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Voto: 6.5/10 Titolo originale: ??? ?? , uscita: 17-09-2021. Stagioni: 2.

Squid Game (serie Netflix): la recensione dei 9 episodi del survival drama coreano

20/09/2021 recensione serie tv di Gioia Majuna

Lee Jung-jae e Park Hae-soo sono i protagonisti di un prodotto che mescola distopia e critica sociale, un po' troppo tirato per le lunghe ma sostanzialmente interessante

squid game serie netflix 2021

Squid Game (오징어게임) – appena finita nel catalogo di Netflix – è il nome di un gioco all’aperto popolarissimo tra i bambini della Corea del Sud, le cui regole sono stranamente simili a quel del Kabaddi. Il suo creatore, Hwang Dong-hyuk (Collectors), vuole evocare negli spettatori un certo senso di nostalgia, infondendo però all’aspetto ludico dell’innocente passatempo una piega molto più sinistra nel corso dei 9 episodi di questa prima stagione.

La trama è presto detta. 456 individui (tra cui Lee Jung-jae, Park Hae-soo e Jung Ho-yeon) che stanno affrontando gravi difficoltà finanziarie a diversi stadi, con milioni di won di debiti, vengono spedite su un’isola per partecipare a una trafila di giochi per bambini. Il succulento premio in denaro per il vincitore consiste nel corrispettivo di circa 40 milioni di dollari. Sembra allettante, ma parimenti troppo bello per essere vero, e anche i personaggi la pensano allo stesso modo.

Disillusi dalle loro vite, non sono abbastanza lucidi da volere guardare troppo a fondo nella bocca del proverbiale ‘caval donato’, e i loro sospetti non vengono facilmente mitigati nemmeno alla vista di guardie vestite con tute rosse e maschere nere con il simbolo di un triangolo, un cerchio o un quadrato impresso sopra. Se state ricevendo vibrazioni a mo’ di La casa di carta da questa descrizione beh, è una scelta intenzionale, ma anche puramente di mera accattivante estetica.

Squid Game serie netflix poster 2021In ogni caso, l’allettante ricompensa li costringe presto a mettere da parte i dubbi e ad approcciarsi a un gioca del ‘Green Light / Red Light’ (variante del nostro Un, due, tre, stella!), con un robot gigante a forma di bambola che ‘interpreta’ una ragazza in piedi davanti a un albero che borbotta ‘Luce Verde’ con gli occhi chiusi, e poi chiama la ‘Luce Rossa’. La regola – tradizionalmente – sarebbe quella di oltrepassare l’albero, e quando la ragazzona intima la ‘Luce Rossa’ i giocatori devono fermarsi e rimanere il più immobili possibile (come automobilisti al semaforo rosso). È tutto divertimento e svago all’aria aperta, un modo semplicissimo per guadagnare soldi.

Il problema è che l’automa, appunto, è un robot, e i suoi occhi sono dotati di un rilevatore di movimento. Qualora captasse una mossa, seppur minima, il relativo concorrente verrebbe immediatamente eliminato. O, in questo caso, colpito a morte dal fuoco dei cecchini …

Non troppo diversamente da quanto succedeva nel film As the gods will di Takashi Miike (la recensione) e nella serie giapponese Alice in Borderland (la recensione), comunque più esasperati e kitch (nonché tratti da dei manga), se l’idea di stravolgere perversamente le dinamiche di un innocuo gioco per bambini, infarcendolo di carneficina e brutalità, vi sembra attraente, allora Squid Game non bada a spese per garantire che lo spettatore rimanga a bocca aperta di fronte agli eventi che si svolgono sullo schermo. Ma la violenza non è scatenata soltanto per il gusto di mostrare sangue e morte.

È scoperta, infatti, la volontà della sceneggiatura di parlare del divario di classe tra ultra-ricchi e poverissimi e di attaccare – nemmeno troppo metaforicamente – le regole alla base del capitalismo moderno. Di come le vite sfortunate di questi individui ‘normali’ che falliscono nella vita diventino il foraggio per l’intrattenimento dei più benestanti (in questo siamo più vicini al recente The Hunt che a Battle Royale o Hunger Games, che potrebbero facilmente venire alla mente in un primo momento). Di come il denaro diventi un incentivo tale da costringere gli uomini a compiere delle scelte difficili – e francamente folli – più e più volte ancora.

Persino nella realtà fittizia di quest’isola (una sorta di versione cartoonesca dell’Inferno), in cui i giocatori sono invitati, la psicologia comune degli esseri umani di formare squadre per cercare la sopravvivenza, di uccidersi a vicenda per il proprio tornaconto viene assecondata – e persino sfruttata – dalla gente che gestisce questo ‘reality’ bestiale.

Ciò che rende Squid Game ancora più terrificante è che non si svolge nel futuro prossimo, ma distintamente nel presente. I primi tre episodi sono dedicati a mostrare le traversie affrontate da questi sfortunati individui sull’isola alla loro prima ‘visita’, ma quando finalmente decidono di ritornare a casa, la realtà in cui ripiombano nella forma di vita personale li costringe a far dietrofrónt senza pensarci troppo, un’esca estremamente scintillante che promette loro una via d’uscita verso quella salvezza terrena che possono altrimenti solo sognare. La disparità economica mostrata tra le diverse classi sociali coreane è tanto ridicola quanto spaventosa, ma anche piuttosto credibile, il che aiuta a dare concretezza alla visione.

Squid Game serie netflix 2021La storia spende tempo prezioso contestualizzando la scelta dei vari personaggi di aderire alla competizione, e non li giudica mai per questo, anche quando quella scelta significa condannare gli altri. Squid Game mantiene le sue critiche più dure per gli individui con il potere.

La struttura di Squid Game, tuttavia, vacilla in alcuni momenti chiave. Con otto episodi che sfiorano i 60 minuti, la comprensibile curiosità iniziale va piano piano affievolendosi con l’incedere. In questo non aiuta che la serie si prenda tutto il tempo di questo mondo per raggiungere la polpa sugosa del suo discorso, e anche quando immerge in profondità i denti nelle striature di detta carne, sottolinea il suo obiettivo una volta di troppo. Sia chiaro, il pubblico può sforzarsi di mantenere alto l’interesse per il dramma umano, ma meglio se non eccessivamente a scapito della natura folle dei set che si susseguono, un aspetto che viene centrato piuttosto bene.

Non tutto in questa crudele ribaltamento di giochi per bambini funziona. Mentre alcuni episodi come quelli con il tiro alla fune (1×04 e 1×05, Non si abbandona la squadra e Un mondo giusto), o quello con il ponte di vetro (1×07, I VIP) riescono a soddisfare la brama di orrore e tensione, quello incentrato sul gioco delle biglie (1×06, Gganbu) è fragile e – francamente – sviluppato al di sotto delle sue potenzialità. Contestualmente, è un episodio intenzionale alla ‘costruzione del personaggio’, ma questo intento appare ridondante e c’è un vistoso problema di ritmo.

Infine, la sottotrama sul traffico di organi accennata nell’1×04, che in principio lascerebbe intendere qualcosa di ulteriormente importante, con il senno di poi si rivela completamente inutile.

squid game serie netflix 2021 coreaPotrà sembrare strano visto il sottotesto ‘impegnato’, ma Squid Game dà il meglio quando si impegna completamente nella sua assurda premessa e si appoggia pesantemente alla ferocia e alla implicita natura camp della suddetta. Pur palesando che l’importante non è chi vince il gioco, ma come lo si vince (e cosa ciò significhi), la stessa risoluzione conclusiva è quanto mai arzigogolata e sopra le righe, ai limiti del fumettesco, col villain che spiega come mai tutto quanto è successo.

Le scenografie, agghindando i corridoi e le scale come una casa delle bambole, o la costruzione di un enorme parco giochi improvvisato ci dà quasi un colpo di frusta tonale: veniamo inondati da un senso di nostalgia, almeno fino a quando una delle guardie non spara in testa a un giocatore e il suo cadavere scivola giù dall’altalena dei ricordi felici.

Le immagini sono importanti – fondamentali – per enfatizzare un’allegoria, tanto quanto il ‘fattore shock’, e Squid Game è forte in entrambi i campi (un po’ meno nelle interpretazioni), senza diventare mai gratuitamente cinico. Col suo importante minutaggio non dimentica di scavare nel melodramma, in sottotrame romantiche, e nelle storie di gangster nella vita reale convertiti in bulli da cortile di scuola che sembrano ‘pezzi’ estranei di questo puzzle finché non vediamo il quadro completo e tutti i tasselli vanno – nel bene o nel male – al loro posto.

Insomma, un rompicapo di nove ore che viaggia tra alti e bassi, con colpi di scena che potrebbero spiazzare o contrariare e alcuni vicoli ciechi imboccati da una sceneggiatura non certo originalissima già in partenza, aiutata dall’intrigante design di produzione e da tematiche sempre attuali. Ma scegliere di darle una chance non farà rimpiangere la decisione, quindi … Green Light!

Di seguito trovate il trailer internazionale (con sottotitoli italiani) di Squid Game, nel catalogo di Netflix il 17 settembre: