Riflessione: Alien – Pianeta Terra e una scelta di timeline molto rischiosa

“Nel 2120, Madre Terra è in attesa”, recita l’inquietante logline di Alien – Pianeta Terra (Alien: Earth). Il teaser mostra una scena suggestiva: la Terra riflessa sulla testa lucida e nera di uno xenomorfo, un’immagine che cattura perfettamente l’essenza di terrore esistenziale della saga. Che la serie si sarebbe ambientata sul nostro pianeta non è una sorpresa, dato che lo showrunner Noah Hawley aveva già dichiarato questa sua intenzione.

Ciò che sorprende, invece, è la linea temporale rivelata nel teaser. Inizialmente, si era detto che Alien – Pianeta Terra sarebbe stata ambientato nel 2092, poco prima degli eventi di Prometheus. Ma il nuovo aggiornamento sposta l’azione al 2120, appena due anni prima degli eventi del film originale Alien.

Questo cambiamento di data ha profonde implicazioni per la storia, avvicinandola molto di più al classico del 1979 di quanto previsto.

La Terra come fulcro della mitologia di Alien

La Terra è sempre stata un elemento centrale nella saga di Alien, anche se raramente è stata mostrata direttamente. Nei film originali, il pianeta rappresentava l’ultimo rischio: Ripley e il suo equipaggio sapevano che, se lo xenomorfo fosse mai arrivato sulla Terra, avrebbe significato la fine dell’umanità. Tuttavia, la Weyland-Yutani, la famigerata compagnia al centro della storia, ignorava sistematicamente questi avvertimenti in nome del profitto.

Nonostante la sua importanza implicita, la Terra è sempre stata una sorta di “zona proibita” nella continuity principale del franchise. Mentre spin-off non canonici come Alien vs. Predator si sono avventurati sulla Terra, la serie principale ha evitato di farlo, a eccezione di brevi momenti in Prometheus. La decisione di Hawley di ambientare Alien – Pianeta Terra sul nostro pianeta rompe quindi con questa tradizione, segnalando la sua volontà di sfidare le convenzioni consolidate del franchise.

Noah Hawley: un innovatore che riscrive le regole

Hawley non è nuovo a sovvertire le aspettative. Nella sua acclamata serie Fargo, ha usato il film dei fratelli Coen come punto di partenza per creare narrazioni originali che esplorano temi di moralità e caos. Allo stesso modo, con Legion, ha abbandonato le regole tradizionali dei fumetti Marvel per creare una serie psichedelica sull’identità e la malattia mentale.

La sua visione per Alien – Pianeta Terra sembra seguire questa stessa direzione. La serie vede Sydney Chandler nei panni di Wendy, una donna misteriosa con una mente che sembra molto più giovane del suo corpo, e Timothy Olyphant nel ruolo del suo insegnante sintetico. Sebbene la sinossi ufficiale accenni a un atterraggio di emergenza e a un attacco xenomorfo, Hawley sembra più interessato a esplorare la relazione tra umanità e intelligenze artificiali, piuttosto che concentrarsi sui face-hugger e i chest-burster.

Questo approccio tematico si allinea con le recenti opere di Ridley Scott, che nei suoi ultimi film di Alien ha esplorato proprio la tensione tra ambizione umana e hubris tecnologica. Dando priorità a queste questioni filosofiche rispetto agli spaventi tradizionali, Hawley sta tracciando un percorso unico all’interno dell’universo di Alien.

I rischi di collegare Alien – Pianeta Terra al film originale

Avvicinare temporalmente la serie agli eventi di Alien aumenta la posta in gioco, ma introduce anche notevoli rischi. Uno dei grandi punti di forza del film originale era il senso di isolamento: Ripley e il suo equipaggio erano gettati in un incubo senza alcun contesto, il che rendeva l’incontro con lo xenomorfo ancora più terrificante. Rivelare troppo sugli eventi che hanno preceduto Alien rischia di sminuire il mistero che aveva reso il film così efficace.

Inoltre, posizionare la serie come prequel diretto aumenta le aspettative di riferimenti espliciti al capostipite, una trappola in cui è caduto Alien: Romulus. Sebbene quel film sia stato ben realizzato, ha sofferto del peso di richiami forzati e della rappresentazione CGI di personaggi iconici. Hawley dovrà muoversi con cautela per evitare errori simili, garantendo che la sua serie sia fresca e rispettosa al contempo.

Un nuovo terreno per il franchise di Alien

Nonostante le sfide, Alien – Pianeta Terra rappresenta un’entusiasmante opportunità per espandere il lore del franchise. Ambientare la storia sulla Terra permette di esplorare nuove sfaccettature narrative. L’introduzione di Wendy e il suo enigmatico legame con la vita sintetica suggerisce una narrazione stratificata e incentrata sui personaggi, in grado di ridefinire la relazione tra l’umanità, gli xenomorfi e la Weyland-Yutani.

La modifica della linea temporale solleva anche domande intriganti su come Alien – Pianeta Terra colmerà il divario tra Prometheus e Alien. La serie potrebbe svelare dettagli cruciali sulle origini degli xenomorfi o sul livello di conoscenza che la Weyland-Yutani aveva della specie. Oppure potrebbe esplorare completamente nuove dimensioni dell’universo, sfidando le aspettative consolidate dei fan.

Un equilibrio delicato tra innovazione e tradizione

Il passato di Hawley come narratore visionario fa ben sperare per Alien – Pianeta Terra. La sua volontà di rompere con le “regole” del franchise potrebbe portare a una prospettiva rinfrescante sulla saga, purché riesca a bilanciare innovazione e rispetto per il materiale originale.

Detto ciò, Alien – Pianeta Terra si muove su un terreno pericoloso. Collegare troppo strettamente la narrativa a Alien rischia di minarne il fascino senza tempo, mentre un allontanamento eccessivo potrebbe alienare i fan storici. La sfida di Hawley sarà trovare un equilibrio che soddisfi sia i nuovi spettatori che gli appassionati di lunga data.

Di seguito trovate il teaser trailer di Alien – Pianeta Terra:

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