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Titolo originale: ບໍ່ມີວັນຈາກ , uscita: 19-09-2019. Regista: Mattie Do.

Clip e poster per The Long Walk: un uomo parla coi morti cercando il senso della vita

02/09/2019 news di Redazione Il Cineocchio

La regista laotiana Mattie Do presenta in anteprima al Festival di Venezia la sua ultima fatica

Dopo aver portato il suo precedente lungometraggio, Dearest Sister, al Fantastic Fest tre anni fa ed essere entrato nella corsa agli Oscar come primo film in assoluto proveniente dal Laos, la regista Mattie Do (la nostra intervista esclusiva) torna ora sulle scene con The Long Walk (Bor Mi Vanh Chark), dramma dalle sfumature soprannaturali attualmente in anteprima all’interno del programma delle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia.

the long walk mattie do film posterQuesta la trama ufficiale:

Un vecchio percorre le strade polverose che portano dalla sua fattoria isolata al più vicino villaggio rurale, in compagnia di uno spirito silenzioso, della cui morte fu testimone cinquant’anni prima. Nel corso del tempo il dolore provato per aver perso la madre a causa della tubercolosi, ha generato nell’uomo il bisogno patologico di alleviare la sofferenza dei malati terminali, praticando l’eutanasia a diverse donne. Quando si rende conto che lo spettro compagno di viaggio è in grado di trasportarlo indietro nel tempo, il vecchio prova a modificare il proprio passato, cercando di convincere il suo io più giovane a prevenire la sofferenza della madre agonizzante.

Tra i protagonisti del film ci sono Yannawoutthi Chanthalungsy, Por Silatsa, Noutnapha Soydara, Vilouna Phetmany e Chansamone Inoudom.

Mattie Do ha detto:

Ho iniziato con l’immagine di un vecchio che spingeva una moto su una strada sterrata in direzione di uno skyline avveniristico. Un uomo isolato che cerca di sopravvivere come può tra le crepe del progresso. I film ambientati nei contesti rurali di Paesi in via di sviluppo, spesso tendono a rendere visivamente seducente la povertà. Tendono a rappresentare la vita dei villaggi come meditativa e spirituale semplicemente perché non è urbana. Queste rappresentazioni che definiamo come poverty porn sono spesso riduttive e false. La mia storia è legata al progresso, ma non riguarda la corruzione o il degrado. Non è una visione consolatoria del mondo in via di sviluppo, perché mostra gli errori personali

In attesa di capire quando verrà distribuito, di seguito trovate intanto una clip internazionale di The Long Walk, che ci dà un assaggio delle atmosfere dell’opera:

Fonte: YouTube

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