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Titolo originale: Mortel , uscita: 21-11-2019. Stagioni: 2.

Mortale | Recensione della serie fanta-horror francese di Netflix (stagione 1)

24/11/2019 recensione serie tv di William Maga

Carl Malapa, Nemo Schiffman e Manon Bresch sono i protagonisti di un teen drama intriso di voodoo incompiuto, che a spunti interessanti contrappone personaggi antipatici e vicoli ciechi di sceneggiatura

mortale serie netflix 2019

Come spesso accade con Netflix, ogni trailer di una nuova serie originale di genere fanta-horror in arrivo riesce a stimolare l’immaginazione dell’abbonato medio, specie se la proposta arriva da un paese che non siano i soliti Stati Uniti. La storia si è recentemente ripetuta con Mortale (Mortel), intrigante prodotto francese che arriva a qualche mese dal buonissimo connazionale Marianne (la nostra recensione) e che, similmente, ruota attorno all’idea del soprannaturale, questa volta lambendo però i confini della magia nera e del voodoo. Se, in effetti, lo show affronta nel corso dei 6 episodi alcuni temi originali che circondano il voodoo e offre alcuni interessanti ambientazioni, alla resa dei conti non riesce a lasciare nulla di memorabile nello spettatore che cercava emozioni ‘forti’, poiché Mortale scegli di concentrarsi maggiormente sul versante drammatico adolescenziale del concept, risultando in diverse trame mal sviluppate (e inconcludenti) piuttosto che approfondire con coerenza il mistero teoricamente centrale.

mortale serie netflix 2019 posterLa storia segue tre adolescenti molto diversi che si avvicinano grazie alla magia del voodoo. Sofiane (Carl Malapa) è il tormento giovane determinato a scoprire cosa sia successo a suo fratello scomparso, non importano le conseguenze, mentre Victor (Némo Schiffman) è il reietto della scuola vittima di bullismo che ha recentemente tentato di suicidarsi. Alla fine a loro si unisce Luisa (Manon Bresch) che ha vissuto ‘circondata’ dal voodoo per tutta la vita grazie a sua nonna, e che alla fine diventa il collante che tiene insieme il trio.

Una volta stabilita la sua premessa, Mortale presenta a protagonisti molte sfide da superare mentre cercano di risolvere il mistero che circonda la scomparsa di Reda (Sami Outalbali), fino al clamoroso cliffhanger dell’episodio finale, che, naturalmente, spalanca le porte alla seconda stagione.

Mortale porte subito forte col primo episodio, Super Bad, offrendo molti spunti su cui ragionare mentre facciamo la conoscenza dei tre travagliati ragazzi, con Sofiane che si ritrova faccia a faccia con il misterioso Dio, Obé (Corentin Fila). Sfortunatamente, da lì in poi la serie creata da Frédéric Garcia fatica ad eguagliare questo livello di eccitazione, con il problema principale che si può facilmente ricercare nelle troppe sottotrame esplorate e poi abbandonate; soprattutto con i vari personaggi secondari che ci lasciano con molte domande senza risposta intanto che la stagione volge al termine. Forse – auguriamocelo … – verranno ripresi, ma tant’è.

Ad ogni modo, i temi che aleggiano sullo show sono senza dubbio interessanti. Mortale affronta molti problemi della vita di ogni giorno con cui devo fare i conti tutti gli adolescenti, come il bullismo, la lotta per adeguarsi, l’abuso di sostanze stupefacenti e, in particolare, la salute mentale. Vengono tirati in ballo anche gli “hikikomori“, un termine giapponese usato per indicare coloro che hanno deciso di vivere ‘da reclusi’, evitando qualsiasi contatto con altre persone. Molti studenti cadono vittime di questa condizione anche nella serie, e coi problemi di salute mentale in crescita nel mondo, vederlo affrontato sullo schermo in quello che apparentemente dovrebbe essere un momento di svago è sia inaspettato quanto rilevante.

I tre protagonisti recitano in modo tutto sommato convincente, nonostante la narrazione appaia spesso un po’ debole. Forse la migliore è Manon Bresch (I colori del crimine: Enigma nero), il cui ruolo le consente di scivolare lentamente, ma inesorabilmente, nei territori dell’occulto. In tal senso, sarebbe stato interessante assistere a qualche scena in più con sua nonna, poiché i rituali vudù sono probabilmente il momento clou dell’intera serie.

mortale serie 2019 netflixAnche la colonna sonora è azzeccata: i pezzi rap e hip hop francesi aiutano Mortale a creare un’atmosfera locale e genuina, mentre per le sequenze più angoscianti si è optato per partiture d’orchestra tese e ossessive ugualmente efficaci. Il montaggio e la fotografia sono, nei limiti di una produzione low budget, accurati, specialmente quando le tonalità della scena in questione cambiano dal rosso al nero quando appare Obé, e quando in altre situazioni la telecamera ruota o gira elegantemente in movimenti speculari.

In definitiva, nella moltitudine di teen drama soprannaturali offerti negli ultimi tempi, Mortale fa del suo meglio per cercare di distinguersi, con una premessa originale che coinvolge i misteri della magia nera e del vodoo. Se l’idea è affascinante, lo show non riesce purtroppo a raggiungere il suo pieno potenziale, gravato da vicoli ciechi di sceneggiatura e anche dalla curiosa mancanza di simpatia per la maggior parte dei personaggi. I sei episodi mettono sul piatto alcune tematiche stimolanti e diversi momenti ansiogeni che arricchiscono la visione, ma non abbastanza da rendere particolarmente consigliabile Mortale al chi si era lasciato incuriosire dal trailer. In ogni caso, chiunque sia alla ricerca di un prodotto drammatico per adolescenti facile e veloce, potrebbe fare un tentativo, ma senza privilegiarlo a un aperitivo con gli amici.

Di seguito – sulle note psichedeliche di Hold the Line di Major Lazer feat. Mr. Lex e Santigold – il trailer in versione italiana di Mortale, nel catalogo di Netflix dal 21 novembre: