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Voto: 6/10 Titolo originale: The Second Civil War , uscita: 04-12-1997. Regista: Joe Dante.

Dossier | La seconda guerra civile americana di Joe Dante: la satira improbabile che anticipa la realtà

12/01/2021 recensione film di Marco Tedesco

Nel 1997 Beau Bridges e Phil Hartman erano i protagonisti di un film per la TV che con la presidenza Trump sarebbe insospettabilmente diventato attuale al di là di ogni previsione

La seconda guerra civile americana film 1997

Se non molto tempo fa tutti quanti abbiamo contemplato le ramificazioni della Civil War della Marvel (per la quale sono stati presi a prestito il Paul Rudd di Runaway Daughters e le sue abilità di miniaturizzazione simili a quelle viste in Salto nel buio), quello che abbiamo visto all’inizio di questo 2021 in diretta TV fa tornare alla mente un altro conflitto armato – sempre di stampo hollywoodiano – che si è intensificato a causa del rifiuto ostinato di semplicemente arrendersi da parte dei suoi potenti istigatori.

Il riferimento è ovviamente alla situazione di stallo inscenata nel film La seconda guerra civile americana (The Second Civil War)  tra il governatore interpretato Beau Bridges, che prende la decisione di chiudere i confini dello stato dell’Idaho a un convoglio di profughi pakistani, e il Presidente degli Stati Uniti di Phil Hartman, i cui consiglieri pensano che aiuterebbe a rafforzare il suo consenso presso gli elettori l’inviare le truppe contro la Guardia Nazionale dell’Idaho e costringere così con la forza Bridges ad accettare i caparbi immigrati.

La seconda guerra civile americana (The Second Civil War) posterLa delicata situazione è modellata sulla scorta di una narrazione giornalistica sensazionalista da parte di una squadra di un’emittente simile alla CNN gestita da Dan Hedaya, che vende alla nazione l’idea che le tensioni siano destinate a sfociare presto in una guerra civile in piena regola. Gli eventi seguono allora il corso previsto dalla redazione, mentre altri stati rossi spediscono all’Idaho ulteriori soldati e l’intera America si sintonizza sulla diretta per seguire il conto alla rovescia delle 67 ore e mezza imposto dal Presidente (calcolato in modo da non sovrapporsi con una popolare soap opera e mettere così a repentaglio il voto del pubblico femminile).

Questa semi sconosciuta gemma satirica girata da Joe Dante, realizzata nel 1997 per la HBO come sorta di precursore di Small Soldiers (in Italia e altri paesi europei venne però distribuito al cinema), fin da subito era apparsa tanto divertente quanto inverosimile. Rivedendo La seconda guerra civile americana di questi tempi, il tutto sembra invece fin troppo pertinente, affrontando obiettivi che è difficile credere non siano basati su ciò che sta accadendo davvero negli USA in questo momento.

È significativo, ad esempio, che l’Huffington Post – più o meno consapevolmente – qualche tempo fa abbia pubblicato articoli che fanno riferimento alla divisione tra i sostenitori e gli oppositori di Donald Trump come a una “seconda guerra civile”, citando la sua dipendenza dall’ipernazionalismo xenofobo e dalle manifestazioni estremiste. Avere sullo schermo Beau Bridges, un ex liberale che si rivolge alla maggioranza conservatrice del suo stato, che sfrutta l’indignazione contro gli alieni illegali per mero guadagno politico – tra l’altro al fianco di sottotrame su un Presidente stupido il cui Consiglio di Gabinetto prende tutte le decisioni per suo conto e un possibile attacco terroristico a New York City … – rende la sceneggiatura curata dal regista e autore satirico canadese Martyn Burke ancora più profetico.

Joe Dante, il quale una volta ha detto “non si può fare una grande satira se non si ama ciò che si sta prendendo in giro“, ha potuto beneficiare d’altra parte dal fatto che questi spinosi problemi non fossero ancora così rilevanti nella metà degli anni ’90 come lo sono oggi, passando così per essere solo un grande affabulatore e un sagace filmmaker visionario che potesse permettersi di trattarli con tale tono scanzonato (l’obiettivo della distruzione nel film è la Statua della Libertà, a mo’ di Il Pianeta delle Scimmie).

Tra l’altro, sarebbe stato un Joe Dante ben più arrabbiato a dirigere nel 2005 la più ambiziosa – e meno efficace – satira televisiva Homecoming per la serie Masters of Horror (la recensione), permettendo al rancore personale verso l’amministrazione Bush e alla sua guerra fasulla di prevaricare il lato più leggero della storia.

La seconda guerra civile americana film 1997 joe danteNon ci sono cattivi in La seconda guerra civile americana, solo idioti ‘ben intenzionati’ e rappresentanti irresponsabili di suddetti idioti. Avendo precedentemente lavorato sull’assurdità della crisi dei missili cubani nel mondo della fantascienza atomica di Matinee (la recensione), Joe Dante espande qui quel racconto ammonitore di panico nazionale in una storia sull’impatto che avrebbero le politiche tese alla divisione in un tipo di mondo pazzo dove il buffonesco magnate di un reality show potrebbe avere in mano i codici di lancio nucleari.

Come intuibile, il regista ha scelto ancora una volta di accedere alla satira politica attraverso i media, avendo in precedenza presentato un team di giornalisti meno che scrupoloso in L’ululato e distorcendo l’etica confusa di mescolare notizie e intrattenimento con il personaggio di John Glover in Gremlins 2, la prima parodia ufficiosa fatta da Joe Dante di Donald Trump . “Se non è sullo schermo, non sta succedendo!” insiste Dan Hedaya, ignorando il fatto che è lui a decidere cosa vada su quello schermo. In questo senso, La seconda guerra civile americana è altrettanto preveggente nella sua rappresentazione di come i media di oggi vengono criticati, arrivando un decennio prima che il Daily Show iniziasse a chiedere conto alle reti statunitensi della loro spericolata presentazione del mondo in cui viviamo. Come esclama a un certo punto un cronista: “Grazie a Dio per l’arroganza, la lussuria e l’avidità, o faremmo tutti televendite!”.

Al di là del suo arguto sarcasmo sociale, La seconda guerra civile americana è un film realizzato in modo impressionante, soprattutto considerando che venne pensato per la televisione. Storicamente Joe Dante non ha mai dovuto destreggiarsi tra diversi personaggi disseminati in varie località, ma qui dimostra di avere la stessa abilità di un Robert Altman nell’intrecciare i molti fili della trama, ottenendo peraltro performance sopra la media da attori come Elizabeth Peña, Denis Leary e James Coburn – anche Roger Corman fa un ottimo lavoro come membro del team delle news.

La seconda guerra civile americana film 1997 danteBeau Bridges, che vinse un Emmy come attore non protagonista, è particolarmente accattivante mentre tormenta l’esasperata reporter interpretata dalla Peña, arrivando persino a silenziare la conferenza stampa del Presidente che sta affrontando la loro controversia per cercare di conquistare la donna.

Compaiono anche un paio di affezionatissimi di Joe Dante come membri del Gabinetto (il grande Kevin McCarthy e il leggendario William Schallert), mentre Phil Hartman, la cui versione di Bill Clinton (una figura che si rivelò inefficace contro il sentimento restrizionista e anti-immigrati presente nel governo repubblicano proprio durante la metà degli anni ’90) era stata proprio in quegli anni forse la caricatura più raffinata di una figura politica importante nella storia del SNL.

Il suo presidente in La seconda guerra civile americana non ha un nome, il che ci porta a chiederci: potrebbe essere lo stesso personaggio visto in Small Soldiers l’anno seguente? Il Presidente Phil Fimple?

Chiudiamo allora con una citazione senza tempo: “La gente vota per lo sfrigolio, non per la bistecca. È solo in seguito che dovranno addentarla”. È ora che impariamo tutti a separare lo sfrigolio dalla bistecca, per non finire tutti sulla griglia …

Di seguito una scena di La seconda guerra civile americana: