Voto: 6/10 Titolo originale: Fall , uscita: 11-08-2022. Budget: $3,000,000. Regista: Scott Mann.
Fall: la recensione del film non adatto agli acrofobici di Scott Mann
26/10/2022 recensione film Fall di Marco Tedesco
Grace Fulton e Virginia Gardner sono le protagoniste di un survival thriller stiracchiato, ma che regala qualche brivido
Fall, del regista Scott Mann, si ‘vende’ benissimo nei trailer promozionali. Vediamo la mdp salire infatti lungo un’antenna televisiva dismessa alta 700 metri e, quando arriva in cima, ci offre la visione di una persona che penzola a mezz’aria. Se fosse stato un corto/mediometraggio, magari della durata di 30-45 minuti (o giù di lì), avrebbe potuto catturare al meglio – ed espandere – la sensazione di ansia generata dal breve filmato. Invece, con 107 minuti, lo stiracchiamento appare evidente.
Anche se gli acrofobici non si sentiranno mai a proprio agio con tutto ciò che accade a quelle altezze, la maggior parte degli spettatori percepirà l’ondata di tensione solo quando sarà il regista a volerlo, soprattutto grazie agli spunti offerti dalle inquadrature e dalla musica.
A dire il vero, Scott Mann riesce a far aumentare le pulsazioni in diversi momenti di Fall. La maggior parte di questi sono prevedibili, ma ciò non ne diminuisce l’efficacia. Il problema è che, per un’ora, si tratta essenzialmente di due ragazze intrappolate su una piccola piattaforma a più di un terzo di chilometro nel cielo.
Questo lascia spazio a molti dialoghi banali e a un ‘colpo di scena’ non così interessante che tenta, con scarso successo, di stratificare il rapporto di amicizia tra le due protagoniste. Si sospetta che Scott Mann sappia che gli spettatori potrebbero non essere molto interessati a queste cose, ma che sia stato ‘fregato’ dalla necessità commerciale di superare i 90 minuti (così come pure ha dovuto ricorrere a giochi di equilibrismo incredibili per evitare un eccesso di turpiloquio e soddisfare il mandato PG-13 imposto dalla Lionsgate).
La sequenza di apertura stabilisce in modo economico i due personaggi principali – le scalatrici Becky (Grace Fulton) e Hunter (Virginia Gardner) – descrivendo la situazione che porta la prima a voltare le spalle allo sport che fino ad allora aveva definito la sua vita. Il marito di Becky, e suo compagno di avventure estreme, Dan (Mason Gooding), muore quando la sua corda non correttamente ancorata non riesce a salvarlo da una tremenda caduta nel vuoto.
Molte settimane dopo, Becky si è ritirata in un guscio ermetico e persino i migliori sforzi del padre (Jeffrey Dean Morgan) non riescono a farla riemergere. È allora che Hunter, che era con la coppia il giorno fatidico, rientra nella vita di Becky con una proposta: ha bisogno di qualcuno che l’accompagni nella sua ultima avventura pensata per i suoi canali social (dove si fa chiamare “Danger D”): salire in cima a una delle strutture artificiali più alte del mondo e girare dei video da lì usando telecamere portatili e droni.
Fall non propone ‘cattivi’ convenzionali per le eroine di turno, il che è positivo. I più vicini sono un paio di ladri d’auto e un brutto avvoltoio che non ha mai visto Conan il Barbaro. Tuttavia, il dramma costruito tra le amiche sembra uscito da un romanzo young adult scadente. L’intrepido duo deve affrontare diverse difficoltà: assenza di segnale per i cellulari, una scala decrepita che si è staccata ed è crollata dopo l’ascesa, lesioni fisiche, disidratazione e un solo bengala che potrebbe (o non potrebbe) funzionare. Poca pianificazione, il tuo nome è Hunter.
Le protagoniste, Grace Fulton e Virginia Gardner, fanno abbastanza per rendere credibili i personaggi senza portarli al ‘livello successivo’. Entrambe hanno avuto una dignitosa carriera fino a oggi, con un’infarinatura di ruoli sul grande e sul piccolo schermo, ma non è Fall il titolo che farà fare loro il salto tra le giovani star che contano a Hollywood (Grace Fulton si è fatta notare grazie ai film di Shazam!; interpretare una delle vittime di Michael Myers in Halloween 2018 non ha garantito lo stesso effetto per Virginia Gardner).
Funzionano come mere pedine del gioco e tutto ciò che è umano – il loro rapporto, le loro interazioni, il loro background – è subordinato agli elementi thriller.
Proprio come un classico horror, Fall è costruito utilizzando cliché familiari. Così, Becky e Hunter fanno cose incredibilmente stupide, come avventurarsi in un seminterrato buio per controllare la scatola dei fusibili.
Strutturalmente, ci sono molte somiglianze tra Fall e un tipico film slasher, compresa la domanda principale se i protagonisti alla fine sopravviveranno o meno. La formula è semplice: costruire la tensione fino a un livello piuttosto alto, rilasciarla rapidamente e bruscamente, riposare per un momento, quindi ripetere.
E così si riduce tutto al chiedersi se le premesse siano sufficienti per costruire un intero lungometraggio sulle traversie di due personaggi. Vedendolo come un B movie, Fall è sufficientemente capace di mantenere l’attenzione e la tensione senza fare nulla di più ambizioso. Tra i titoli analoghi si possono citare Paradise Beach – Dentro l’incubo e Crawl – Intrappolati, narrativamente dissimili ma fondamentalmente paragonabili.
Insomma, dimenticabile? Si. Ma abbastanza decente da offrirci un paio d’ore di svago.
Di seguito trovate il full trailer doppiato in italiano di Fall, nei nostri cinema dal 27 ottobre:
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