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Dossier: Ghostbusters 3, la storia di un sequel impossibile (fino a Legacy)

23/11/2021 news di William Maga

Dal 1989 Dan Akroyd e Harold Ramis hanno provato a lungo a realizzare il terzo film della saga, ma qualcosa glielo ha sempre impedito, almeno fino ad oggi

ghostbusters III fake poster

E chi chiamerai? Per decenni, a quanto pare, nessuno. Dopo il successo di Ghostbusters di Ivan Reitman del 1984 (l’approfondimento) e il suo sequel del 1989, meno apprezzato ma ancora finanziariamente vincente, Ghostbusters II, un terzo film del franchise avrebbe dovuto essere inevitabile. Allora, perché ci sono voluti oltre 30 anni per vederlo?

Mentre propaggini come i videogiochi di Ghostbusters, i fumetti e – in particolare – la serie animata The Real Ghostbusters (1986-1991) hanno mantenuto in vita il marchio, in una certa misura anche in modo fiorente nel corso degli anni, sono trascorse quasi tre decenni prima dell’uscita di un nuovo film per il cinema, il diffamato reboot ‘al femminile’ diretto da Paul Feig nel 2016. E ne sono passati altri cinque prima che Ghostbusters: Legacy (la recensione), annunciato come il primo sequel diretto della coppia originale di film per il grande schermo, arrivasse nelle sale cinematografiche.

Eppure, durante tutto questo lasso di tempo, svariati tentativi di far decollare un terzo film ufficiale di Ghostbusters, molti dei quali capeggiati dal ‘custode della fiamma’ Dan Aykroyd in persona, sono stati in qualche momento effettivamente scritti e/o entrati in ‘fase di sviluppo’. Molti di loro sono stati abbandonati presto a causa di problemi di budget, per l’impossibilità di coinvolgere l’altra star Bill Murray, oppure per la combinazione di entrambi i fattori (no Bill = no soldi).

Segue una cronologia dei ‘Fantasmi del passato’ di Ghostbusters 3, i follow-up scartati che ora infestano i tortuosi e sconfinati corridoi di quel temuto luogo noto come ‘Inferno della fase di sviluppo’.

Ghostbusters III Hellbent sceneggiaturaBenvenuti nell’Inferno dei Ghostbusters

Dan Aykroyd e il co-protagonista Harold Ramis, che aveva scritto i primi due film, erano interessati a lanciare un terzo film di Ghostbusters quasi subito dopo che Ghostbusters II era diventato un successo al botteghino. Anche se secondo quanto riferito lavorarono su una sceneggiatura per tutto il decennio successivo, le prime notizie concrete su Ghostbusters III sono emerse nel 1999, quando si diffuse la voce che una sceneggiatura intitolata Ghostbusters III: Hellbent era stata completata.

Secondo IGN, Hellbent doveva svolgersi a “ManHellton“, una versione alternativa di New York City situata proprio all’Inferno. Dopo che questa versione sotterranea della Grande Mela (Burning) si faceva troppo affollata, alcuni dei suoi abitanti iniziavano a essere rispediti nel nostro mondo – uno scenario alla George A. Romero del “quando non c’è più spazio all’Inferno …” – e scatenavano l’inevitabile caos. Questa situazione costringeva così gli Acchiappafantasmi ad entrare in azione e – alla fine – ad affrontare Satana in persona.

Se non che … i quattro Ghostbusters originali non sarebbero stati i personaggi principali di questo scenario, ma avrebbero fatto da supporto per una nuova squadra (un’idea che sarebbe aleggiata nell’aria fino al presente). Parte delle ragioni di questa scelta, ovviamente, era la riluttanza di Bill Murray a caricarsi nuovamente in spalla lo zaino protonico. L’idea era che Peter Venkman sarebbe andato in pensione all’inizio del film, ne sarebbe stata annunciata la morte e sarebbe tornato poi sotto forma di spettro in un colpo di scena finale.

Inutile dire che la sceneggiatura di Hellbent non venne mai girata, ma alcuni suoi aspetti sono stati utilizzati in seguito per Ghostbusters: Il videogioco del 2009. Ne riparleremo dopo.

Bill Murray fuori, Ben Stiller dentro?

La sceneggiatura di Hellbent ha circolato per diversi anni alla Columbia Pictures, già dietro ai primi due capitoli, ma, come accennato in precedenza, i costi di produzione e la mancanza di Bill Murray raffreddarono l’entusiasmo dello studio a procedere oltre. Nel 2002, Harold Ramis aveva infine riconosciuto che il progetto era più o meno in un limbo, e che Bill Murray era diventato “ostruzionista” nel realizzare un terzo film.

paul feig ghostbustersSi diffusero anche dei rumor secondo cui Bill Murray aveva persino scritto una nota su una delle bozze della sceneggiatura degli anni 2000 che diceva “Nessuno vuole pagare per vedere uomini grassi e vecchi che inseguono i fantasmi“. Dan Aykroyd ha però negato che il collega l’abbia redatta di suo pugno.

Nel 2006, tuttavia, Harold Ramis e Dan Aykroyd erano tornati alla carica, prendendo in considerazione l’idea di procedere con ciò che loro stessi descrivevano a InFocus come una variazione sulla sceneggiatura di Hellbent, anche se in seguito hanno negato le indiscrezioni secondo cui avevano cercato di coinvolgere comici del calibro di Ben Stiller e Chris Rock per recitare al fianco della squadra originale rimanente, nei panni di due nuove reclute.

Ghostbusters e il trattamento ‘alla The Office

Sebbene l’idea di Ghostbusters III stesse ancora fluttuando là fuori come un ectoplasma, solo nel 2008 ci sono state delle vere novità sul progetto, ma non furono necessariamente ciò che i fan volevano sentire. Variety riferì che la Columbia Pictures aveva ingaggiato gli sceneggiatori Lee Eisenberg e Gene Stupnitsky, entrambi produttori esecutivi della serie televisiva di successo The Office, per scrivere una versione completamente nuova del terzo possibile film della saga.

I due non furono del tutto una scelta inaspettata; avevano appena scritto Anno Uno, un film diretto da Harold Ramis, quindi la connessione con almeno uno dei Ghostbusters originali c’era. Ancora una volta, l’idea era che il terzo film avrebbe introdotto una nuova generazione di risolutori di problemi paranormali, sebbene il coinvolgimento dei quattro protagonisti storici fosse ora cambiato in “potrebbero tornare” anziché “se volessero tornare”.

Come nota a margine, lo stesso articolo di Variety affermava che uno dei motivi per cui un terzo film di Ghostbusters era stato ritardato così a lungo – erano allora passati quasi 20 anni dall’uscita di Ghostbusters II – stava nel fatto che lo sforzo economico per richiamare le star (Murray, Ramis, Aykroyd e il regista/produttore Ivan Reitman) sarebbe stato così impegnativo che sarebbe stato difficile per lo studio trarre un qualche profitto dal film stesso.

Ghostbusters videogioco 2009Nel frattempo, le possibilità che Bill Murray potesse apparire nel film continuavano a diminuire, nonostante Dan Aykroyd sostenesse che la nuova sceneggiatura offrisse al suo co-protagonista il “ruolo comico della vita“. E la situazione diventò ancora più amara quando Aykroyd cominciò a riflettere ad alta voce sul possibile recasting del ruolo di Peter Venkman. Una somma di fattori che generarono nuovo nervosismo tra i vertici dello studio, così la sceneggiatura di Stupnitsky/Eisenberg ritornò nella ‘fossa della fase di sviluppo’.

Ghostbusters: il videogioco

Il videogame del 2009 potrebbe essere allora la cosa più vicina al concept originale di Ghostbusters 3. Dan Aykroyd certamente lo ha pensato, suggerendo che fosse ‘canonicamente’ il terzo capitolo della serie. Quando il VG è stato distribuito, ha ricevuto recensioni per lo più positive e anche piacevolmente sorprese. I giocatori e i critici rimasero incantati dalla sua capacità di ricreare la strana alchimia di tono dei film originali, passeggiando sul filo del rasoio tra l’essere divertente e bizzarro (un trucco magico che nessun film del 21° secolo nel franchise ha più replicato).

Il videogioco permetteva ai giocatori di prendere il controllo di una quinta recluta silenziosa che partecipava alla cattura dei fantasmi nel 1991, lasciando che tutti e quattro gli attori principali originali si scambiassero battute negli intermezzi video. Sì, Bill Murray accettò di doppiare Peter Venkman.

Gran parte dei dialoghi e della struttura generale della trama del VG si basano su gag e schemi scritti da Dan Aykroyd e Harold Ramis, che a loro volta erano vagamente basati sulla premessa abbandonata di Ghostbusters: Hellbent. Tuttavia, il gioco rispecchia in molti modi Ghostbusters: Legacy, poiché piuttosto che parlare di Inferno, si concentra nuovamente su Gozer e la sua volontà di conquistare il nostro mondo, e presenta spettri già presenti nel primo film, come il famigerato Stay Puft Marshmallow Man.

bill murray ghostbusters 2016 cameoIl videogioco si tuffava anche nelle origini di Ivo Shandor, ma dal momento che la sceneggiatura di Ghostbusters: Legacy di Jason Reitman contraddice direttamente le rivelazioni di questo gioco sui retroscena di Gozer e Shandor, oltre a introdurre un interesse amoroso di Alyssa Milano per Peter Venkman (incongruo con il film del 2021), presumiamo che questo VG sia ormai fuori dal canone.

Ghostbusters In Black

Nel 2012 venne commissionata una nuova sceneggiatura, questa volta a Etan Cohen, scrittore di Men in Black 3 e collaboratore su Tropic Thunder. L’idea era di concentrarsi ancora una volta su un nuovo team, questa volta composto da studenti della Columbia University che scoprono i resti delle ricerche sul paranormale della banda originale e decidono di raccoglierne il testimone. Dan Aykroyd disse a Larry King che la storia avrebbe coinvolto la “fisica delle particelle” e che ci sarebbe stato un posto per Bill Murray nel film se “vorrà bussare alla porta”.

Poi, nel febbraio 2014, è morto Harold Ramis. Sebbene il coinvolgimento dell’attore/regista 69enne nella nuova versione di Ghostbusters III fosse considerato minimo, l’Hollywood Reporter ha rivelato che Ivan Reitman aveva chiesto allo studio che lo script fosse rielaborato per tenere conto dell’assenza dell’amico. Ma poco dopo, Reitman, che era da sempre stato incaricato di dirigere il terzo film, decise che non avrebbe più guidato il progetto e sarebbe rimasto soltanto in veste di produttore.

“Quando sono tornato dal funerale di Harold, è stato davvero commovente e mi ha fatto pensare a molte cose”, dichiarò Ivan Reitman. “Con Harold che non è più con noi, non potrei vederlo.”

Tra i registi considerati per il compito vennero sondati allora Ruben Fleischer, Phil Lord e Chris Miller e Paul Feig. Quest’ultimo  alla fine ottenne il lavoro … ma non per dirigere Ghostbusters III come precedentemente previsto. Sarebbe invece stato dietro alla mdp per un reboot con cast tutto al femminile, che sarebbe arrivato velocemente nei cinema suscitando la veemente reazione del fandom più tossico che, al di là dei meriti relativi del film, hanno portato a una resa molto più bassa delle attese al botteghino.

ghostbusters legacy film 2021Ghost Corps e Legacy

Forse anticipando una risposta migliore di quella che fu per il Ghostbusters di Paul Feig (in cui comunque Bill Murray, Dan Aykroyd ed Ernie Hudson hanno recitato in veste di personaggi diversi …), Ivan Reitman e la Sony (casa della Columbia Pictures) decisero di creare un nuovo banner di produzione chiamato “Ghost Corps”, che è stato presto essenzialmente accusato di voler creare un ‘universo condiviso’ dei Ghostbusters.

Vennero annunciati quindi due progetti: un nuovo film con i fratelli Russo alla regia e un cast tutto maschile che sarebbe stato potenzialmente guidato da Channing Tatum e Chris Pratt, e un film d’animazione. Il primo è stato poi ricollegato a un ‘parto dell’immaginazione’ di tutti dopo che il film di Paul Feig ha floppato, il secondo ha apparentemente subìto la stessa sorte a ruota.

Nel 2018 infine, Dan Aykroyd ha annunciato che era in fase di sviluppo una nuova sceneggiatura che prevedeva il ritorno di lui, Bill Murray e Ernie Hudson nei panni dei loro personaggi originali, ma soltanto 12 mesi più tardi è arrivato l’agognato annuncio ufficiale di Ghostbusters: Legacy. E dal momento che i tre compaiono effettivamente nel nuovo capitolo diretto da Jason Reitman, possiamo presumere che fosse proprio questo il progetto di cui parlava l’attore 69enne.

In ogni caso, il cimitero dei sequel abbandonati di Ghostbusters è senza dubbio affollato quanto lo stesso ManHellton.

Di seguito la scena dell’incontro ravvicinato con Gozer nel primo film del 1984:

Fonte: DoG