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Embracer diventa Fellowship Entertainment e punta tutto su Il Signore degli Anelli

29/05/2025 news di Stella Delmattino

Grossa ristrutturazione per il colosso

signore degli anelli

Dopo anni passati a comprare tutto ciò che si muoveva nel mondo del gaming e dell’intrattenimento, Embracer Group ha toccato il punto di rottura. Crescita troppo rapida, troppo ampia, e infine… inevitabile ristrutturazione. Ora, nel tentativo di rimettere ordine, arriva una svolta sorprendente: Embracer cambia nome e diventa Fellowship Entertainment, mettendo il mondo di J. R. R. Tolkien al centro della sua nuova strategia.

Sì, hai capito bene. Il nuovo obiettivo dichiarato dell’azienda è quello di “creare e custodire le opere di J.R.R. Tolkien attraverso iniziative commerciali e transmediali”. Videogiochi, merchandising, fumetti, film… ogni forma possibile di espansione per l’universo de Il Signore degli Anelli è sul tavolo.

La rebranding arriva dopo un 2024-2025 turbolento. A febbraio, Asmodee, colosso del gioco da tavolo, è stato scorporato. Ora tocca al Coffee Stain Group, noto per Deep Rock Galactic, Goat Simulator e Satisfactory, che sarà separato entro fine anno insieme a Ghost Ship, Tuxedo Labs e altri studi collegati.

Ma Fellowship Entertainment non è solo hobbit e orchi. Restano sotto il suo controllo anche franchise importanti come Tomb Raider, Dead Island, Darksiders, Metro, Kingdom Come: Deliverance e molti altri.

Gli studi coinvolti nella nuova era includono 4A Games, Aspyr, Crystal Dynamics, Dambuster Studios, Gunfire Games, THQ Nordic, Dark Horse, Warhorse Studios e naturalmente Middle-earth Enterprises.

Il cambio di rotta è evidente, e con esso crescono le aspettative. L’eredità di Tolkien è stata a lungo difesa con attenzione dalla famiglia e dal Tolkien Estate. Ora la speranza è che, pur entrando in una nuova era commerciale, venga rispettata la profondità letteraria dell’opera originale.

Come dice lo stesso comunicato di Fellowship Entertainment:

Il viaggio non finisce qui. Rinominare il brand è solo un altro sentiero, uno che potrà essere percorso con nomi diversi.”

Insomma, la nuova era della Terra di Mezzo è iniziata — ed è (molto) aziendale. Resta solo da sperare che i nuovi custodi dell’Unico IP per dominarli tutti sappiano usarlo con saggezza.