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Voto: 6/10 Titolo originale: Everything Everywhere All at Once , uscita: 24-03-2022. Budget: $25,000,000. Regista: Daniel Kwan.

Everything Everywhere All At Once: la recensione del film sul multiverso di Kwan e Scheinert

05/10/2022 recensione film di William Maga

Michelle Yeoh e Jamie Lee Curtis sono le protagoniste di una action-comedy gargantuesca, forse troppo

yeoh Everything Everywhere All At Once film

Nessun controllo fiscale è mai stato tanto violento ed emozionante come quello che dà il via a Everything Everywhere All At Once, un mash-up di arti marziali che lascia spazio a drammi familiari, intrighi nel multiverso, momenti comici stravaganti e una forte dose di bizzarrie.

Film di apertura dell’ultimo South by Southwest Festival, l’opera seconda dei registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert è, come il loro esordio Swiss Army Man (la recensione), un’audace miscela di irriverenza e sincerità, che pone la proprietaria di una lavanderia a gettoni (Michelle Yeoh) a contrastare le forze del male, che potrebbero includere la sua stessa figlia.

Questa odissea a colpi di kung-fu potrebbe però anche suonare terribilmente autoindulgente e sdolcinata, mettendo alla prova la pazienza degli spettatori prima di arrivare a qualcosa di veramente sentito sui pericoli del rimpianto. In definitiva, però, Everything Everywhere All At Once si fa apprezzare soprattutto per le sue grandiose ambizioni, bombardandoci col suo stile frenetico e raccontando al contempo la storia struggente di una donna anziana che cerca di fare pace con la sua vita non proprio meravigliosa.

I fan del genere apprezzeranno l’opportunità di vedere l’icona del cinema d’azione Michelle Yeoh tirare calci e pugni come ai vecchi tempi, e certamente l’approccio gargantuesco del film dovrebbe far breccia nella corazza preventiva del pubblico indie più avvezzo all’avventura.

EVERYTHING, EVERYWHERE, ALL AT ONCE film poster ITAEvelyn (Yeoh) è una donna cino-americana conservatrice che gestisce una lavanderia a gettoni con il marito Waymond (Ke Huy Quan), un uomo mite. Ha difficoltà a relazionarsi con la figlia Joy (Stephanie Hsu), che è omosessuale e frequenta una donna bianca, Becky (Tallie Medel).

Quando la sua attività viene sottoposta a revisione contabile, Evelyn si reca nell’ufficio dell’affascinante agente del fisco Deirdre (Jamie Lee Curtis), dove Waymond inizia a comportarsi in modo strano: infatti, informa Evelyn che lei è “necessaria” per fermare un sinistro criminale che viaggia attraverso le dimensioni. Stupita, Evelyn scopre subito che sta vivendo diverse vite parallele e che deve entrare in questi altri ‘regni’ per risolvere la situazione.

Come nel caso di Swiss Army Man, Kwan e Scheinert (noti in ambito professionale come ‘ I Daniels’) combinano elementi soprannaturali e fantascientifici con un umorismo sboccato, creando soluzioni visive accattivanti e flirtando con tocchi surrealisti. Prendendo spunto da 2001: Odissea nello Spazio e Ratatouille e dall’estetica artigianale di Michel Gondry, questa action comedy con arti marziali basa molte delle sue battute sul fatto che la proprietaria di una lavanderia a gettoni, apparentemente ‘ordinaria’, sia la prescelta destinata a liberare l’universo dal Male.

Con grande sorpresa, Evelyn è allora improvvisamente in grado di eseguire mosse di kung-fu da maestri, affrontando Deirdre e, infine, il sinistro Jobu Tupaki, che prende le sembianze della figlia della protagonista.

Di questi tempi i film sul multiverso non mancano di certo, e Everything Everywhere All At Once non è particolarmente innovativo nella sua presentazione di linee temporali separate e delle vite multiple di Evelyn. Il salto da una realtà all’altra può pertanto iniziare a stufare dopo un po’ nelle oltre due ore di durata, ma i registi rivelano lentamente interessi più profondi: Evelyn scoprirà infatti come sarebbero potute andare le cose in altri scenari e anche come la sua esistenza apparentemente banale si collochi rispetto a quelle linee temporali alternative.

La 60enne Michelle Yeoh non ha perso nulla della sua grazia e, se è certamente piacevole vederla alle prese con le elaborate scene di combattimento, a volte comiche, il vero punto di forza della sua performance è la sua interpretazione della disillusione di Evelyn. Cercando di tenere a galla la lavanderia a gettoni, sconvolta dalla richiesta di divorzio del marito e frustrata dal fatto che non riuscirà mai ad accontentare lo scontroso padre (un James Hong affabilmente irascibile), la donna non combatte solo contro le forze dell’oscurità, ma anche contro le sue profonde preoccupazioni di non avere molto da offrire. Le battute sono spesso forzate e lo sviluppo eccessivamente spiccio, ma Michelle Yeoh conferisce pregnanza alla narrazione.

EVERYTHING, EVERYWHERE, ALL AT ONCE film michelle yeohKwan e Scheinert passano senza soluzione di continuità da un aspect ratio all’altro, a volte addirittura all’animazione, e più in generale trattano le inquadrature come un parco giochi per infinite sperimentazioni (quando le molteplici linee temporali di Evelyn iniziano a creare scompiglio nella sua psiche, lo schermo si frammenta come uno specchio rotto, mostrando i molteplici riflessi di Evelyn).

Ma per tutti i dettagli visivi e le gag bizzarre (un bagel si rivela fondamentale per la trama …), Everything Everywhere All At Once, come il recente Red della Pixar (la recensione), è imperniato su un rapporto disfunzionale tra madre e figlia. Più Evelyn e Joy/Jobu si confrontano, più il film diventa un’acuta metafora delle lotte generazionali che dividono i genitori dai figli.

Come detto, la strada è lunga per arrivare all’atto finale, che si rivela un saluto sorprendentemente toccante all’apprezzamento della vita che abbiamo e delle persone che la rendono in qualche modo unica. Il fatto che un sentimento simile debba essere presente nello stesso film dove i personaggi si infilano oggetti cilindrici nel retto per ottenere superpoteri suggerisce, tuttavia, ciò che è intrigante – ma anche tonalmente ‘estroso’ – di Everything Everywhere All At Once. Questo vorticoso esperimento cinematografico fa un po’ di tutto contemporaneamente, non sempre in modo soddisfacente, ma mai con timidezza.

Di seguito trovate il trailer doppiato in italiano di Everything Everywhere All At Once, nei nostri cinema dal 6 ottobre:

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