Voto: 6.5/10 Titolo originale: The Quest , uscita: 19-04-1996. Budget: $30,000,000. Regista: Jean-Claude Van Damme.
Dossier: The Quest – La Prova di (e con) Jean-Claude Van Damme, un esordio alla regia da promuovere
17/02/2022 recensione film La prova di Marco Tedesco
Nel 1996 il campione di arti marziali faceva il salto dietro alla mdp, per un risultato tutt'altro che disastroso
Se nel 1996 vi avessero detto che Jean-Claude Van Damme – il campione belga di kick-boxing divenuto attore di una certa fama mondiale nell’ambito delle pellicole hollywoodiane d’azione – stava per ritornare nei cinema con un film da regista, ci avreste creduto? Forse, dopo qualche iniziale titubanza, sì, specie visto che non sarebbe stato certo il primo ‘attore’ a passare dietro alla mdp dopo una lunga gavetta. Ma se vi avessero invece detto che tale film, intitolato The Quest – La Prova, non era affatto tremendo, avreste continuato a fidarvi del vostro interlocutore? Già più improbabile.
Eppure, avreste fatto meglio a non abbandonare la conversazione sdegnati. The Quest – La Prova non è certo un ‘instant classic’ del genere, ma è comunque uno scanzonato viaggio nella fantasia che – qualora siate bambini, all’anagrafe o nell’animo … – vale ampiamente il prezzo del biglietto.
Jean-Claude Van Damme aveva covato questo debutto per ben quattro anni. Dal 1989 era considerato una delle massime celebrità in ambito di arti marziali cinematografiche, ma gli andava dato atto di aver anche puntato su ruoli che andassero al di là della mera lotta spettacolare in sé e per sé.
Ad esempio, Timecop – Indagine dal futuro del 1994 era stato un copione molto sofisticato sui viaggi nel tempo, Senza tregua (1993) aveva avuto il merito di portare a Hollywood il grande regista cantonese John Woo. Certo, JCVD restava un interprete abbastanza pietrificato, ma al confronto di autentici ‘cyborg’ come i colleghi Steven Seagal o Chuck Norris il suo volto aveva cominciato ad acquisire sfumature che, con un p’‘ di generosità, si potevano definire ‘espressioni’.
Nel corso del film assistiamo a momenti di ironia e di introspezione, e JCVD li lascia di buon grado ai suoi illustri comprimari, l’elegantone Roger Moore e il sanguigno James Remar.
La prova inizia come un romanzo di Emilio Salgari, ha digressioni alla Sergio Leone, spunti alla 007 (c’è Roger Moore, appunto) e un secondo tempo tutto concentrato sulle arti marziali. The Quest – La Prova è insomma un poderoso centone, nulla di tremendamente originale, ma si beve come un bicchier d’acqua.
Si immagina che negli anni ’20 un monastero tibetano convochi i più forti lottatori del mondo per un torneo. In palio c’è un dragone d’oro massiccio, ma soprattutto la fama imperitura. In parallelo, il film narra l’avventurosa storia di Chris DuBois (Van Damme), ragazzo di strada, capo di una gang di simpatici orfanelli alla Oliver Twist che agiscono in quel di New York. Attraverso inenarrabili peripezie, DuBois si ritrova al fianco del sedicente ‘Lord’ Dobbs (Moore), avventuriero inglese nei mari della Cina che prima lo salva dai pirati, poi – avendolo visto menar le mani – lo vende a un gran maestro thailandese che lo trasforma in un super campione di Muay Thai.
Mesi dopo, DuBois e Dobbs si ritrovano, e intercettano il campione americano, Maxie Devine (Remar), che si sta recando al cimento lassù in Tibet. Naturalmente lo seguono: Dobbs perché spera di metter le mani sull’oro, DuBois perché sogna di combattere contro i migliori.
Inutile specificare che DuBois/Van Damme prenderà il posto di Maxie e farà strage degli avversari sull’infuocato ring: d’altronde, il fisicatissimo JCVD è la star e il regista, come si poteva pensare che lasciasse un po’ di gloria agli altri?
All’interno dei 95 minuti di The Quest – La Prova c’è un po’ di tutto, anche zeppe di sceneggiatura abbastanza agghiaccianti, ma si possono perdonare per la scanzonatezza dell’insieme.
Jean-Claude Van Damme in versione regista se la cava dignitosamente, grazie soprattutto alla perizia dell’operatore David Gribble e, c’è da scommetterci, all’assistenza del produttore esecutivo Peter MacDonald, già dietro a Rambo III e all’epoca anche uno dei migliori registi di seconda unità in circolazione (alle spalle anche Batman, Rambo II, L’impero colpisce ancora e In compagnia dei lupi). I concorrenti del torneo – tra cui spicca il colosso Abdel Qissi, già visto in Lionheart del 1990 – sono autentici campioni di arti marziali, ciascuno dotato di un proprio personalissimo stile di combattimento, una manna per gli appassionati.
Insomma, un esordio imprevedibilmente rispettabilissimo, nel genere – altrettanto rispettabile – dell’intrattenimento puro.
Di seguito trovate il trailer internazionale di The Quest – La Prova:
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