Titolo originale: Mortal Engines , uscita: 27-11-2018. Budget: $100,000,000. Regista: Christian Rivers.
26 cose da sapere su Macchine Mortali di Christian Rivers
12/12/2018 cose da sapere di Redazione Il Cineocchio
Curiosità e aneddoti sulla lavorazione dell'adattamento cinematografico scritto e prodotto da Peter Jackson ispirato alla serie di libri fantasy di Philip Reeve
Universal Pictures e MRC portano nei cinema Macchine Mortali (la nostra recensione), avventura fantasy diretta dall’artista degli effetti visivi premio Oscar Christian Rivers (King Kong), che si basa sulla premiata serie di libri di Philip Reeve (Mortal Engines). Della sceneggiatura si sono occupati i vincitori di tre premi Oscar per Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli Fran Walsh, Philippa Boyens e Peter Jackson, mentre gli effetti visivi sono stati creati da un team della Weta Digital.
Centinaia di anni dopo che la nostra civiltà è stata distrutta da un cataclisma, una misteriosa e giovane donna, Hester Shaw (Hera Hilmar), rappresenta l’unica che può fermare Londra – ora divenuta una gigantesca città predatrice in movimento – dal divorare tutto ciò che incontra sul suo cammino. Spietata e strenuamente guidata dal ricordo della madre, Hester unisce le sue forze a quelle di Tom Natsworthy (Robert Sheehan), un reietto londinese, e di Anna Fang (Jihae), una pericolosa fuorilegge sulla cui testa pende una taglia.
Nel cast ci sono anche Hugo Weaving (Matrix), interprete di Thaddeus Valentine, un potente londinese con una visione discutibile del futuro e Stephen Lang (Avatar), nei panni di Shrike.
Se volete scoprire curiosità e aneddoti sulla lavorazione del film, non vi resta che leggere le seguenti 26 cose da sapere su Macchine Mortali:
1) Peter Jackson, Fran Walsh e Philippa Boyens sono stati contattati da Deborah Forte, presidente di Scholastic Media e produttrice di Macchine Mortali, già nel lontano 2005 per pensare a una trasposizione cinematografica.
2) La Wingnut Films di Peter Jackson ha opzionato la proprietà, per poi iniziare la pre-produzione di Macchine Mortali in Nuova Zelanda nel 2008, ma il progetto è stato messo in secondo piano per diversi anni, in quanto Jackson e i suoi colleghi erano impegnati nella realizzazione della trilogia di Lo Hobbit.
3) Venticinque anni prima, Christian Rivers aveva inviato a Peter Jackson una lettera come fan, con allegati dei disegni di draghi e una richiesta di lavoro. Il regista ne era rimasto colpito e lo aveva assunto. Il primo incarico di Rivers è stato lo storyboard del primo lungometraggio di Jackson, Fuori di testa. Hanno poi continuato a lavorare insieme, al passo con l’evoluzione di entrambe le loro carriere. Rivers alla fine ha vinto un Oscar per i Migliori Effetti Visivi di King Kong del 2005.
4) In questo mondo futuristico, gli accenti rappresentavano una fonte cruciale di informazioni sui personaggi. Quasi tutti i 50 ruoli con dialoghi hanno richiesto che gli attori modificassero o cambiassero completamente i loro accenti nativi. Per supervisionare questo processo i realizzatori hanno reclutato l’insegnante dialettale inglese Jan Haydn Rowles (Il trono di spade).
5) Il nastro mandato dall’attrice islandese Hera Hilmar (An Ordinary Man, Anna Karenina) per l’audizione è stato così forte che i realizzatori, dopo una telefonata su Skype, l’hanno scelta senza incontrarla di persona. “Hera mi ricorda Ingrid Bergman“, ha detto Philippa la Boyens.
6) All’inizio del film, Hester è rimasta sola per mesi nelle terre desolate. Hera Hilmar ha voluto indagare e approfondire quel senso di isolamento. “Cerco di immedesimarmi più possibile con il personaggio che devo interpretare”, dice la Hilmar. “Sento il bisogno di immergermi a 360 gradi nella nuova realtà. Per Hester, sono andata in zone remote che ho trovato in Nuova Zelanda e ho provato ad immaginare come sarebbe stato non avere nessuno su cui fare affidamento, vivendo nella ferocia della natura selvaggia e disabitata, e come sopravvivere, sia fisicamente che mentalmente”.
7) Per la sua interpretazione, Stephen Lang si è ispirato agli uccelli rapaci. “Ho osservato la pazienza di questi uccelli, e il modo in cui si appollaiano. Volevo adottare una posizione fisica a riposo per Shrike, che non è quella di un essere umano. Quando lavora, è sempre appollaiato. È stato un modo per creare una differenza, apporre una firma”.
8) Stephen Lang ha anche studiato la mantide e cigni, ma è stata una clip su YouTube del ballerino Rudolf Nureyev ne Il lago dei cigni che ha contribuito a impostare la fisicità di Shrike. “Quando Nureyev si muove, le sue braccia sono ferme, e questo non è umano. Quando camminiamo, le contrapponiamo. Nureyev tiene le braccia indietro e sembra un uccello piegato. È incredibilmente elegante e c’è anche qualcosa di leggermente robotico, che è insito nell’idea di questo personaggio”.
9) Trovare la giusta voce di Shrike in Macchine Mortali è stata un’ulteriore sfida. “Ogni volta che Shrike parla nel libro, è in lettere maiuscole”, ha detto Lang. “La sua voce è descritta come il rumore delle dita su una lavagna, che va bene in un libro ma non in un film”. Per aiutare Lang a produrre e riflettere la voce di Shrike sul set, il reparto sonoro ha realizzato quel che è poi divenuto noto come “Stalker Talker”. Questa invenzione era essenzialmente un microfono che amplificava e distorceva un input vocale, e includeva un auricolare in modo che Lang potesse facilmente sentire la sua voce. Ma Lang non ha lasciato che questo dispositivo si limitasse alla riproduzione delle parole. Si è impegnato a produrre la voce più “Shrike” possibile. “Abbiamo dovuto trasformarla in qualcosa che si potesse ascoltare chiaramente”, ha confermato l’attore. “È pneumatica, elettrica e ha una qualità simile alla meccanica”.
10) Quasi 1.000 persone hanno lavorato al film nel corso delle riprese, di cui il 98% erano neozelandesi.
11) Con una tradizionale cerimonia Maori conosciuta come ‘pōwhiri’, il cast e la troupe sono stati accolti negli Stone Street Studios poco prima delle riprese, dai locali Iwi, incluso un impressionante gruppo di giovani artisti kapa haka. “È stata una cerimonia potente e commovente”, ha detto Hera Hilmar. “Essere accolti nella società in un modo così intimo e personale come il pōwhiri è un privilegio. Si dice che allontani gli spiriti maligni e unisca il visitatore e l’ospite in amicizia e pace. Evidentemente porta buona fortuna al lavoro”.
12) Nel libro, il periodo di tempo della storia di Macchine Mortali è intenzionalmente vago. Per il film, tuttavia, i realizzatori hanno deciso di ancorare la storia in una linea temporale più concreta. Nel film quindi, la Guerra dei Sessanta Minuti avviene circa 100 anni nel nostro futuro – nel 2118 – e il film è ambientato più o meno 1600 anni dopo, intorno al 3718.
13) Il mondo del libro di Philip Reeve ha un’estetica steampunk vittoriana, e inizialmente nel 2008 durante le prime fasi di sviluppo del film, i realizzatori lo hanno seguito; ma tornati sul progetto anni dopo, in seguito alla trilogia di Lo Hobbit, hanno ritenuto che lo steampunk fosse diventato un luogo comune nella cultura popolare, e così hanno deciso di evolvere e ampliare la portata del design.
14) In tutto, sono stati creati oltre 70 set per Macchine Mortali. Alcuni erano del tutto pratici e completi, mentre altri erano più piccoli con sezioni supportate da uno schermo verde. Nessun set era interamente digitale, dice Rivers, perché volevamo assicurarci che il cast avesse sempre “almeno un pezzo di scenografia pratico, qualcosa che gli attori potevano toccare e su cui basarsi”.
15) Sebbene il set della Jenny Haniver, l’aeronave rossa costruita da Anna Fang, sia stato montato su una base di movimento, gran parte del movimento stesso è stato ottenuto utilizzando tecniche cinematografiche relativamente vecchio stile. I tecnici degli effetti speciali hanno infatti tirato manualmente le corde per creare la sensazione di movimento. Durante le fasi di maggiore turbolenza, grandi ventilatori sono stati puntati direttamente sulle facce degli attori.
16) Per progettare Airhaven, che fluttua tra i 5.000 e i 10.000 piedi di altezza nel cielo, il dipartimento artistico ha modellato la città in 3D, utilizzando un programma all’avanguardia chiamato HoloLens Holographic, una tecnologia a realtà mista. “La Realtà Aumentata è fantastica quando si tratta di visualizzare strutture totalmente impossibili”, ha dichiarato Ra Vincent. “I caschi offrivano agli artisti l’opportunità di sperimentare i loro disegni e i set su larga scala. Non tutti possono navigare in un modello in 3D, ma tutti possono indossare gli occhiali e navigare in un ologramma“.
17) Guidato da Bob Buck, il reparto costumi al massimo della sua attività, contava di 110 membri. “Per la sezione chiamata ‘le budella’ di Londra abbiamo acquistato vestiti di seconda mano, smontati e ricuciti insieme in modo errato”, ha affermato Buck. “Se si guardano da vicino, si notano parecchie imperfezioni”. “Durante la produzione, avevamo 24 ore per fare sembrare qualcosa vecchio di decenni. Abbiamo provato a levigare, bruciare con una fiamma ossidrica, spazzolare a secco e poi cospargere di fango e sporcizia. Ogni dettaglio conta quando effettui l’usura. Potrebbe non apparire chiaramente nella telecamera, ma anche solo strappare una calza per rendere qualcuno più povero, fa parte del personaggio”.
18) “Man mano che vai in alto, le cose diventano più strutturali”, ha detto Bob Buck. “L’abbigliamento del livello superiore riflette la Carnaby Street degli anni ’60. Da lì abbiamo iniziato a generare l’estetica del film”.
19) La maggior parte della storia ha luogo in soli 4 giorni.
20) Come parte della sua preparazione per il ruolo, Leila George D’Onofrio ha preso lezioni di cucito – un hobby a cui presumibilmente il suo personaggio potrebbe essere interessata.
21) Per Hester, la sua cicatrice facciale è stato motivo di interesse sin dall’inizio del processo, in cui il progettista di protesi Gino Acevedo (Lo Hobbit, King Kong) ha lavorato su vari fronti usando uno strumento di scultura digitale in 3D chiamato Zbrush. Una volta che Hera Hilmar è stata scelta, il processo si è evoluto partendo da un calco della sua testa.
22) Per creare un senso di movimento all’interno della città stessa, il dipartimento di layout ha assemblato 113 sezioni artigianali di Londra, che hanno chiamato le ‘ninfee’. Ogni ninfea aveva una configurazione di animazione indipendente, quindi poteva essere animata singolarmente.
23) Per comunicare il senso del movimento nello spazio, gli artisti hanno utilizzato tecniche come l’attenta applicazione del motion-blur (una sfocatura in scia di movimento) e l’aggiunta di nuvole sottili e nebbiose nell’aria all’interno e intorno alla città, segnali visivi familiari nella vita reale.
24) La colonna sonora è stata composta dal compositore Tom Holkenborg, aka Junkie XL (Deadpool, Tomb Raider 2018).
25) Shrike ha il suo sound singolare, che combina uomo e macchina. “Christian Rivers voleva che Shrike avesse un battito cardiaco”, ha detto il sound designer Dave Whitehead. “Voleva che fosse una macchina eterna”. Per realizzare ciò, il sound editor ha registrato una serie di suoni di battiti cardiaci diversi, che vanno da un minuscolo tamburo di metallo a un meccanismo di orologeria.
Alla fine, circa 20 componenti sono stati riuniti per fare un battito cardiaco. Whitehead ha poi adattato il battito del cuore a questo mondo, con la riproduzione degli elementi attraverso un oggetto metallico, tramite un piccolo altoparlante che risuonava in uno spazio reale. Riguardo ai suoni dei piedi di Shrike, Whitehead ha afferrato un paio di portabottiglie di metallo e un vecchio microfono metallico da casa. Li ha poi sbattuti su una griglia metallica, e sul cemento.
26) Le riprese principali si sono svolte in 86 giorni a Wellington, nei primi mesi del 2017. Il film è stato girato in 10 diversi teatri di posa di tre strutture, tra cui gli Stone Street Studios e Avalon Studios oltre a tre location in esterni di Wellington.
Di seguito il trailer italiano di Macchine Mortali, nei nostri cinema dal 13 dicembre:
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