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Voto: 6.5/10 Titolo originale: Silo , uscita: 04-05-2023. Stagioni: 2.

Silo, stagione 1: la recensione dei 10 episodi della serie fanta-mystery (su Apple Tv+)

05/05/2023 recensione serie tv di Gioia Majuna

L'austera Rebecca Ferguson è al centro dell'adattamento televisivo dei romanzi di Hugh Howey, un'opera dall'aria fascinosamente rétro e produttivamente impressionante, ma un po' troppo dilatata

press@etnacomics.com

Sta succedendo qualcosa di strano ad Apple TV+. Negli ultimi cinque mesi, la non più giovanissima piattaforma di streaming ha infatti sfornato una marea di nuovi prodotti estremamente costosi e costellati di grandi nomi senza che nessuno ci facesse troppo caso.

Lo sapete, ad esempio, che è già disponibile per intero un dramma fantascientifico in otto episodi intitolato Extrapolations che vanta tra i protagonisti Meryl Streep, Edward Norton e Diane Lane? O anche una serie fanta-comedy in 10 episodi intitolata Hello Tomorrow! con Billy Crudup? O ancora, un thriller in sette episodi – L’ultima cosa che mi ha detto – basato sull’omonimo libro bestseller e interpretato da Jennifer Garner?

Forse no. Perché, per qualche motivo, Apple spende somme spropositate per produzioni televisive di alto profilo, a volte anche piuttosto valide – la migliore nuova sitcom del 2023 è Shrinking, interpretata da Harrison Ford, per dire – e non riesce a promuoverle e a commercializzarle adeguatamente, oppure passa alla prossima grande scommessa, ma non piazzata.

silo serie 2023 posterL’ultima arrivata, Silo, sarà vittima di questa stessa strategia ‘senza apparente strategia’? Data la mancanza di chiacchiericcio web o di pubblicità nelle metropolitane, forse sì. Ma questo serial sci-fi ‘high concept’ meriterebbe ben altra sorte. Non saremo a un livello qualitativo paragonabile alle ‘cugine’ della HBO, ma almeno un minimo di attenzione in più rispetto a quella che Apple le sta attualmente riservando.

Approcciarsi ai 10 episodi di Silo è intanto una sorta di accogliente ritorno al passato, immergersi ancora una volta nella disperazione dai toni terrosi degli stanchi resti della civiltà umana. Come suggerisce il titolo, la serie, tratta dai romanzi di Hugh Howey e adattata per la televisione dal creatore di Justified Graham Yost, si svolge in un gigantesco silo, costruito misteriosamente alcuni secoli fa e che ora ospita circa 10.000 anime che non sanno quasi nulla della storia dell’umanità, anche se potrebbero essere tutto ciò che ne è rimasto.

Il mondo che ci viene presentato è al tempo stesso angusto e piacevolmente esteso: questo silo ha molti piani e ospita un intricato ordine sociale. Come il treno di Snowpiercer ruotato di 90 gradi, le persone che vivono in cima sono amministratori relativamente borghesi – un sindaco, uno sceriffo, il direttore dell’IT, l’oscuro capo della magistratura – con i ranghi di classe che si abbassano costantemente man mano che si raggiunge il fondo di questo enorme pozzo. Nelle viscere dell’edificio vivono i meccanici e i riciclatori che fanno funzionare questa civiltà claustrale.

Una rivoluzione sembra essere alle porte.

Beh, forse mancano ancora un paio di stagioni … La prima stagione di Silo è strutturata come un mystery procedural, in cui una catena di omicidi viene gradualmente collegata a una cospirazione più ampia. Lo sceriffo della comunità, Holston (David Oyelowo), avvia un’indagine. Questo lo porta alla Juliette di Rebecca Ferguson, un’esperta meccanica responsabile dell’importantissimo generatore del silo che, per un triste scherzo del destino, si ritrova a ‘fare carriera’.

Entrambi devono destreggiarsi in un groviglio di tradimenti, con la minaccia più terribile che incombe su di loro: se faranno troppe mosse sbagliate (o anche una sola …), potrebbero essere costretti a uscire dal silo per affrontare l’aria velenosa del mondo sotterraneo (l’esilio è un rituale familiare per gli abitanti del silo, una grande punizione che è diventata un evento a cui assistere, in parte per la speranza che un esiliato possa un giorno sopravvivere per più di qualche minuto).

silo serie 2023A favorire – e ostacolare – Holston e Juliette sono uno scettico vice sceriffo, Marnes (Will Patton), e il minaccioso capo della forza di sicurezza della magistratura, Sims (Common). C’è una sorta di volontà di insabbiamento e così Holston e Juliette, entrambi carichi di dolore, partono per una rischiosa ricerca per arrivare in fondo alle cose (o, in questo caso, in cima alle cose …).

Siamo davanti a una premessa intrigante per una serie, anche se, la prima stagione è a conti fatti un po’ troppo lunga.

 

Questa considerazione potrebbe trovare dei detrattori, ma è possibile che quegli spettatori ancora frustrati da serie post-Lost come queste, che rivelano alcune cose cruciali mentre tengono altre risposte più intriganti per le stagioni successive, siano in sintonia. Alla fine delle sette ore e mezza iniziali di Silo non apprendiamo infatti abbastanza, e poi seguirà un anno (o più) di attesa per il prossimo capitolo.

Stranamente, la soluzione ai problemi narrativi di Silo potrebbe essere stata quella di includere, beh, ancora più narrazione. Lo show può contare su un grande cast – tra gli attori ci sono anche Harriet Walter, Geraldine James e Tim Robbins – ma non è costruito come un’opera corale.

Ci sono alcune digressioni che coinvolgono altri personaggi, in particolare l’integerrimo vice Billings di Chinaza Uche, ma Juliette e la sua torbida missione restano l’obiettivo principale di Silo. Se avessimo un’idea più precisa dell’intero ecosistema di questo luogo, che brulica di segreti esistenziali e di conoscenze perdute (nessuno sa cosa siano le stelle o cosa facessero un tempo le videocamere!), forse l’attesa per la risoluzione sarebbe più tollerabile. Se ci venisse presentato un arazzo più completo e ricco della vita del silo, potremmo investire nei personaggi tanto quanto nella ricerca dell’illuminazione.

silo serie 2023 appleIn ogni caso, Silo è abbastanza avvincente già così com’è. La serie è una prodezza della produzione (quanto è grande il set che hanno costruito per girarla??) ed è abilmente sostenuta dalla prova di Rebecca Ferguson, che tra questa serie e Dune potrebbe diventare la nuova reginetta della fantascienza.

Sebbene Silo abbia occasionalmente l’andatura e il tono (non sgraditi) di un vecchio show del sabato sera (alla Deep Space Nine per intendersi), la protagonista – e il suo comportamento austero e risoluto – conferisce alla storia il peso necessario.

Come pure le musiche evocative di Atli Örvarsson. Silo è sufficientemente adatto per essere considerato un programma televisivo di alto livello, pur mantenendo le sue piacevoli note di pittoresco retrò.

Nota a margine: una volta terminata la stagione si potrebbe incorrere nell’impulso di andarsi a spoilerare subito le trame dei libri Hugh Howey. Comprensibile (sta qui forse il vero problema di Silo), ma provate a trattenervi.

Nell’attesa dei nuovi episodi, cercate invece di non dimenticarvi quello che avete visto. Impresa ostica, lo sappiamo.

Di seguito trovate il full trailer internazionale di Silo, dal 5 maggio su Apple TV+: