Titolo originale: Santa Claus: The Movie , uscita: 29-10-1985. Budget: $50,000,000. Regista: Jeannot Szwarc.
Dossier: John Carpenter e il rifiuto a un (non) classico di Natale del 1985
03/12/2024 news di Redazione Il Cineocchio
Non venne trovato un accordo, con grandi rimpianti postumi dei produttori
Siamo arrivati a quel periodo dell’anno in cui tutti si dedicano a interminabili discussioni sui soliti argomenti ciclici: “Die Hard” è un film di Natale? Quale pellicola merita il titolo di miglior film natalizio di sempre? Altrettanto dibattuto, però, è quale sia il peggior film di Natale mai realizzato.
La risposta è più complessa di quanto sembri, poiché dipende da cosa si considera “brutto.” Uno dei titoli spesso nominati per questo poco invidiabile primato è il film del 1985 La storia di Babbo Natale (Santa Claus: The Movie), diretto da Jeannot Szwarc, già noto per opere polarizzanti come “Supergirl” e “Lo Squalo 2.”
Sulla carta, “Santa Claus: The Movie” aveva tutte le carte in regola per diventare un successo. La trama ruota intorno a un uomo chiamato Claus (interpretato da David Huddleston) che, consegnando giocattoli nel suo piccolo villaggio, finisce per diventare Babbo Natale grazie all’incontro con un elfo artigiano, Patch (Dudley Moore). Secoli dopo, al Polo Nord, Babbo Natale è esausto per il troppo lavoro, mentre Patch decide di lasciare il laboratorio per trasferirsi a New York e lavorare per una compagnia di giocattoli in crisi, gestita da un uomo d’affari senza scrupoli (John Lithgow).
In realtà, La storia di Babbo Natale si presenta come una sorta di storia delle origini del leggendario uomo in rosso, ma la sceneggiatura di David e Leslie Newman (“Superman”, “Superman II”, “Superman III”) è un vero disastro. A peggiorare le cose, il film è immerso nell’eccesso tipico degli anni ’80, con innumerevoli collaborazioni promozionali con McDonald’s, Coca-Cola e persino Pabst Blue Ribbon.
Un vero peccato, perché Huddleston è un Babbo Natale convincente, e Judy Cornwell, nei panni di sua moglie Anya, è una delle migliori interpretazioni live-action della signora Claus. Tuttavia, La storia di Babbo Natale non si avvicina nemmeno a essere uno dei migliori film con protagonista Babbo Natale (incassò negli USA meno di 25 milioni di dollari, da un budget vicino ai 50).
In un universo alternativo, però, il maestro dell’horror John Carpenter avrebbe potuto dirigere questo film, trasformandolo forse in un grande classico.
Le richieste di John Carpenter e il mancato progetto natalizio
La storia di Babbo Natale è nata dall’idea di Alexander e Ilya Salkind, il duo padre-figlio che aveva prodotto i film di Superman e sperava di replicare quel successo con un franchise dedicato a Babbo Natale. Secondo quanto riportato da Digital Spy, John Carpenter, reduce da successi come “La Cosa” e “Christine”, fu contattato per dirigere il film. Carpenter accettò l’offerta, ma a una condizione: che venissero soddisfatte le sue richieste creative.
Carpenter voleva riscrivere completamente la sceneggiatura ricevendone il pieno credito, comporre personalmente la colonna sonora, avere il controllo finale sul montaggio e scegliere Brian Dennehy per il ruolo di Babbo Natale.
All’epoca, Carpenter stava per girare “Grosso Guaio a Chinatown”, un periodo della sua carriera caratterizzato da audaci sperimentazioni creative, che spesso non sbancavano al botteghino ma diventavano cult nel tempo. Tuttavia, le richieste di Carpenter furono considerate eccessive dai Salkind, che decisero di affidarsi nuovamente a Jeannot Szwarc.
Pensare a cosa sarebbe potuto essere La storia di Babbo Natale con Carpenter alla regia è una tentazione irresistibile per molti appassionati. Immaginate un’epopea fantasy su una delle figure mitologiche più iconiche, guidata dalla visione unica di Carpenter.
L’idea di Brian Dennehy come Babbo Natale è particolarmente intrigante, soprattutto considerando che questo film si sarebbe collocato tra “Rambo” e “Cocoon” nella sua filmografia. Carpenter, invece, diresse “Starman“, che valse una nomination all’Oscar a Jeff Bridges e rimane il progetto più vicino a un film “familiare” nella carriera del regista.
Un’occasione mancata per un Natale firmato Carpenter
Tutto accade per una ragione, ma è difficile non rimpiangere ciò che avremmo potuto avere almeno nella colonna sonora: un Natale con una partitura musicale firmata da Carpenter. Sarebbe bastato concedergli ciò che chiedeva. Dopotutto, è Natale.
La storia di Babbo Natale resta un film divisivo, ma immaginare cosa sarebbe potuto essere nelle mani di Carpenter aggiunge fascino a questa curiosa vicenda cinematografica.
Di seguito il trailer internazionale:
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