Home » Cinema » Horror & Thriller » Ghost Lab | La recensione del film horror thailandese di Paween Purijitpanya (su Netflix)

Voto: 6/10 Titolo originale: โกสต์แล็บ..ฉีกกฎทดลองผี , uscita: 26-05-2021. Regista: Paween Purijitpanya.

Ghost Lab | La recensione del film horror thailandese di Paween Purijitpanya (su Netflix)

28/05/2021 recensione film di William Maga

Il regista esplora i confini dell'ambizione umana immergendo i protagonisti in una cavalcata nel soprannaturale non sempre equilibrata, ma spesso soddisfacente

Fino a che punto potreste spingervi per cercare le risposte definitive a una domanda piuttosto ‘delicata’? Possiamo solo augurarci non quanto Gla (Paris Intarakomalyasut) e Wee (Thanapob Leeratanakachorn) perché, beh … in quel caso sarebbe giusto consegnarvi alla polizia. Ghost Lab, appena finito nel catalogo di Netflix, segue proprio questi due giovani medici thailandesi mentre si imbarcano in un imprevedibile viaggio per dimostrare che i fantasmi esistono veramente e che sono in mezzo a noi in forme differenti. Tuttavia, questa ‘curiosità scientifica’ va presto ben oltre quanto ci si aspetterebbe quando si conduce un qualcosa di semplicisticamente etichettato come ‘esperimento’, un po’ come succedeva in Linea Mortale di Joel Schumacher (la recensione).

ghost lab netflix poster 2021Ghost Lab è stato promosso nei mesi scorsi come un film riconducibile all’horror ma, guardandolo, in realtà sarebbe forse meglio etichettarlo come un dramma sull’ambizione umana e le sue conseguenze. L’elemento soprannaturale della storia non possiede infatti un cuore capace di scatenare in chi guarda quel genuino terrore tipico del genere, con la narrazione che fa leva più che altro sull’impatto emotivo delle relazioni e sui confini tra i personaggi piuttosto che su spaventi facili o malefatte di una qualche forza demoniaca (ma qualche cliché non manca). Difficile che qualcuno provi vera paura nel corso delle quasi due ore, eppure l’aria resta pervasa di una tensione costante che garantisce un senso di elettrica inquietudine per tutta la durata.

Il concept generale che segue la trama è straordinario e fa davvero girare la testa con tutte le possibilità e le varie spiegazioni immaginabili che potrebbero adattarsi adeguatamente all’universo di Ghost Lab. Gli sceneggiatori Vasudhorn Piyaromma, Paween Purijitpanya (anche regista) e Tossaphon Riantong creano una vicenda davvero interessante da seguire, che scorre brillantemente dall’inizio alla fine. Anche le teorie presentate dai personaggi sul tema del soprannaturale sono potenti e comprensibili, mantenendo alti i livelli di ansia mentre gli eventi si avvicendano.

Diciamo che, per chi non credesse affatto nell’esistenza di spiriti o di esseri soprannaturali nel mondo reale, una trama così esposta potrebbe fargli venire voglia di quantomeno approfondire l’argomento con persone che invece ci credono – una dote abbastanza rara per un film, e quindi un merito per Ghost Lab.

Sfortunatamente, questo grande concept non viene messo in scena nel miglior modo possibile, donando al film un senso di insuccesso che avrebbe potuto facilmente evitare. Gli eventi appaiono spesso un po’ forzati e sono presentati in modo goffo, specialmente verso la fine, quando il clou di Ghost Lab inizia ad avvicinarsi a grandi passi con tutti il suo carico di rivelazioni.

L’ultimo e decisivo atto va infatti fuori giri in diversi punti, annullando sostanzialmente l’effetto di quanto di buono avevano fatto i momenti più sofisticati e ben orchestrati in precedenza. Può sembrare una contraddizione con quanto detto appena qualche riga sopra, ma non è semplice decidere se, a conti fatti, le cose buone e quelle cattive del film stiano in equilibrio. Immaginate una livella a bolla che aiuti un pittore ad appendere le proprie opere nel suo studio. La bolla d’aria rimbalza avanti e indietro mentre un dipinto viene alzato o abbassato finché non viene trovata l’altezza adeguata e minimizzata la pendenza. Ecco, Ghost Lab tende a trascinarsi un po’ troppo mentre cerca di giungere a una conclusione che possa essere soddisfacente, generando inevitabilmente una certa frustrazione lungo la via (fatta di colpi di scena ai confini della realtà).

ghost lab film horror 2021Thanapob Leeratanakachorn è facilmente la scintilla più fulgida che tiene acceso il fuoco del film. Le sue capacità recitative garantiscono maggiore vitalità e forza con l’aumentare della tensione nella storia; l’attore 27enne riesce a restituire l’energia necessaria in ogni scena con immensa precisione, infondendo emozioni potenti nel suo personaggio nel contesto dell’esperimento che sta svolgendo.

Non va dimenticato che Ghost Lab entra subito nel vivo del gioco con l’esperimento che parte non molto tempo dopo i titoli di testa, lasciando poco margine per decorare lo spazio a disposizione con una caratterizzazione troppo dettagliata. E nel caso di Thanapob  Leeratanakachorn, le caratteristiche di Wee vengono tratteggiate in modo naturale da come il ragazzo si immerge accuratamente in ogni situazione in cui viene spinto. La conseguenza è che per lo spettatore è piuttosto difficile rimanere indifferenti alla posta in gioco emotiva del protagonista, il che non può che accrescere l’angoscia sobillata dall’atmosfera disagevole del film.

In definitiva, Ghost Lab è una visione disimpegnata riservata a coloro che trovano interessanti quei titoli che sanno mescolare un’anima drammatica con concetti soprannaturali. Un piacevole equilibrio di questi ingredienti può essere trovato qui, con l’aggiunta di un accompagnamento musicale sorprendente (ad opera di Bill Hemstapat), che aiuta a tenere anche le orecchie sempre in allerta.

Di seguito trovate il trailer internazionale (con sottotitoli in inglese) di Ghost Lab, nel catalogo di Netflix dal 26 maggio: