Dossier: Il mio vicino Totoro e un mini sequel ai limiti dell’invisibile
09/12/2024 news di Redazione Il Cineocchio
Lo Studio Ghibli l'ha realizzato nel 2002
Il mio vicino Totoro è senza dubbio uno dei film più amati dello Studio Ghibli. Questo capolavoro non solo ha dato allo studio il suo iconico logo, ma è anche un film perfetto: dolce e tenero, proprio come lo spirito della foresta che gli dà il titolo, ma al tempo stesso ricco di oscurità e di sfumature. È una storia che esplora come la fantasia aiuti i bambini ad affrontare momenti difficili, rendendolo il complemento ideale a una delle opere cinematografiche più strazianti mai realizzate, Una tomba per le lucciole.
Un classico Ghibli dalle radici profonde
Prodotto nei primi anni dello Studio Ghibli, Il mio vicino Totoro è stato distribuito nello stesso periodo di Una tomba per le lucciole, poco dopo Laputa – Castello nel cielo, che tecnicamente non era ancora un film Ghibli alla sua uscita iniziale. La storia segue due sorelle che si trasferiscono in una zona rurale del Giappone per stare vicino alla madre gravemente malata. Mentre il padre è via per farle visita, le due ragazzine vivono avventure magiche con gli spiriti della foresta.
Il successo del film è duraturo, non solo perché Totoro è diventato il logo dello studio e uno dei personaggi più riconoscibili del Ghibli, ma anche per il suo impatto culturale. Un esempio recente è l’adattamento teatrale della Royal Shakespeare Company, intitolato My Neighbour Totoro, che ha ricevuto numerosi premi. Questo riflette i principi dello Studio Ghibli, che non ha mai prodotto un sequel cinematografico per il film, fatta eccezione per La ricompensa del gatto, l’unico sequel nella loro filmografia, anche se con pochi personaggi ricorrenti.
Tuttavia, esiste davvero un sequel di Il mio vicino Totoro: un cortometraggio del 2002 intitolato Mei and the Kittenbus (o Mei e il piccolo Gattobus), che probabilmente in pochi avrete l’opportunità di vedere.
Mei e il piccolo Gattobus: un sequel esclusivo per il Museo Ghibli
Mei e il piccolo Gattobus – che dura 13 minuti – si concentra sul personaggio di Mei Kusakabe, la sorellina del film originale, e sulle sue avventure col cucciolo del Gattobus, e altri veicoli a tema felino. Nel cortometraggio, la doppiatrice Chika Sakamoto riprende il ruolo di Mei, Hitoshi Takagi torna a dare voce a Totoro, mentre Hayao Miyazaki stesso presta la voce al Nonno Gatto.
Questo corto è stato proiettato solo due volte al di fuori del Giappone: una volta negli Stati Uniti durante una raccolta fondi per il diabete giovanile e, più recentemente, al Festival di Cannes del 2024. A parte queste rare eccezioni, Mei and the Kittenbus è uno dei dieci cortometraggi prodotti esclusivamente per il Museo Ghibli di Mitaka, in Giappone, e per il Ghibli Park. Questi film vengono proiettati a rotazione nei teatri Saturn e Orion, rispettivamente al museo e al parco, e la loro visione dipende unicamente dal caso: non potete scegliere quale corto sarà proiettato durante la vostra visita.
Cortometraggi: una tradizione fondamentale per lo Studio Ghibli
Sebbene lo Studio Ghibli sia famoso per i suoi lungometraggi, ha una lunga storia di sperimentazioni in altri formati. Hayao Miyazaki ha iniziato la sua carriera in televisione con serie iconiche e influenti, mentre lo studio ha regolarmente prodotto corti e persino videoclip musicali tra un progetto importante e l’altro. Un esempio notevole è il video musicale On Your Mark, realizzato da Miyazaki per superare un blocco creativo durante la produzione di Principessa Mononoke.
I corti sono così importanti per la storia dello Studio Ghibli che persino il recente film premiato agli Oscar Il ragazzo e l’airone può essere ricondotto a questa tradizione. Dopo aver annunciato il suo ritiro nel 2013, Miyazaki fu convinto a tornare per realizzare il corto Boro il bruco, un’idea che aveva sviluppato nel 1995 e che voleva trasformare in un lungometraggio. Questo progetto non solo ha riacceso la sua passione per il racconto, ma ha anche segnato una svolta: è stato il primo film di Miyazaki a utilizzare un personaggio animato in CGI.
L’esclusività come marchio di unicità
La scelta di produrre e proiettare questi cortometraggi esclusivamente al Museo Ghibli o al Ghibli Park contribuisce alla loro unicità. Senza la pressione di rispondere alle aspettative del botteghino o al gusto del grande pubblico, questi lavori possono essere tanto strani ed esoterici quanto i creatori desiderano. Questo rende l’esperienza del Ghibli Park qualcosa di completamente diverso rispetto ai parchi tematici americani o europei: un viaggio intimo e unico nel cuore della creatività dello studio.
Il trailer di Il mio vicino Totoro:
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