’industria orientata al digitale, il suo handmade è rimasto senza tempo.
Con la moglie Dylan Struzan ha collaborato alle illustrazioni del suo libro (A Bloody Business, 2019). All’inizio del 2025 Dylan aveva condiviso l’aggiornamento sulla malattia di Drew, rivelando che combatteva da anni con l’Alzheimer:
«Buongiorno a tutti. Sono Dylan Struzan, la moglie di Drew. Vi scrivo con il cuore pesante. Diversi anni fa a Drew è stato diagnosticato l’Alzheimer… Drew non può più dipingere o firmare le vostre cose. Non sta godendosi un meritato ritiro, ma sta lottando per la vita.»
Un messaggio intriso d’amore:
«Lui sente tutti i commenti che lasciate qui. Lo incoraggiano… Drew ha lasciato una forte eredità di amore e gioia nella sua opera. È sempre stata una lettera d’amore. Il suo intento era rendere il mondo migliore creando bellezza. Ma come un fiore, la sua stagione sta finendo.»
E ancora, sulla sua formazione e missione artistica:
«Si chiama umanistica perché è qualcosa di unico della nostra specie. L’arte è fatta per essere goduta. Drew voleva che il suo lavoro sollevasse gli animi. È sempre stata la sua missione spingere l’arte avanti, profondamente influenzato dal suo professore Lorser Feitelson e dal Modernismo… Fu influenzato anche dagli Impressionisti… Le sue abilità nel disegno hanno guardato a Michelangelo, Pontormo e al Rinascimento italiano.»
Un’eredità incisa nella memoria collettiva
Un lascito che si vede ovunque: lobby dei cinema, pareti dei collezionisti, cuori dei fan. I poster di Struzan raccontavano storie: ritraevano l’immaginazione come pochi, capendo l’anima dei film. Per generazioni, la sua arte è stata ispirazione: ci ha fatto amare il cinema prima di vederlo.
Il poster in alto è dell’artista Kyle Lambert.
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