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Dossier – Everybody must get stoned: la storia di Cheech & Chong (Parte I)

04/01/2016 news di Paolo Gilli

Thomas Chong e Richard “Cheech” Marin, dai palchi delle stand-up comedy al grande e inaspettato successo cinematografico con i loro 'stoner movie', passando per un disco vincitore del Grammy. Questa è la loro storia.

Gli esordi e i primi successi

Le strade di Thomas Chong e Richard “Cheech” Marin si incrociano a Vancouver alla fine degli anni Sessanta. Chong veniva dall’esperienza dei suoi gruppi Little Daddy & the Bachelors/Bobby Taylor and the Vancouvers, mentre Marin si era trasferito dalla California per evitare il servizio militare nel momento più caldo della guerra in Vietnam. Intorno al 1970 iniziano ad esibirsi nei primi spettacoli stand up e infilano subito una serie di dischi di successo, tra cui Cheech & Chong (1971), Big Bambu (1972), Los Cochinos (1973), Cheech and Chong’s Wedding Album (1974), Sleeping Beauty (1976) e Let’s make a New Dope Deal (1980).

los cochinos

Per Los Cochinos vincono addirittura il Grammy per il miglior disco comico dell’anno. E’ in questo periodo che nascono i loro sketch più famosi come Earache my Eye, Basketball Jones (poi trasformato anche in cartone animato), Sister Mary Elephant e Dave. I loro spettacoli girano intorno alla controcultura hippie, l’amore libero e soprattutto le droghe, nello specifico la marijuana. Il duo non è mai stato particolarmente sofisticato nel suo approccio comico fatto di volgarità scatologiche assortite, doppi sensi, incursioni nello slapstick e quello che generalmente viene definito stoner humour, di cui la coppia fino al giorno d’oggi rimane l’esponente più famoso.

Nonostante questo approccio o forse proprio per questo, vengono ricordati tra i comici stand up più rappresentativi del periodo. Questa prima fase della loro carriera si conclude con i film concerto Cheech and Chong perform / Cheech & Chong perform again? (1978).

Prima di entrare nel vivo, però, è meglio dare una definizione dello stoner movie, uno dei tanti sottogeneri della commedia, visto che molte pellicole mostrano più di qualche caratteristica in comune: al suo centro troviamo, di norma, una coppia di amici in possesso di o alla ricerca di marijuana. Questo ovviamente li mette nell’inevitabile situazione di dover sfuggire alle forze dell’ordine (quasi sempre descritte come incapaci), ma anche da parenti, amici e colleghi di lavoro che disapprovano il consumo di stupefacenti.

Si tratta della formula maggiormente usata per questi film, ma non dell’unica. Nel genere infatti rientrano anche pellicole che mostrano un limitato uso di droghe, ma che sono accomunati da un mood di fondo simile, come ad esempio alcuni film di Kevin Smith, dei Broken Lizard o buona parte di quelli realizzati da Jude Apatow e il suo gruppo (Seth Rogen in questo senso ne è l’esponente più famoso).

up in smoke 1978Il passaggio al cinema per Cheech e Chong avviene nel 1978 con Up in Smoke. Il film, considerato dagli appassionati il Quarto potere degli stoner movies, viene realizzato con un budget irrisorio, incassando a sorpresa 44 milioni di dollari (il 15esimo incasso del ’78) e rimanendo per anni nei cinema drive in e nelle sale di seconda visione. Il successo è travolgente, inaspettato e soprattutto mondiale. Up in Smoke, come tutte le pellicole che seguiranno, non si ricorda per la trama, la recitazione e la messa in scena, ma per l’attitude al limite del rivoluzionario, almeno per l’epoca.

Gli stupefacenti erano entrati nel cinema con prepotenza già grazie alla New Hollywood (in film come The Trip, Psych-Out, Easy Rider, Taking Off e molti altri), ma nessuno aveva fatto della marijuana la filosofia centrale in maniera così sfacciata e soprattutto divertente. Distribuito apparentemente nelle sale italiane il 15 marzo del 1979, Up in Smoke vede Cheech e Chong (nel film rispettivamente Pedro de Pacas e Anthony “Man” Stoner!) divisi tra la costante ricerca di erba e gli sforzi per esibirsi con il proprio gruppo alla competizione Battle of the Bands. Per guadagnare i soldi necessari accettano di trasportare un pulmino Volkswagen da Tijuana a Los Angeles.

Cheech_&_Chong_Up_in_SmokeQuello che non sanno è che l’intero camioncino è fatto di marijuana e che sulle loro tracce c’è la squadra narcotici, guidata dallo zelante Sergente Stedenko (Stacy Keach). Nel finale vincono il premio come miglior gruppo, grazie anche (o soprattutto) all’intossicazione dell’intero pubblico durante il concerto. Up in Smoke, nonostante l’approssimazione in molti reparti, è un classico della commedia, nonché una pellicola che cattura bene un momento socio-storico degli Stati Uniti. In più, rispetto ai film che sarebbero seguiti, ha una venatura anarchica non indifferente con dalla sua uno spirito decisamente rock’n’roll. E a proposito di questo, il film rimane una delle poche regie di Lou Adler, storica figura della scena musicale americana anni Sessanta e Settanta.

Adler è stato il manager di artisti come Sam Cooke e i The Mamas & the Papas, uno dei responsabili del leggendario Monterey International Pop Festival e il produttore del Rocky Horror Picture Show (1975). Fino ad oggi è proprietario e gestore del famoso Roxy Theater a Los Angeles. Fu lui che scoprì Cheech e Chong in un Night Club di Vancouver.

Up in Smoke è pieno di dialoghi e scene memorabili, ma si ricorda soprattutto per l’intera parte iniziale, tra cui l’incontro dei protagonisti, e il personaggio interpretato da Keach che ritornerà anche nel terzo film, Nice Dreams. Da segnalare anche l’apparizione di Tom Skeritt nel ruolo del cugino veterano del Vietnam sofferente di stress post-traumatico. In un piccolo cameo troviamo persino il peckinpahiano Strother Martin.

Up in Smoke era ed è pensato per un determinato tipo di spettatore e difficilmente incontra i favori del resto del pubblico (ma questo vale per l’intera opera della coppia). All’epoca fu ovviamente massacrato dalla critica, ma negli anni gli è stata riconosciuta l’importanza che gli compete. Quelli che condividono la stessa “visione del mondo”, diciamo fumosa, hanno in questo film il loro cult. Da vedere rigorosamente in smokorama.

Cheech & Chong’s Next MovieDato il successo al botteghino, il seguito ovviamente non si fa attendere e nel 1980 esce Cheech & Chong’s Next Movie. Scritto nuovamente dalla coppia, la regia passa per la prima volta in mano a Thomas Chong. La trama è la solita con i nostri due eroi alla ricerca di droghe e donne. Considerato da alcuni recensori dell’epoca superiore al primo film, non ne riesce a catturare però la stessa spontaneità. Chong in regia non potrebbe essere meno inventivo, il ritmo latita, ma le risate non mancano.

Come anche nel film seguente abbondano scenari sempre più bizzarri e personaggi assurdi, denotando il totale disprezzo del ridicolo da parte dei due comici. Come nota a margine, segnaliamo una delle prime apparizioni di Paul Reubens nel ruolo di Peew Wee Herman e di Michael Winslow prima dell’esplosione con Scuola di Polizia (Police Academy, Hugh Wilson, 1984). Al botteghino rastrella poco più di $ 40 milioni, soprattutto nella seconda visione in double bill con i Blues Brothers (entrambi sono distribuiti dalla Universal), risultando nuovamente un successo inaspettato.

continua…