Titolo originale: Léon: The Professional , uscita: 14-09-1994. Budget: $16,000,000. Regista: Luc Besson.
Dossier | Léon di Luc Besson: c’è una storia vera alla base della relazione ‘insolita’ del film
25/02/2020 news di Redazione Il Cineocchio
Il celebre action lolitesco con Jean Reno e Natalie Portman del 1994 è stato almeno in parte ispirato dalla scandalosa relazione tra il regista francese e la giovanissima moglie Maïwenn Le Besco
Se ricordate, un paio di anni fa, lo stesso giorno in cuiAsia Argento, durante il Festival del cinema di Cannes, accusò apertamente di stupro Harvey Weinstein, arrivò anche la notizia che una giovane attrice aveva presentato una denuncia alla polizia accusando il Luc Besson di “un violento assalto sessuale”. La donna, che desiderava rimanere anonima, aveva recitato in due dei suoi film e sosteneva che la violenza fosse avvenuta dopo un incontro con il regista francese al Bristol Hotel di Parigi (per inciso, Luc Besson negò le accuse.)
Ne seguirò aspri dibattiti in Francia, con l’Assemblea Nazionale che arrivò ad approvare alcune misure intese a frenare le molestie e le aggressioni sessuali, inasprendo le pene per suddetti crimini. Tuttavia, non si riuscì a stabilire concretamente quale dovesse essere l’età ‘giusta’ per definire la consensualità. Mentre l’età del consenso in Francia è tecnicamente fissata a 15 anni, i legislatori hanno stabilito che il sesso tra individui di età superiore ai 18 anni e individi di età inferiore ai 15 anni può essere classificato come stupro solo se si può dimostrare che la vittima “mancava del discernimento necessario per acconsentire”.
In ogni caso, il genere di accuse rivolte a Luc Besson (definitivamente rigettate dalla Corte nel 2019 dopo nove mesi di indagini e nessuna prova certa raccolta a suo carico) e la legislazione controversa di cui sopra, ha ricordato all’opinione pubblica il film che lo ha reso una star internazionale, Léon del 1994.
Oggi, il 60enne Luc Besson è tra i filmmaker più noti d’Europa grazie a film come Il Quinto Elemento, Lucy e Valerian e la città dei mille pianeti (il film non americano più costoso di sempre, con 180 milioni di dollari di budget) ed è a capo dello studio cinematografico EuropaCorp. Nei primi anni ’90, però, era soltanto un giovane regista indipendente con alcuni sorprendenti e scandalosi titoli all’attivo, tra cui il film d’azione del 1990 Nikita.
Ma la svolta arrivò proprio con Léon.
Distribuito nei cinema nel 1994, racconta la storia di un sicario di poche parole di origini taliane (Jean Reno), che opera nella Little Italy di New York City e che si ritrova a far da balia a una ragazzina di 12 anni, Mathilda (Natalie Portman), ricercata da una banda di corrotti agenti della DEA, guidati dall’imprevedibile Gary Oldman.
Ci sono echi di Pigmalione e Lolita, poiché Mathilda è istruita ai metodi del killer, parallelamente confessando ripetutamente il suo amore per il suo ‘protettore’ molto più vecchio di lei. In una scena, si traveste da Marilyn Monroe ed esegue la classica “Happy Birthday, Mr. President”; in un’altra, apparentemente troppo audace per la versione uscita negli Stati Uniti, discute di voler perdere la sua verginità con lui (ma Léon non ricambia l’offerta).
Alcuni critici, tra cui il noto Roger Ebert, trovarono la relazione tra i due protagonisti disturbante: ” … Ma da qualche parte nella mia mente c’è il pensiero preoccupato che ci sia qualcosa di sbagliato nel mettere un personaggio di 12 anni nel bel mezzo di questa azione … in quello che è essenzialmente un esercizio – un elegante thriller urbano – sembra volere strumentalizzare la giovinezza della ragazza senza davvero approfondire”.
Va detto che per il ruolo di Mathilda fu presa in considerazione inizialmente anche l’allora 17enne Liv Tyler, che venne scartata però perché troppo “vecchia”. Tra l’altro, anni dopo, Natalie Portman ha rivelato che dopo la partecipazione a Léon al successivo Beautiful Girls (1996), in cui interpretava l’oggetto dell’ossessione di un uomo adulto, cominciò a ricevere lettere da alcuni fan dal contenuto “sessualmente esplicito”, arrivando a riconsiderare molto più cautamente le offerte di lavoro seguenti.
In ogni caso, Léon si rivelò un successo critico e commerciale, incassando 46 milioni di dollari in tutto il mondo su un budget di 16 milioni di dollari e catapultando Luc Besson tra i registi di serie A.
Ciò di cui molti erano – e sono ancora – inconsapevoli, è che Léon fosse, sotto sotto, un sospetto esempio di arte che imita la vita.
Stando al Washington Post infatti, Luc Besson incontrò l’attrice bambina Maïwenn Le Besco quando lei aveva solo 12 anni, proprio la stessa età di Mathilda nel film. Lui aveva invece 29 anni. I due hanno affermato di aver iniziato a vedersi in senso ‘romantico’ quando la ragazza ha compiuto 15 anni. Maïwenn ha poi dato alla luce la loro prima figlia – Shanna – all’età di 16 anni, nel 1993 (Luc Besson aveva 33 anni), e successivamente si è trasferita a Los Angeles. Appare brevemente durante le sequenze iniziali di Léon nel ruolo della “ragazza bionda” (così è accreditata nei titoli di coda) sdraiata nuda sul letto, il suo corpo avvolto nelle lenzuola, dopo aver appena ‘aiutato’ un boss del crimine di mezza età.
Maïwenn ha detto:
Quando Luc Besson ha girato Léon, la storia di una ragazza di 13 anni innamorata di un uomo più grande, è stato decisamente ispirato da noi due, poiché è stato scritto mentre la nostra storia iniziava. Ma nessuno dei media ha fatto questo collegamento.
In un’intervista al magazine francese L’Express, Maïwenn ha poi ribadito:
Léon era questa storia d’amore tra una ragazza di 12 anni e un uomo di 30 anni decisamente ispirata alla nostra.
L’attrice e regista ha quindi spiegato di aver tentato di scrivere un libro sulla sua relazione con Luc Besson e sulle chiacchierate con altre star del cinema di Los Angeles avvenuto nel corso degli anni, ma che quando l’editore gli diede il titolo Beverly Hills or Lolita Love, lei ne vietò la pubblicazione. (Maïwenn non ha risposto alle richieste di ulteriori commenti su questa storia, mentre un rappresentante di Luc Besson ha rilasciato la seguente dichiarazione al Daily Beast: “Luc Besson non ha mai commentato la sua vita privata, e il suo approccio rimane invariato.”)
Poi, durante le riprese di Il Quinto Elemento, uscito nel 1997, dove Maïwenn interpreta la memorabile aliena cantante lirica blu Diva Plavalaguna, Luc Besson decise di lasciarla per l’attrice principale del film, Milla Jovovich. “Avevo avuto una figlia da giovanissima, quindi avevo realizzato il mio sogno, e poi … lui mi ha lasciato. Da lì tutto è crollato per me”, ha ricordato Maïwenn. Tornata in Francia con la bambina, gradualmente è divenuta una regista di talento, arrivando a dirigere l’acclamato Polisse nel 2011. La storia? Una fotografa (Maïwenn) deve seguire una squadra di protezione dei minori della polizia di Parigi che rintraccia i pedofili e salva i bambini sfruttati sessualmente …
Di seguito una scena significativa di Léon:
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