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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Resident Evil: Infinite Darkness , uscita: 08-07-2021. Stagioni: 1.

Resident Evil: Infinite Darkness (serie Netflix) | La recensione dei 4 episodi con Leon e Claire

10/07/2021 recensione serie tv di William Maga

Il giapponese Eiichiro Hasumi riporta in missione i due amatissimi personaggi in un'opera in CGI tematicamente ambiziosa sulla carta, ma pavida nel concreto

Resident Evil Infinite Darkness (2021) netflix zombie

Nella migliore delle ipotesi, Resident Evil: Infinite Darkness – prodotto originale di Netflix – è una curiosa deviazione, una visione non necessaria (persino più dei dimenticati Resident Evil Gaiden e Resident Evil Survivor) anche per i fan più accaniti della popolare saga crossmediale che festeggia nel 2021 i 25 anni di vita. Ambientata senza troppi riferimenti diretti tra gli eventi di Resident Evil 4 e 5, questa miniserie in quattro episodi da 25 minuti l’uno scritti e diretti dal giapponese Eiichirō Hasumi (Assassination Classroom) racconta una storia di loschi insabbiamenti da parte del governo che manca di sostanza o anche solo di qualcosa di particolarmente interessante da dire. E nemmeno due personaggi amatissimi come Leon S. Kennedy (doppiato in originale da Nick Apostolides) e Claire Redfield (Stephanie Panisello) possono salvare questa mostruosità in CGI dalla mediocrità animata.

Infinite Darkness vede i nostri due eroi coprire territori familiari, ma da direzioni – e linee temporali (comunque ‘canoniche’) – opposte. Leon è ora completamente alle dipendenze del governo degli Stati Uniti dopo aver salvato la figlia del presidente da Los Iluminados in Resident Evil 4, e indossa persino un completo mentre è intento a fermare un’epidemia di zombie all’interno della Casa Bianca. Nel frattempo, Claire lavora per una ONG nella nazione immaginaria del Penamstan, che è stata dilaniata da una guerra civile alimentata dagli interessi americani e da alcune armi biologiche.

resident evil infinite darkness serie netflix 2021 posterNonostante condividano a malapena alcuni minuti insieme sullo schermo durante i quattro episodi, Leon e Claire sono entrambi intenti nella medesima missione di smascherare un complotto segreto teso a scatenare un nuovo virus zombie all’estero, proprio mentre le tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina stanno raggiungendo il punto di ebollizione.

Complotti sulle armi biologiche coltivate nei laboratori, epidemie di virus all’interno della Casa Bianca, tensioni tra Stati Uniti e Cina, guerrafondai che guidano la politica estera americana: Infinite Darkness non è così sottile per quanto riguarda le influenze della sua sceneggiatura, anche se cerca di avvolgerle in una storia di spionaggio e di missioni di salvataggio in stile Attacco al Potere vs. 24 che coinvolgono molti non morti.

Ma questa è in gran parte una storia senza particolare mordente, felice di fare riferimento agli eventi del mondo reale mentre ha troppa paura di dire qualcosa di nuovo o di stimolante su questi delicati argomenti. Certo, Infinite Darkness potrebbe solleticare taluni spettatori, ma questa miniserie dal sapore di un film direct-to-video difficilmente merita un tale riconoscimento.

Oltre a Leon e Claire, Infinite Darkness introduce alcuni nuovi personaggi nella grande famiglia di Resident Evil. Gli ex agenti delle forze speciali statunitensi Jason (Ray Chase) e Shen Mei (Jona Xiao) sono centrali nella vicenda. Entrambi hanno un passato oscuro che si ricollega alla guerra civile nel Penamstan, dove una missione andata terribilmente male ha conseguenze di vasta portata, che si dipanano nel corso dei quattro episodi. Sebbene sia improbabile che entrambi diventino dei pilastri del franchise, Jason e Shen Mei aggiungono quel tanto che basta all’avventura di Leon per far avanzare l’intricata storia.

resident evil infinite darkness serie netflix 2021Diciamo “L’avventura di Leon” perché se lui e Claire possiedono l’appeal maggiore, Leon, Jason e Shen Mei si godono la maggior parte del tempo sullo schermo, mentre l’indagine di Claire è relegata a una trama ‘di serie B’ fino all’ultimo episodio, quando tutte le strade convergono verso l’inevitabile scontro con il cattivissimo boss finale. Ci sono – come preventivabile – svariati colpi di scena lungo la via, ma probabilmente ne intuirete in anticipo la maggior parte. La miniserie, infatti, gioca la sua carta migliore nel secondo episodio, con gli ultimi due che fanno i conti con le ricadute.

Gli spaventi autentici sono pochi e diluiti, con Infinite Darkness che adatta principalmente il tono da film d’azione degli ultimi capitoli della serie di videogiochi, ma ci sono alcuni momenti straordinari di orrore puro. La sequenza più riuscita coinvolge dei ratti carnivori all’interno di un claustrofobico sottomarino. Il modo in cui quelle creature non morte sciamano sulle loro prede fa venire davvero la pelle d’oca. Fedele allo spirito del franchise, aspettatevi allora qualche scena decisamente raccapricciante (un’altra vede Claire operare in una baracca abbandonata), compresi momenti di grottesco body horror, ma la loro presenza viene inspiegabilmente centellinata e minata da monologhi e considerazioni di altra natura (pensate a una sceneggiatura di La Cosa scritta da Aaron Sorkin).

Nel frattempo, gli invadenti flashback di una missione di salvataggio per le strade distrutte dalla guerra nel Penamstan sono fondamentalmente strappati da Black Hawk Down, il che ha quasi senso considerando che il film di guerra di Ridley Scott del 2001 è stato un’ispirazione chiave per Resident Evil 5 e il segmento di Chris Redfield in Resident Evil 6, i capitoli più ricchi di azione nella serie di VG.

resident evil infinite darkness film 2021La dettagliata animazione in CGI, per gentile concessione della Quebico, apporta un po’ di realismo a queste scene di battaglia, che iniziano come semplice repertorio di classica azione militare, almeno fino all’arrivo degli zombie. Nel complesso, la CGI è comunque un passo tecnico in avanti rispetto alle precedenti proposte, incluso Resident Evil: Vendetta del 2017 (la recensione), ma una diffusa rigidità (vedi l’abbigliamento, o le code dei capelli dei personaggi femminili) dà più che altro la sensazione di star guardando la schermata di uno dei tanti giochi per console, dai quali vengono mutuate – non sorprendentemente – anche certe dinamiche cruciali (la caduta di piattaforme, il modo in cui vengono evitati gli oggetti scagliati ecc.).

Nemmeno l’aspetto visivo è quindi sufficiente ad elevare da solo questo superfluo capitolo particolarmente – e controproducentemente – serioso, che il più delle volte prende a caso la strada dello sparatutto action. A conti fatti sarebbe pure normale per un adattamento di Resident Evil – ed è quasi sicuramente ciò che la maggior parte dei fan cercherà quando la metteranno in coda tra i titoli da vedere nel weekend –, ma questa miniserie spesso lascia intendere ambizioni ben maggiori alla mera carneficina ignorante. Infinite Darkness è infatti appagata dal porre alcune domande scomode e inusuali per il franchise, toccando temi come intrighi geopolitici, spionaggio aziendale e PTSD, ma sceglie di tirare fuori le pistole e i morti viventi proprio quando sarebbe stato il momento di dare qualche risposta.

Di seguito trovate il trailer  italiano di Resident Evil: Infinite Darkness, nel catalogo di Netflix dall’8 luglio: