Il regista torna sulle scene con un onesto B-movie post-apocalittico che offre dinamiche famigliari insolite e brutali creature dal design innovativo e raccapricciante
In un altro mondo, Joseph (Jaeden Martell) probabilmente starebbe vincendo medaglie al club di scienze e pensando al college, mentre Thomas (Maxwell Jenkins) sarebbe in giro dopo le lezioni, cercando di passare qualche minuto in più con Charlotte (Sadie Soverall), la ragazza della porta accanto.
Ma il mondo di Arcadian non è decisamente questo. In questo fanta-horror irlandese, presentato in anteprima all’ultimo South by Southwest Film & Television Festival, la classica vita scolastica si è infatti vaporizzata e la cosiddetta normalità è andata in pezzi. Negli ultimi 15 anni, i due adolescenti hanno vissuto in una fattoria con il padre, Paul (Nicolas Cage), mettendo insieme qualcosa di simile a una vita ordinaria mentre si nascondevano durante la notte dai mostri che artigliavano implacabilmente la loro porta.
L’esatta natura dell’apocalisse non è chiara e l’unico vero assaggio è in una sequenza pre-crediti con Paul che fugge tra i rottami di una città bombardata e si imbatte nei ragazzi abbandonati da piccoli. È una scena essenziale, non tanto per cosa dice, quanto per lo sviluppo del suo personaggio.
Il Paul di Nicolad Cage è infatti un padre devoto e i due maschietti sono il suo unico scopo di vita. Inoltre, Maxwell Jenkins e Jaeden Martell riescono a realizzare il ‘quasi impossibile’ e a comunicare la stranezza di essere stati allevati da un personaggio come quello interpretato dall’attore premio Oscar.
In opere come Dream Scenario, Mom and Dad e perfino Con Air, il 60enne Nicolas Cage veniva messo in aperto contrasto con gli affetti e la famiglia. In Arcadian si comporta realmente come il loro papà, e i due giovani colleghi riescono a trovare le giuste idiosincrasie dei loro personaggi senza mai dare l’impressione di voler imitare la sua ormai caratteristica recitazione ‘eccessiva’ (che qui è ampiamente tenuta sotto controllo, almeno fino al gran finale). Sono una vera famiglia qualsiasi.
Così, quando Thomas infrange il coprifuoco per far visita alla fattoria della benestante Charlotte, Paul non è arrabbiato. Piuttosto, è terrorizzato e la loro riunione è in qualche modo speciale all’interno del cinema di oggi, perché Paul rimane l’adulto. Troppo spesso, in questi scenari cinematografici, il ragazzino finisce per insegnare al genitore qualche lezione di vita.
L’esile script di Michael Nilon, invece, porta in scena una dinamica diversa e profondamente compassionevole tra padre e figli. Tutto quanto è costruito sull’impegno di Paul a salvare l’umanità dei suoi figli attraverso il ricordo del mondo che lui conosceva, un mondo fatto di lezioni di guida, primi baci, cene in famiglia e di assicurarsi di chiudere bene le porte prima di andare a letto.
Perché in Arcadian ci sono indubbiamente degli orrendi mostri all’uscio di casa. Non è chiaro se siano nati dalla piaga che ha colpito il pianeta, ma non è importante. La sceneggiatura la dipinge come un antico racconto per i bambini (come viene spiegato in modo toccante in un’affascinante scena tra Thomas e Charlotte).
Dopotutto, Arcadian è la loro storia, e Nicolas Cage si fa da parte per gran parte dei 90 minuti per permetterci di vederli crescere e sbocciare. Non siamo di fronte al nuovo capolavoro dell’horror moderno, ma ad una soddisfacente B-movie dall’estetica ruvida e senza compromessi, che combina la fantasia contorta delle fiabe con morti brutali e cruente, quello si.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Arcadian, arrivato in Italia dritto a noleggio sulle maggiori piattaforme di streaming: