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Voto: 5.5/10 Titolo originale: Escape Room: Tournament of Champions , uscita: 01-07-2021. Budget: $15,000,000. Regista: Adam Robitel.

Escape Room 2: Gioco Mortale, la recensione del film horror di Adam Robitel

22/09/2021 recensione film di Marco Tedesco

Taylor Russell e Logan Miller sono ancora una volta messi a dura prova, ma il meccanismo della sceneggiatura si inceppa, scegliendo una strada troppo tortuosa invece di quella più sicura

escape room 2 film

Un paio di anni fa, Escape Room di Adam Robitel era riuscito contro ogni aspettativa a racimolare oltre 150 milioni di dollari complessivamente a fronte di un budget di appena 9, nonostante il giudizio della critica fosse stato generalmente piuttosto freddo a riguardo (e il nostro in particolare, la recensione). Ma si sa, a Hollywood incasso che vince non cambia, e così il regista 43enne è stato subito precettato per lavorare al sequel, Escape Room 2: Gioco Mortale (Escape Room: Tournament Of Champions) ora arrivato nelle nostre sale.

Per farla breve, il film difficilmente convincerà allo stesso modo quelli che si erano all’epoca sbilanciati in favore del capostipite. Figuratevi gli altri. Per farla un po’ più lunga, le ragioni dell’ulteriore delusione richiedono di scavare in una continuazione nemmeno troppo forzara che si riflette – e perde – nelle dinamiche dei secondi capitoli poco (o malamente) ragionati.

Per capirsi, se – con le dovute differenze e riverenze – l’idea di fondo dovrebbe essere di rendere Escape Room il franchise erede di Saw, Gioco Mortale fa un doppio salto mortale carpiato e va in avanti direttamente a Saw IV. Le trappole mortali abbelliscono la grandiosità scenica, la narrazione manca aggressivamente di suspense e nessuno dei due aspetti riesce a bilanciare l’altro quando alcuni nuovi (vecchi …) concorrenti diventano le pedine nel nuovo rompicapo intessuto dalla diabolica Minosse.

escape room 2 film poster 2021Solo poche settimane dopo essere fuggiti dal labirinto a invito della Minosse, Zoey (Taylor Russell) e Ben (Logan Miller) non perdono tempo per viaggiare fino a New York nella speranza di far saltare la copertura della compagnia. Cosa succede invece? I due sopravvissuti si ritrovano rinchiusi in un vagone della metropolitana con i precedenti vincitori del gioco, costretti loro malgrado a partecipare un’altra volta.

Questa, tuttavia, è solo la “Fase 1” nell’evoluzione del combattimento dei gladiatori della Minosse, poiché un altro stuolo di elaboratissime stanze ricolme di pericolosi indizi richiede di trovare la relativa soluzione per evitare la morte, ancora una volta.

Se avete accettato la visione meramente per rimirare l’allestimento scenico delle escape room e le illimitate e fantasiose torture escogitate dalla Minosse, forse allora Escape Room 2: Gioco Mortale sarà sufficiente ad appagarvi. Una banca con un enorme caveau, una spiaggia costiera battuta dalle onde e un vivace incrocio pedonale di New York City offrono quel tipo di invenzioni attese dal pubblico che aprono voraci doline, fanno piovere acido oppure attivano tagliente raggi laser verdi di sicurezza.

Né la Minosse, né gli scenografi hanno badato a spese quando hanno deciso di sfruttare le infinite possibilità della realtà virtuale in loro possesso (il budget è salito a 15 milioni di dollari), che consentono la trasfigurazione completa da una stanza all’altra, e gli enigmi a tempo sono sufficientemente entusiasmanti da provare a risolverli. Insomma, quelli che sono i veri (gli unici?) punti di forza del neonato franchise, che – senza troppi complimenti – il consapevolissimo Adam Robitel ostenta apertamente.

Dove Escape Room 2: Gioco Mortale perde punti è nell’ostinata ossessione di Zoey di voler sconfiggere la Minosse, che, detto francamente, gira a vuoto fino ai titoli di coda. Per fare un esempio, si sono dialoghi espliciti a soli due minuti dall’inizio del film durante la sessione di terapia per affrontare il disturbo da stress post-traumatico della giovane protagonista che rivelano sfacciatamente informazioni che questa presunta imbattibile risolutrice di problemi ignora.

L’eccessiva complicazione dell’arco narrativo di Zoey distrae così da questo “Torneo dei campioni” che vanta peraltro giocatori di supporto più deboli a 360 gradi e morti piuttosto prive di emozioni, che si collocano almeno tre gradini sotto i colpi di scena del capostipite. La grande posta in gioco viene percepita come senza peso una volta che ci rendiamo conto delle ‘vere’ priorità – relativamente presto, con conseguenze infauste.

ESCAPE ROOM TOURNAMENT OF CHAMPIONS film 2021 horrorPer inciso, ci sono voluti ben quattro sceneggiatori (Will Honley, Maria Melnik, Daniel Tuch, Oren Uziel) e due ‘story creators’ (Christine Lavaf e Fritz Böhm) per rispondere a un cliffhanger e, anzi, accumulare ancora più carne sul fuoco. Escape Room 2: Gioco Mortale perde i vantaggi principali derivanti dagli impulsi competitivi più focali presenti nel film precedente.

Non guardiamo più in là della giocatrice che non prova dolore interpretata da Holland Roden, il cui malfunzionamento genetico la rende incapace di sperimentare la sensazione di “male”. Non trae mai beneficio dall’interesse per il suo tratto distintivo quasi sovrumano. La Roden, Thomas Cocquerel e Indya Moore stan tutti lì, in una battuta sul fatto di non conoscere il nome del primo giocatore deceduto in un auto-arrostimento involontario, poiché questo sequel impedisce ai nuovi arrivati ​​di avere un impatto concreto attraverso le loro prove.

Va detto che Escape Room 2: Gioco Mortale mantiene quel tipo di complessa, ansiogena e sostanzialmente innocua azione del capostipite. Il dolore fisico è genuino, la tensione è pungente e i personaggi si guadagnano i loro momentanei sospiri di sollievo. A fine visione, è facile che la pancia dei fan sia mezza piena da ciò che bramavo da questo seguito diretto da Adam Robitel, eppure resta un vuoto importante lasciato dalla scelta continua di fingere che il notevole progresso legato a Zoey non sia così ovvio.

escape room 2 film 2021Le scene si svolgono come se dovessero avere un qualche significato profondo, se non che lo sforzo (inopportuno) di concentrare l’attenzione sull’inseguimento della giustizia da parte di Zoey fa deragliare la storia da quello che avrebbe potuto essere un altro ‘appuntamento ciclico’ capace di differenziarsi dal precedente Escape Room soltanto nelle personalità dei nuovi prigionieri e negli intrappolamenti personalizzati.

È difficile criticare un film per aver fatto troppo, ma quell’eccessiva indulgenza diventa di fatto tossica quando si tratta della traiettoria di Zoey e della relativa esposizione su schermo.

Escape Room 2: Gioco Mortale corre abbastanza rapidamente attraverso i suoi 90 minuti scarsi, nei quali la misurazione complessiva del peso dei tempi narrativi morti non balza all’occhio fino a quando non è tutto finito. Ribadiamolo, forse la penserete diversamente qualora steste cercando solamente un horrorino per un sabato sera tranquillo e Adam Robitel, in effetti, centra il bersaglio quando iniziano i conti alla rovescia con relative conseguenze, ma non si può non sottolineare abbastanza quanto distragga la scusa messa lì in bellissima vista dallo script per generare suspense prima ancora che la prima trappola si elettrizzi. In definitiva, per tutti, ma non per tutti.

Di seguito trovate il trailer finale italiano di Escape Room 2: Gioco Mortale, nei nostri cinema il 23 settembre: