Guillermo del Toro: “Impossibile affrontare il Dark Universe senza amore per i personaggi”
09/12/2017 news di Redazione Il Cineocchio
Il regista messicano ha spiegato come mai a suo parere la Universal sia partita nel modo sbagliato con il suo reboot
Proprio la scorsa settimana abbiamo appreso che a Guillermo del Toro, nel 2007, venne offerta dalla Universal la possibilità di prendere in mano le redini di quello che allora non era ancora stato ribattezzato Dark Universe, ma di aver colpevolmente – e con sommo rimpianto – rifiutato la proposta.
Ora che tale ‘Universo Oscuro’ è apparentemente morto, sulla scia del fallimento commerciale estivo di La Mummia di Alex Kurtzman, che ha poi abbanondato il progetto insieme a Chris Morgan poche settimane fa, diciamo solo che in molti apprezzerebbero l’ipotesi che proprio il regista messicano tornasse al timone della nave. Dopotutto, il suo La Forma dell’Acqua / The Shape of Water (la nostra recensione) è una sorta di remake di Il mostro della laguna nera del 1954, e potrebbe benissimo contenere al suo interno la chiave di lettura adeguata a riportare gli iconici mostri classici in auge.
La soluzione è semplice … Un amore sincero per quei mostri, come ha affermato recentemente del Toro, che ha anche spiegato perchè secondo lui i moderni reboot dei film di mostri non hanno funzionato:
Penso che ci sia un atteggiamento postmoderno nei confronti del ‘genere’ che cerca di disarmare o smontare il ‘genere’ stesso in maniera postmoderna. E credo che quando ti avvicini ai personaggi con amore sincero, sia molto meno sicuro, perché non sei al di sopra del materiale [preso in considerazione]. Sei così sballato da quello che hai per le mani [che rischi di perdere di vista l’obiettivo] ed è più facile essere ironici, quindi penso che ciò ne sia parte integrante.
Ha quindi concluso:
Ma poi ti ritrovi film ambivalenti come quello di Jordan Peele [Scappa – Get Out], che coglie appieno il punto e non lo rende ironico, ma riflessivo. E lui riesce a fondere riverenza e intelligenza. È sicuramente un buon anno per il ‘genere’.
In parole povere, del Toro possiede chiaramente l’elemento critico necessario non solo per occuparsi di una pellicola di mostri, ma anche per qualsiasi altra, ovvero un interesse acquisito per il materiale primigenio e la grande passione nel vedere realizzata la proprio visione.
Forse non è troppo tardi per affidargli nuovamente le redini del gioco. Intanto, date uno sguardo alla auto-classifica personale del regista dei suoi film fatti fino ad oggi.
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Fonte: SR