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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Pacific Rim: The Black , uscita: 04-03-2021. Stagioni: 2.

Pacific Rim: La Zona Oscura (stagione 1) | La recensione della serie animata Netflix

10/03/2021 recensione serie tv di William Maga

Greg Johnson e Craig Kyle espandono l'universo creato da Guillermo del Toro nel 2013, ma fanno più danni che altro

pacific rim - la zona oscura serie 2021

Notoriamente, fin dalla sua infanzia, Guillermo del Toro è stato un grande fan dei cartoni animati coi mecha (come Mazinga Z o Goldrake o Daitarn). Influenzato da queste famose serie giapponesi, ha quindi un giorno deciso di creare un intero universo cinematografico in cui convogliare questa passione. Così, nel 2013 è uscito Pacific Rim, film che ha riscosso un discreto successo al botteghino, permettendo al pubblico occidentale di immergersi in un mondo ad alto budget in cui l’umanità è costretta ad affrontare l’invasione di temibili mostri noti come Kaiju con l’aiuto di giganteschi robot pilotati da esseri umani ‘speciali’, gli Jaeger. Nel 2018, un sequel intitolato Pacific Rim -L’Insurrezione (la recensione), diretto questa volta da Steven S. DeKnight, è stato distribuito nelle sale, ricevendo però – generalmente – recensioni piuttosto fredde.

pacific Rim - La Zona Oscura (serie animata Netflix) posterIl filmmaker messicano ha da sempre avuto in mente di espandere questo universo, e a quanto pare Netflix l’ha finalmente ascoltato, mettendo in cantiere Pacific Rim: La Zona Oscura (Pacific Rim – The Black), una serie animata in 7 episodi da 20 minuti – alla cui regia si sono alternati Masayuki Uemoto, Susumu Sugai e Takeshi Iwata – che ci conduce questa volta in un’Australia post-apocalittica ormai devastata e semi deserta (ma potrebbe essere qualsiasi posto in realtà, visti i miseri accenni geografici), dove due fratelli in cerca dei loro genitori devono provare a sopravvivere superando mille pericoli.

Uno dei motivi principali che, probabilmente, spingerà gli abbonati a iniziare Pacific Rim: La Zona Oscura, è proprio l’idea di vedere espanso questo intrigante mondo futuristico. Il primo film, soprattutto, aveva infatti lasciato molti fan desiderosi di scoprire altre storie sui Kaiju e sugli Jaeger che li combattono.

In questo caso, come successo molte volte con altre saghe di successo, gli sceneggiatori e showrunner Greg Johnson (X-Men: L’inizio) e Craig Kyle (Thor: Ragnarok) optano per mostrarci un ulteriore – e non necessario – punto di vista diverso da quelli già conosciuti, ideando trame differenti e inserendo qualche altra novità; una scelta che, come noto, avrebbe potuto funzionare sia a loro favore, ma anche a sfavore, a seconda di come fosse stata impostata. Pacific Rim: La Zona Oscura non è un sequel diretto, ma un racconto alternativo che cerca di esplorare altre strade; vale a dire altri luoghi, altre battaglie e nuovi personaggi, anche se ci muoviamo nello stesso mondo e la ‘grande guerra’ è sempre quella.

Pacific Rim: La Zona Oscura inizia con un po’ di azione secondo le consuetudini della saga, qualcosa che – non prendiamoci in giro – è ciò che gli appassionati cercano sopra ogni cosa. Tuttavia, sebbene il set-up iniziale suoni promettente, lo sviluppo non rispecchia le aspettative.

La sceneggiatura, che dovrebbe catturare il pubblico e spingerlo a bramare l’uscita di una seconda stagione, è alquanto povera di verve e prevedibile, e alla fine non lascia un gran sapore in bocca.

I sette episodi non si concentrano eccessivamente sulla questione dei Kaiju, ma più che altro sui conflitti sorti tra le fazioni o i gruppi di umani sopravvissuti e sulla loro difficile situazione attuale, oltre che sottolineare il passato dei generici protagonisti (poco più che monodimensionali), i loro obiettivi e le loro preoccupazioni. Dovremmo appassionarci alla loro lotta e soffrire per la loro miseria, ma è impossibile connettersi con le conseguenze emotive delle vicende che vivono (ai limiti dell’impossibile).

Se stavate poi pianificando di mettervi comodi e assistere a innumerevoli scontri tra i ‘titani meccanici’ e i ‘mostri di un’altra dimensione’ in uno scenario alla Mad Max, la verità è che incapperete in una delusione piuttosto cocente, perché se ne vedono ben pochi. E come elemento aggiuntivo, i creatori hanno voluto imprimere un po’ di misticismo alla trama di Pacific Rim: La Zona Oscura, con l’inserimento di un personaggio misterioso (sebbene anch’esso abbastanza scontato e poco memorabile), che ha una strana sorpresa nella manica – che verrà meglio sviluppata nella prossima, eventuale, stagione.

pacific Rim - La Zona Oscura (serie animata Netflix) 2021Molti rimarranno comunque deliziati dall’animazione in 3D/CGI offerta dai Polygon Pictures di Tokyo, che mescola lo stile da cartone animato tradizionale con elementi scenici, movimenti di macchina e qualche creatura realizzati al computer. Sono molte le serie e i film che hanno già fatto ricorso a questo metodo ibrido, invece di animazioni interamente generate al computer o, al contrario, secondo il metodo tradizionale.

Come detto, Pacific Rim: La Zona Oscura utilizza questo stile, che in alcune scene può pure funzionare bene (come nelle espressioni dei volti o nei fondali), ma che – per la gran parte del tempo – dà la sensazione di guardare un videogioco incompleto di alcuni anni fa. I movimenti sono lenti, alcuni gesti sono vuoti o poco espressivi e l’azione è grezza e non finita a causa di tale scelta artistica. È davvero una delusione vedere un’animazione così aspra e poco spettacolare in un prodotto del genere, che richiederebbe non solo un buono script per funzionare, ma anche un reparto tecnico all’altezza del compito di garantire uno spettacolo capace di impressionare se non altro visivamente chi guarda. Il risultato, su entrambi i fronti, è mediocre.

In definitiva, Pacific Rim: La Zona Oscura è sì una serie che espande l’universo dei Kaiju e degli Jaeger, ma lo fa prendendosi non poche libertà da quello che dovrebbe essere il ‘canone’ del franchise e senza mordente ed estro, provando a inventare qualcosa di nuovo invece che ripartire dal milione di spunti offerti dal primo film ad esempio, sconvolgendo – tra l’altro – il modo in cui Guillermo del Toro aveva guardato all’umanità, scegliendo qui di tratteggiarla come più infida e malvagia di qualsiasi minaccia esterna (e quante volte abbiamo visto prima un ‘opera in cui i veri ‘cattivi’ ci siamo rivelati noi stessi?). Avanti la prossima.

Di seguito trovate il final trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di Pacific Rim: La Zona Oscura, nel catalogo di Netflix dal 4 marzo, :