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Voto: 5/10 Titolo originale: Lisey's Story , uscita: 04-06-2021. Stagioni: 1.

La storia di Lisey (serie Apple TV+): la recensione degli 8 episodi scritti da Stephen King

22/06/2021 recensione serie tv di Gioia Majuna

Julianne Moore, Clive Owen e Jennifer Jason Leigh sono i protagonisti dell'adattamento diretto da Pablo Larraín, che soccombe sotto il peso dei suoi stessi lodevoli intenti

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Per descrivere La storia di Lisey (Lisey’s Story) il termine più adeguato, su tutti i fronti, è troppo. Troppo lunga, troppo ragionata e scritta, con troppe star coinvolte e troppi avvenimenti da seguire. È, però, quello che si ottiene quando Stephen King, l’autore del Maine noto in tutto il mondo per l’incredibile successo planetario di ogni suo romanzo, decide di adattare personalmente le oltre 500 pagine di un suo lavoro per il piccolo schermo, fungere da showrunner e filtrare la sua visione attraverso il distinto obiettivo di Pablo Larrain, il lodatissimo autore cileno noto per titoli d’autore come Ema, Jackie e Tony Manero.

Con Apple a monte a firmare gli assegni, sembrava quasi che questa squadra – che include anche il direttore della fotografia Darius Khondji (Delicatessen) – avrebbe potuto raggiungere il cielo quindi, ma persino l’attrice protagonista (e produttore esecutivo) Julianne Moore mostra segni di cedimento prima dell’ultimo degli 8 episodi di questa miniserie (che è, con somma frustrazione, di gran lunga il migliore, anche se alcuni spettatori potrebbero aver già mollato prima di arrivarci …).

la storia di lisey miniserie apple 2021 posterStephen King ha sempre ammesso di amare moltissimo La storia di Lisey, e l’autore di classici del calibro di Carrie, Shining e Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, solo per citarne alcuni, ha specificamente per tale motivo optato per una versione più corposa ed episodica piuttosto che per un classico – ma inevitabilmente riduttivo – trattamento per il grande schermo.

Come in Misery, troviamo anche qui un autore di successo e, in parte, un fan ossessionato (interpretato con eccessivo gusto da un Dane DeHaan squilibrato e dagli occhi sbarrati). Ma questa storia ‘dal vivo’ di Lisey (Moore), la vedova del misterioso scrittore Scott Landon (Clive Owen), manca della necessaria crudeltà che avrebbe potuto derivare da una trasposizione maggiormente kubrickiana del materiale originale. È violenta, certo, ma Stephen King non riesce a trovare il coraggio di uccidere le proprie creature.

C’è molto comunque su cui disquisire. L’elemento più intrigante e commovente della serie è il trattamento della malattia mentale e del disturbo da stress post-traumatico e la frammentazione del sé, presentato in modo romanzesco, ma anche letterale. Ma La storia di Lisey è al contempo un mix stridente di horror che non spaventa, fantasy che può suonare esitante e una storia d’amore che confonde un po’ tutti, compresi i due amanti coinvolti. Ci sono anche molti – troppi – tagli ai polsi e sfondamenti e scricchiolii di teste, in particolare quella di Julianne Moore: la donna deve fare un uso eccessivo dell’acqua curativa che vortica intorno al racconto.

Pablo Larrain, come al solito attentissimo all’aspetto visivo, si diverte ad allestire il suo banco. Un mosaico di colori, di trame, di modelli e di musica orchestrale alla fine si cristallizzano per presentare tre sorelle, che vivono tutte vicine l’una all’altra nel Maine rurale: ci troviamo di fronte a una narrazione ellittica, che ricorre sempre al flashback e al flashforward.

La storia di Lisey (serie Apple TV+) (6)Lisey è in lutto per il suo amato marito Scott (un “tesoro nazionale” che “ha unito perfettamente il realistico e il fantastico”). Amanda (Joan Allen) vive nelle vicinanze, tagliandosi, scolpendosi e incidendosi i polsi mentre si muove lentamente verso la totale catatonia. In una serie che spesse volte colpisce duro, è allora un vero sollievo ogni volta che la terza sorella, Darla (Jennifer Jason Leigh), ottiene un po’ di minuti sullo schermo. Soprattutto perché c’è un retroscena che coinvolge Scott e la sua futura famiglia che non molla mai la sporca realtà dei desolati boschi della Pennyslvania con un papà pazzo e sadico.

In una delle sottotrame, Lisey è inseguita inoltre da un professore del Tennessee, Dashmiel (Ron Cephas), che vuole che lei rinunci al lavoro ancora inedito di Scott. Sguinzaglia così sulle sue tracce il malvagio “cowboy dello spazio profondo” Jim Dooley (DeHaan), un super fan ossessivo di Scott Landon che indossa un impermeabile giallo, si adopera in balli assurdi e dice cose del tipo: “Basta con queste stronzate!”.

Nel frattempo, si scopre che Scott ha avuto un rapporto particolare con Amanda – entrambi individui autolesionisti – mentre Lisey ha represso i ricordi del suo matrimonio di un luogo specifico in cui Scott e Amanda si sarebbero ritirati. Questo ha lo sventurato nome di Boo’ya Moon, cui Pablo Larrain dà vita rendendolo sotto forma di anfiteatro ‘dai colori obitorio’ per i morti e le anime in transito.

Il tono colloquiale e gergale usato da Stephen King si sposa poi non proprio efficacemente coi virtuosismi stilistici ricercati dal regista cileno. A parte i vari ‘cowboy dello spazio profondo’ e il Boo’ya Moon, il soprannome di Scott è ‘Bool’ e chiama Lisey ‘babyluv’, lasciando intendere di essere un autore bisognoso di un programma per il controllo ortografico, nonché di un po’ di ore in terapia dopo un’infanzia che potrebbe facilmente insegnare a Charles Dickens una o due cose sulla durezza della vita.

lisey's story serie tv apple 2021In ogni caso, tutto quanto stride parecchio con l’uso continuativo della voce di Maria Callas su una musica di sottofondo a tratti esagerata. Pablo Larrain sembra mirare a legare immagini alla Twin Peaks al materiale terra terra scritto da Stephen King, che semplicemente – e completamente – rifiuta tuttavia di arrendersi a questa decisione.

Da qualche tempo a questa parte, ogni settimana porta nelle nostre case una nuova ardita collaborazione – almeno sulla carta – che mira a trasportare la grandezza propria del cinema nel mondo inesplorato della televisione di ‘fascia alta’. Nonostante le ammirevoli premesse, non ogni prodotto del genere lascia il segno, anche se le dinamiche dei vari servizi di streaming sono generalmente molto più indulgenti rispetto ai dati del botteghino del weekend di apertura (per esempio, Kate Winslet ha recentemente fatto faville in TV col giallo Omicidio a Easttown, cui han partecipato lo sceneggiatore Brad Inglesby e l’esperto regista televisivo Craig Zobel).

Così, mentre ci sarebbe molto da scremare dalle quasi otto densissime ore di scrittura di Stephen King, della regia di Pablo Larrain e della recitazione di Julianne Moore, La storia di Lisey trasmette anche una sensazione di moltitudine di personalità brillanti che si urlano addosso a vicenda. Adattandoci al vernacolo del Re del Brivido, potrebbe essere il tipico (topico?) caso del troppo che stroppia, quando cioè la foga (tracotanza?) di voler far bene a tutti i costi fa perdere di vista il senso delle proporzioni.

Di seguito trovate il full trailer internazionale di La storia di Lisey, dal 4 giugno in esclusiva su AppleTv+: