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Titolo originale: Glass , uscita: 16-01-2019. Budget: $20,000,000. Regista: M. Night Shyamalan.

Esclusivo | Abbiamo visto i primi 20′ di Glass + incontro carriera con M. Night Shyamalan ricco di aneddoti

18/10/2018 news di Alessandro Gamma

Al Festival di Sitges il regista ci ha parlato della sua ultima fatica, ma anche ripensato ad Unbreakable, Split e il Sesto Senso, parlando delle sue paure e del fondamentale bisogno di libertà espressiva a ogni costo

M. Night Shyamalan glass sitges

È un luogo comune, quando pensiamo al cinema di M. Night Shyamalan, parlare dei suoi celebri colpi di scena finali come del suo segno autoriale più riconoscibile. Tuttavia, probabilmente nessuno aveva previsto il clamoroso twist di Split, che, a 16 anni da Unbreakable – Il predestinato, si è rivelato al pubblico come un sequel capace di innescare in pochi fotogrammi un inaspettato universo condiviso di supereroi ben più anomalo del normale. Non è tutto però. La fugace comparsata di Bruce Willis non ha solamente anticipato l’annuncio dell’imminente Glass, ma ha anche rilanciato alla grande la traballante carriera del regista di origine indiana. C’è stato un tempo in cui “un film di M. Night Shyamalan” era sinonimo di successo commerciale e il suo nome era legato a uno status di prestigio. Inspiegabilmente la sua popolarità è andata calando, con gli spettatori che hanno accolto Lady in the Water, E venne il giorno e The Village con lo stesso entusiasmo di suoi lavori precedenti. Con L’ultimo dominatore dell’aria e After Earth il pubblico ha infine perso la speranza. Prima però in punta di piedi con The visit e poi con la grande sorpresa Split, M. Night Shyamalan è tornato a Hollywood trionfante dalla porta principale e le aspettative per la sua ultima fatica sono schizzate alle stelle.

Nel corso della appena conclusasi 51° edizione del Festival Internazionale del Cinema Fantastico di Sitges, durante un incontro per la stampa esclusivo e riservatissimo (niente video o foto ufficiali), abbiamo non solo incontrato M. Night Shyamalan, ma abbiamo potuto assistere in anteprima assoluta ai primi 22 minuti di Glass, nei quali è presente almeno un grosso SPOILER che non riveleremo per correttezza (riguarda David Dunn …). Quello che possiamo dirvi è che alcuni spezzoni si vedono dalla seconda metà del trailer in chiusura e che l’inizio è indubbiamente all’altezza delle aspettative, tutto ci ricorda che siamo davanti a un lungometraggio del regista, ma allo stesso tempo ogni cosa sembra diversa, più grande, più epica, più intensa. Arriva abbastanza in fretta anche la prima attesa scena d’azione, cupa e coreografata nei dettagli. Senza un montaggio frenetico che faccia perdere di vista cosa sta succedendo allo spettatore, M. Night Shyamalan gioca con la macchina da presa e sfrutta il campo lungo.

Come lui stesso ci ha spiegato:

Ogni momento [della scena] è stato disegnato sullo storyboard e null’altro è stato girato. Esattamente in quell’ordine e in quel modo. L’abbiamo girata in due giorni e con una metodologia molto specifica. […] Normalmente le scene d’azione vengono realizzate in modo molto efficace con multicamere e montate con molti tagli e movimenti. Ogni taglio è un battito di ciglia, un nuovo pensiero … e crea una qualche accelerazione. Quando si utilizzano i campi lunghi, questi sono percepiti in modo molto diverso e lo spettatore può godere di questo tipo di azione con l’adeguata suspense quando ogni movimento è ben orchestrato.

Quando nel 2000 gli venne in mente l’idea di Unbreakable – Il predestinato, i grandi studi di Holywood non credevano che un film sui supereroi potesse avere successo. Come ha riconosciuto M. Night Shyamalan:

La Disney non voleva venderlo come cinecomic, perché riteneva che così facendo si sarebbe rivolta a una nicchia molto piccola, poche persone che andavano alle Convention di settore, un gruppo di nerd.

Anche se fin dall’inizio aveva in mente di fare un sequel, il regista ha finito per scartare quella possibilità, visto che il pubblico non era ancora abituato agli universi cinematografici tanto in voga invece oggi:

Unbreakable è un film molto oscuro, strano e cupo. Credo che per quei tempi fosse troppo solenne [.. ..] Il mercato è ora cambiato, ora sono le pellicole tratte dai fumetti e gli horror più piccoli sono accettati, e registi come David Fincher e Christopher Nolan sono diventati essenziali. 

Parlando delle sue personali paure, Night Shyamalan ha poi ricordato che quando era piccolo, un giorno tornò a casa con la sua famiglia e trovò la porta aperta. Suo padre entrò per primo con il cane, convinto che avrebbe trovato un pazzo seduto sul letto ad aspettarli. Questa idea, che è anche l’inizio di Il Sesto Senso, è rimasta impressa a fondo nella mente del regista:

Una parete che sanguina per me è qualcosa di fantastico. Non vado a casa e mi preoccupano che i muri inizino a sanguinare […. ] Per me, un incidente ferroviario, un incidente automobilistico, un evento in cui le persone che ami possano finire ferite … quelle sono le cose reali che mi spaventano. 

Prima che il suo nome diventasse famose in tutto il mondo, il regista aveva già però girato due film per famiglie che “nessuno ha visto” (Praying with Anger nel 1992 e Ad occhi aperti nel 1998) e, come lui stesso ha ammaesso:

Sarebbe stato meglio se avessero rimosso il mio nome dai poster. Il Sesto Senso, questo è quello che tutti si aspettano da me.

Nel cinema di M. Night Shyamalan, grandi eventi o tragedie sono però soltanto la scusa perfetta per parlare di intimità, spiritualità, amore, solitudine o trovare il proprio posto nel mondo:

Il mio istinto è sempre quello di fare qualcosa di contenuto. Se giro un film con una invasione aliena, lo racconto dal punto di vista della casa, solo di quella specifica abitazione e di chi la abita.

Con le sole eccezioni di L’ultimo dominatore dell’aria e After Earth, tutti i suoi lavori non hanno fatto mai grosso affidamento su grandi effetti speciali visivi o su budget esorbitanti, proprio perchè M. Night Shyamalan vuole raccontare storie dai contorni molto marcati, con l’azione che si limita a una singola famiglia o una comunità:

Ci sono due parti in me: da un lato mi piace spaventarvi e farvi saltare sulle sedie; dall’altro sono un ragazzo molto sentimentale, ho quattro figlie e piango ogni giorno!

La sua visione, così personale, oscura e intima, di solito non è qualcosa che, in linea di principio, i grandi studi hollywoodiani riescono a comprendere a fondo. Pertanto, probabilmente a causa della caduta della sua popolarità, per anni ha provveduto da solo a finanziare i suoi lavori:

Se dovessero darmi tutti i soldi del mondo per girare un film non li prenderei. Non vorrei e non ne ho bisogno. Io voglio poter girare una scena con una famiglia che sta cenando intorno a un tavolo. Questa è la mia idea di azione, dove le persone parlano. Sono arrivato ad ipotecare la mia casa e non accetto i soldi di nessuno, così da poter realizzare i film nel modo più bizzarro e personale possibile e poter uccidere i personaggi nel modo in cui voglio io! [ride] 

L’uso del colore sarà un altro elemento chiave in Glass. Approfittando dei riferimenti ai fumetti, ogni personaggio ha un colore che lo identifica: la luce verde per David Dunn; il viola per Elijah, “il colore della regalità” e infine l’ocra per la Bestia, “una specie di profeta”:

Unbreakable era quasi monocromatico. I colori iniziano a comparire a poco a poco. […] In Split non ho potuto lasciar trasparire gli stessi colori perché nessuno doveva sapere che fosse un film tratto da un fumetto. Ora però posso giocare con questi tre colori. Glass parla di queste tre personalità e di come esse stesse si vedono.

Se è vero che l’idea di Glass è balenata nella mente di M. Night Shyamalan fin dal lontano 2000 e che nemmeno i fan più accaniti di Unbreakable avrebbero potuto sperare in un sequel – o addirittura una trilogia -, c’è tuttavia una persona che fin dal primo giorno a chiesto al regista di realizzare un seguito e che non ha mai mollato la presa:

Samuel L. Jackson e Bruce Willis hanno voluto da sempre girare un sequel di Unbreakable. Me lo hanno continuato a chiedere senza sosta per gli ultimi 17 anni. Se mi trovavo a passare per Los Angeles e incrociavo casualmente Sam per gli uffici di qualche studio o mentre ero in macchina, lui tirava giù il finestrino e mi urlava [imita la voce dell’attore]: ‘Quando faremo il sequel motherfucker??‘ E io sempre gli ho dato del lungo, rispondendo cose del tipo ‘Fammici pensare, oppure ci sto lavorando!’.

Se il finale di Split è stata una sorpresa con tutte le lettere maiuscole per gli spettatori, immaginate quindi la sorpresa per Samuel L. Jackson:

L’ho chiamato e l’ho invitato a vedere il mio nuovo film e gli ho detto che quando sarebbe terminato c’era qualcosa di cui avrei voluto discutere con lui. Come concordato mi ha telefonato e mi ha detto: ‘Che cosa significa?!’ E allora gli ho risposto: ‘Che facciamo il sequel, motherfucker!’

Concludendo l’incontro, M. Night Shyamalan ha confessato:

È una sfida mantenere grande una carriera. Ecco perché mi piace correre dei rischi e sperimentare luoghi diversi, provando toni differenti. Cerco di mantenere la freschezza di uno studente.

Samuel L. Jackson torna in Glass nei panni di Elijah Price / Mr. Glass, mentre Bruce Willis è ancora una volta David Dunn. I due personaggi incroceranno i loro cammini “La Bestia” di James McAvoy. Ritroveremo anche Sarah Paulson e Anya Taylor-Joy, già presenti in SplitSpencer Treat Clark sarà invece nuovamente Joseph Dunn, con Charlayne Woodard nei panni della madre di Elijah Price.

In attesa di vederlo nei nostri cinema dal 17 gennaio 2019, di seguito trovate il secondo full trailer italiano e internazionale (per meglio apprezzare le voci originali) di Glass: