Voto: 7/10 Titolo originale: Copshop , uscita: 09-09-2021. Regista: Joe Carnahan.
Copshop – Scontro a Fuoco: la recensione del film tarantiniano di Joe Carnahan
21/11/2021 recensione film Copshop - Scontro a fuoco di Marco Tedesco
Frank Grillo e Gerard Butler sono i protagonisti di un action thriller solido e divertente, con cui il regista dimostra di aver appreso alla grande le lezioni del collega di Knoxville
Durante la metà degli anni ’90, sulla scia dell’imprevedibile ascesa di Quentin Tarantino, il panorama cinematografico americano fu improvvisamente popolato da tutti i tipi di ‘aspiranti Pulp Fiction’. Alcuni migliori di altri. Joe Carnahan ha iniziato con uno di questi, Sangue, proiettili e ottani del 1998 (che è stato anche paragonato a El Mariachi di Robert Rodriguez). Nel corso dei suoi oltre due decenni di produzione cinematografica (e televisiva), il filmmaker oggi 52enne non ha deviato molto da questa pista e, sebbene Copshop – Scontro a Fuoco potrebbe non essere la sua fatica di maggior successo, è probabilmente da annoverarsi tra i thriller influenzati da QT più riusciti dell’ultimo quarto di secolo.
Quentin Tarantino è noto principalmente per quattro elementi: dialoghi arguti e zeppi di parolacce, improvvise esplosioni di violenza, colpi di scena a sorpresa e un uso copioso di vecchie canzoni (a volte oscure). Con Copshop – Scontro a Fuoco, Joe Carnahan cattura al meglio i primi tre (ignorando completamente il quarto). Dopo una prima ora a lenta combustione, il film aumenta il numero di giri gettando sullo schermo una pioggia di sangue, budella e proiettili. Certo, gli ultimi 20 minuti appaiono un po’ sciatti, con un colpo di scena di troppo e un finale fuori fuoco che potrebbe suggerire ottimisticamente un sequel, ma tutto il resto è solido.
La star non è Gerard Butler, anche se è il nome più importante del cast. Invece, è Alexis Louder, che interpreta l’ufficiale di polizia Valerie Young, alias ‘l’unico personaggio simpatico di tutto il dannato film’. È uno dei poliziotti in servizio quando vengono arrestati due criminali. Il primo è Teddy Murretto (Frank Grillo), che ha una taglia così grande sulla testa che lui stesso pensa che il posto più sicuro dove poter stare sia in prigione.
L’altro è Bob Viddick (Butler), che tutti pensano sia un ubriacone finché non si scrolla di dosso la sceneggiata e inizia a scambiare battute non troppo amichevoli con Teddy. Sembra che Bob sia un famigerato killer e Teddy sia il suo prossimo obiettivo. Come spettatori, rimaniamo in attesa dell’inevitabile resa dei conti. Valerie ha un posto in prima fila, che alla fine diventa molto di più.
Joe Carnahan alza la posta in gioco aggiungendo un secondo killer nel mix. Mentre Bob si considera “un professionista”, descrive il suo rivale, Anthony Lamb (Toby Huss), come “uno psicopatico”. Certamente, le cose si fanno più sanguinose una volta che Anthony (“Chiamami Tony”) entra nella stazione di polizia. Nel miscuglio ci sono anche le sottotrame che coinvolgono un procuratore generale assassinato (ci vengono fornite le informazioni pertinenti tramite i notiziari televisivi) e Ryan O’Nan nei panni di un poliziotto corrotto che apparentemente lavora per le stesse persone che hanno assunto Anthony, sebbene sia dietro per il numero di uccisioni completate (per chiunque stia tenendo il punteggio).
Copshop – Scontro a Fuoco fa tutto il necessario per mantenere lo spettatore attento e interessato per le quasi 2 ore complessive. Le interazioni tra Valerie, Bob e Teddy sono intrise di suspense e, sebbene il contenuto dei dialoghi non salga ai livelli espressi da Quentin Tarantino, il ritmo c’è. L’esplosione di violenza arriva come una valvola di sfogo, rilasciando la tensione in un’espulsione orgiastica.
Valerie è un affascinante mix di tenacia e vulnerabilità. Sebbene il film possa assemblarsi attorno al confronto tra Teddy e Bob, lei rappresenta il cuore di Copshop – Scontro a Fuoco, che è per la gran parte presentato dal suo punto di vista. Ci sono momenti in cui la donna sembra un po’ il John McClane del primo Die Hard – una persona normale costretta dalle circostanze a fare cose straordinarie.
Uno degli aspetti più interessanti di Copshop – Scontro a Fuoco è il modo in cui Gerard Butler, l’eroe di innumerevoli action di serie B, si lascia scivolare in un ruolo secondario. Sovvertendo le aspettative (molti si aspetterebbero che sia in primo piano), l’attore è in grado di fare e dire cose che si traducono in un personaggio deliziosamente ambivalente. Il suo Bob non ha un grande arco narrativo, ma è molto più interessante della comune ‘macchina per uccidere’. E interagisce alla grande con entrambi i suoi co-protagonisti.
Pur non avendo smosso le masse negli Stati Uniti, Copshop – Scontro a Fuoco non è stato molto costoso da realizzare (prova lampante che non è necessario spendere centinaia di milioni di dollari per girare un buon un thriller d’azione) e probabilmente recupererà spettatori in streaming.
Si può definire il classico esempio del tipo di film di cui abbiamo più bisogno. Ci dà anche qualcosa che non vediamo molto: un’eroina nera che si scontra faccia a faccia con tre cattivi bianchi Alpha. I fan di Quentin Tarantino sanno bene che l’approccio del regista di Knoxville alla scelta e allo sviluppo di un suo progetto comporta lunghe pause. Ebbene, Copshop – Scontro a Fuoco è il tipo di titolo che può aiutare a colmare questi vuoti temporali.
Di seguito trovate il trailer internazionale di Copshop – Scontro a Fuoco, in esclusiva su Sky dal 22 novembre:
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