Titolo originale: Next Floor , uscita: 15-05-2008. Regista: Denis Villeneuve.
Cortometraggio | Next Floor è l’accusa da incubo di Denis Villeneuve al consumismo e all’ingordigia
25/03/2020 recensione film Next Floor di Redazione Il Cineocchio
Nel 2008, prima di farsi conoscere al grande pubblico, il regista canadese girava un'opera grottesca e bizzarra
Chiunque abbia visto Enemy (2013) sa che Denis Villeneuve non sempre predilige una narrazione lineare che si presti facilmente all’interpretazione e all’analisi. Prisoners (2013) è in questo senso più ‘chiaro’, ma il regista canadese riesce comunque a fare un ottimo lavoro mantenendo alta la quantità di ipotesi e intrighi in tutto il thriller. Anche l’incredibile La donna che canta, nominato nel 2010 per l’Oscar al Miglior film straniero, è un giro sulle montagne russe con rivelazioni e colpi di scena imprevedibili. Tuttavia, nessuna di queste opere per il cinema al bizzarramente sbalorditivo cortometraggio Next Floor del 2008, che recentemente abbiamo citato tra le possibili influenze di Il Buco di Galder Gaztelu-Urrutia (la recensione).
I 9 minuti praticamente senza dialoghi di Next Floor si svolgono interamente attorno a una grande tavola da pranzo imbandita. Un miscuglio di individui estremamente golosi – per lo più uomini, poche sono le donne – vestiti in lussuosi abiti impolverati, si riempiono la bocca avidamente e rapidamente con quanto più cibo possibile. I piatti sono opulenti (e quasi sicuramente ripugnanti per i vegetariani). Tantissimi tipi diversi di carne. Animale dopo animale (sempre più rari e bizzarri peraltro), cadavere dopo cadavere.
I commensali li ingurgitano senza tante cerimonie, a malapena masticando o deglutendo, scambiandosi solo piccoli cenni di approvazione l’uno l’altro. Dopo ogni morso, un piccolo esercito di camerieri consegna un altro vassoio stracolmo sul tavolo da cui attingere. E in poco tempo, inarcandosi sotto il peso del cibo, con gli avventori che si rimpinzano tutt’attorno, il pavimento sotto di loro comincia a crepitare e poi si sfonda, facendo precipitare tutto al piano inferiore, dove la storia ricomincia da capo come se niente fosse. Le uniche parole pronunciate accompagnano questi momenti, quando il maître prdina al suo staff di scendere al “piano successivo”.
Dunque, qual è il significato di Next Floor? Una teoria è che i commensali si trovino all’Inferno, espiando le conseguenze dei peccati di gola in vita (pensate al terzo cerchio in cui Dante rinchiude gli ingordi). Costretti ad alimentarsi a velocità doppia rispetto al normale, si ingozzano finché non sprofondano sempre più giù nell’abisso della dannazione eterna. Ad avvalorare questa ipotesi, la donna che piange e sembra tentennare potrebbe essere un’anima appena arrivata al tavolo, disperata per la situazione, pentita delle scelte che ha fatto in vita, che l’hanno portata lì. Cerca di lottare e opporsi al suo destino, ma questo è inevitabile, una battaglia che non potrà mai vincere.
Oppure, Next Floor è un attacco al consumismo estremo e alla voracità e avidità con cui gli esseri umani, come specie, stanno consumando le risorse di questo pianeta e sterminando (leggi: divorando) le altre specie che lo popolano? Date uno sguardo agli animali serviti al banchetto. Oltre a piatti tradizionali come salsicce, pollame e bistecche di manzo, ci sono antilopi e piccoli mammiferi, assieme e creature in via di estinzione come il rinoceronte. E la presentazione dei piatti spesso giunge barbaricamente, con teste di animali e organi interni in bella mostra in modi che potrebbero far rivoltare lo stomaco a qualsiasi tavolo, tranne questo.
Scritto da Jacques Davidts da un’idea di Phoebe Greenberg, il film vede protagonisti Simone Chevalot, Luc-Martial Dagenais, Kenneth Fernandez, Mathieu Handfield, Ariel Ifergan, Neil Kroetsch, Jean Marchand, Sergey Marchenko e Deepak Massand.
Di seguito i 9 minuti di Next Floor, che rivelano gli aspetti più insospettabilmente grotteschi di Denis Villeneuve:
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